Giovanni Allevi, trovata morta in casa la sorella Maria Stella

Maria Stella Allevi, sorella del pianista e compositore Giovanni Allevi, è stata trovata morta nella sua casa di Ascoli.

Giovanni Allevi è stato colpito da un grave lutto: la sorella Maria Stella è stata trovata morta nel suo appartamento di Ascoli Piceno. Nonostante accanto al suo corpo non siano stati trovati messaggi d'addio, in questo momento i Carabinieri ipotizzano che possa trattarsi di suicidio.

Il ritrovamento del corpo senza vita di Maria Stella è avvenuto la scorsa notte: un familiare, che da alcune ore non riusciva a contattarla, è andato nel suo appartamento e ha dato l'allarme. La donna, di professione insegnante, viveva da sola. Secondo le prime informazioni, date dalle Forze dell'Ordine accorse sul posto, nessun biglietto d'addio è stato trovato accanto al suo corpo né nell'appartamento.

Nonostante questa circostanza, i Carabinieri, per il momento, sono propensi a credere che Maria Stella Allevi abbia deciso di togliersi la vita volontariamente. L'ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti è quella di suicidio, nel pomeriggio la Procura esaminerà il corpo che, per il momento, sembra sia nella disponibilità della famiglia.

La sorella del compositore era una pianista e, come il fratello Giovanni, era diplomata al Conservatorio. Nelle scorse settimane, l'artista ha fatto sapere di avere un mieloma, su Instagram aveva scritto "Ma... l'anima, esiste? Secondo me, sì! Perché se esiste, allora posso separarla dal corpo e da questo dolore fisico a tratti insostenibile".

Proprio ieri, Allevi era ritornato sul social per raccontare di aver composto una melodia subito dopo aver ricevuto la diagnosi di Mieloma: "prima ancora di chiedere cosa fosse, sono subito andato a vedere a quali note musicali corrispondessero le lettere del suo nome, secondo un procedimento matematico già usato da J. S. Bach ". Il compositore ha scritto "Ebbene, da Mieloma scaturisce una melodia romantica di sorprendente bellezza! Il primo giorno di ricovero ho iniziato a scrivere un brano per Violoncello e Orchestra, ispirato da quella melodia. Mi sono entusiasmato all'idea che la composizione del brano avrebbe accompagnato tutto il tempo della terapia, come fosse un diario di emozioni fatto solo di note, e quando la mia battaglia sarebbe finita, avrei celebrato la vittoria sulla malattia dirigendo "Mieloma" in teatro, con un grande solista al Violoncello. La composizione mi sta assorbendo giorno e notte. È pura follia, lotta, dolore, ebbrezza, entusiasmo, gioia sfrenata, meditazione".