Focus Afghanistan al Middle East Now 2013

Kabul raccontata con le videocamere dei cellulari inMy Afghanistan: Life in a Forbidden Zone. Israele e Palestina: il documentario sull'incredibile progetto Cinema Jenin.

Domenica 7 aprile uno sguardo inedito sull'Afghanistan al Middle East Now: alle 20.30, al cinema Odeon, sarà presentato My Afghanistan: Life in a Forbidden Zone di Nagieb Khaja, un documentario girato con i telefoni cellulari dagli abitanti di Kabul. Il regista, danese ma di origini afghane, ha distribuito agli abitanti di Kabul dei videofonini per documentarne e raccontarne la vita quotidiana al di fuori delle zone protette e nei villaggi più remoti. Un "Grande Fratello" afghan style, che porta lo spettatore dietro la facciata di una guerra mai davvero finita. Prima del film sarà proiettato il cortometraggio This is London di Mohammed Rashed BauAli. Da non perdere alle 18.30, al cinema Odeon, la proiezione del documentario Cinema Jenin di Marcus Vetter (anteprima italiana alla presenza del regista). In viaggio a Jenin, in Palestina, per raccontare la storia di Ismael, il cui figlio è stato ucciso per errore da un soldato israeliano, il regista tedesco Marcus Vetter scopre con sorpresa che la città un tempo aveva un cinema dove la gente faceva la fila per vedere film nazionali e internazionali. La Palestina aveva una fiorente industria cinematografica, collassata con la prima Intifada nel 1987. Il documentario racconta l'incredibile avventura di Vetter, Ismael e un gruppo di altri palestinesi che decidono di riportare in vita il vecchio cinema e farlo diventare un luogo di aggregazione culturale e sociale.

Le proiezioni al cinema Odeon partiranno alle 15.00 con il cortometraggio iraniano Make Art Not War degli street artist iraniani ICY and SOT, nomi d'arte dei fratelli Sadeghpour (anteprima italiana). A seguire ancora Iran con Nessa di Loghman Khaledi (anteprima italiana, presenta il film Kamin Mohammadi, giornalista e scrittrice), la storia di una giovane donna che, come tante altre in tutto il mondo, sogna di diventare un'attrice famosa. Dopo diversi anni di gavetta riuscirà a conquistare un ruolo da protagonista, ma nella sua piccola e conservatrice città del Kurdistan Iraniano la scelta di Nessa diventa fonte di vergogna per la sua famiglia. Alle 16.00 focus sulla Siria con la proiezione del cortometraggio Al Intithar (Waiting) (anteprima italiana alla presenza del regista), la cronaca ravvicinata ma discreta della vita semplice e dura di alcune donne siriane a Camp Zaatari, campo profughi siriano nel deserto giordano dove il numero dei rifugiati ha già raggiunto i 45.000 e l'attesa di qualcosa di indefinito si dilata infinitamente. A seguire sarà presentato Round Trip di Mayar Al Roumi (anteprima italiana alla presenza del regista). Per Walid, un tassista di Damasco, la sua auto non è solo un lavoro, ma anche il posto per poter rubare un bacio alla ragazza che ama. Quando lei viene invitata a Tehran da un'amica i due decidono di partire insieme in treno, e il viaggio diventa un'occasione per conoscersi finalmente fuori dal taxi. Prima delle proiezioni si terrà il dibatto: Syria Now - riflessione sull'attualità siriana. Introduce e modera Viviana Mazza, giornalista del Corriere della Sera. In seconda serata, alle 22.30, sarà proiettato The Last Step di Ali Mosaffa, un film intenso e doloroso che narra la storia di un amore mancato e di una vita imperfetta, con una splendida Leila Hatami (protagonista del film premio Oscar Una separazione) diretta dal marito, che è anche il protagonista maschile della vicenda. Presenta il film Bianca Maria Filippini, esperta di cinema iraniano.