V - Stagione 1, episodio 3: A Bright New Day

Dopo due episodi introduttivi, la storia entra nel vivo ed il terzo episodio porta avanti tutte le sottotrame introdotte nella premiere di stagione. Basterà a fermare l'emorragia di ascolti subita dalla serie?

Come già illustrato nella notizia redatta questa mattina, non sono buone le notizie legate agli ascolti di V - The Series anche per questa sua terza settimana di programmazione e dopo il terzo episodio A Bright New Day, ci sentiamo di dire che sarebbe un vero peccato se la ABC dovesse decidere di non consentire agli autori di portare avanti il cammino dello show dopo la lunga, e prevista, pausa invernale.
Se There is no Normal Anymore era visibilmente ancora un episodio introduttivo, quasi una seconda parte del pilot della serie, la terza puntata, scritta da Diego Gutierrez e Christine Roum con la regia sicura di Fred Toye, muove decisi passi in avanti, dando nuovi dettagli per tutte le sottotrame presentate nella premiere.

Gli abitanti del nostro pianeta devono abituarsi ad una nuova realtà e un assaggio delle più disparate reazioni possibili lo abbiamo dai primi minuti dell'episodio, che ci presenta una carrellata di confessioni di Padre Jack. Tante varianti che possiamo raggruppare in due grandi tipologie: pro e contro i visitatori alieni. Una contrapposizione di base evidente anche nelle situazioni pubbliche, perchè se da una parte i V possono contare sui sempre più numerosi volontari terrestri aggregatisi a loro come ambasciatori di pace, dall'altra sono sempre presenti manifestazioni di protesta dei contrari alla loro integrazione, concretizzatasi da subito con i primi visti rilasciati a loro esponenti di rilievo.

Si tratta di uno scontro che non può che far piacere ai V, che nel subire attacchi gratuiti ed apparentemente ingiustificati escono vincitori in questo gioco delle parti, facendo la figura dei buoni della situazione. E infatti il primo attentato, temuto e previsto, ottiene proprio questo scopo, tanto che non ci sorprendiamo di scoprire che il fantomatico attentatore, annientato suo malgrado proprio dalla nostra Erica, non è altro che un alieno in incognito.
Un'altra preoccupazione di Anna e degli altri leader alieni è la figura della vedova di un pilota la cui morte è stata causata dall'arrivo delle navi dei V, la cui storia commovente avrebbe potuto fungere da catalizzatore per i sentimenti anti-visitatori, ma anche in questo caso la strategia adottata si dimostra vincente e segue una riuscita sequenza in cui la bravissima Morena Baccarin prova il discorso da fare alla donna per dimostrare tutto il loro dispiacere per l'accaduto e comprensione per quello che prova, volgendo anche questa situazione a loro favore.
E' quindi un gioco d'astuzia quello che guida l'invasione aliena alla Terra, a cominciare dagli innesti nella popolazione al loro arrivo palese tra noi; un gioco di sotterfugi ben rappresentato anche da una ulteriore scoperta di Erica, intrufolatasi segretamente in aree del quartier generale newyorkese dei visitatori: svariati monitor con flussi di immagini provenienti da molteplici fonti a contatto con la gente. All'agente basta poco, in una sequenza molto ben costruita, per capire che la sorgente di questi streaming video risiede nelle divise che gli alieni stanno dando in dotazione ai loro ambiasciatori umani, diffondendo di fatto spie tra i Terrestri, oltre ai loro simili nascosti tra la popolazione.

Uno di questi era Dale, il collega di Erica, ora in via di recupero sull'astronave dei V. Il trauma subito al momento dello scontro con la ex collega gli ha creati dei danni che ora ostacolano i suoi ricordi ed il visitor che si occupa di lui, Joshua, lo inserisce in un costrutto virtuale derivati da alcuni suoi ricordi, per stimolare il recupero della più importante delle informazioni: l'identità della persona che l'ha ferito e che quindi ha visto la loro vera natura. L'operazione funziona e Dale ricordadi Erica e di quello che è accaduto ed è deciso a tornare a New York per completare il lavoro ed eliminare la minaccia, ma, per fortuna della donna, Joshua fa parte della Quinta Colonna, il movimento ribelle alieno, ed inietta qualcosa al suo simile per metterlo a tacere. Sarà morto questa volta il personaggio di Alan Tudyk o il siero aveva scopo diverso ed effetti meno definitivi? Ancora una volta, dopo l'attacco subito nel pilot, la sorte del suo personaggio è incerta, ma noi speriamo di rivedere ancora l'attore nella serie.
Joshua non è, però, l'unico appartenente alla Quinta Colonna ed avevamo già conosciuto Ryan. Un merito dello script di questo episodio è di far sì che le diverse storie inizino già da subito a convergere: infatti i tentativi di Erica e Padre Jack di riagganciare i contatti con altri esponenti del movimento ribelle terrestre li porta a rintracciare Georgie, l'uomo che nel pilot ha condotto l'incontro nel magazzino in cui si è verificato lo scontro con i V, e da questi riescono ad arrivare proprio a Ryan.
Non manca spazio per Tyler e la giovane aliena Lisa in A Bright New Day ed anche la loro storia va avanti; nonostante l'esclusione della scorsa settimana, la ragazza annuncia al ragazzo che è stato riammesso tra gli ambasciatori e nel finale ne capiamo anche il motivo: a rapporto da Anna, che scopriamo esserne la madre, Lisa annuncia che è Tyler è quello giusto e che dovrebbero usare lui. Per cosa? Data l'evidente attrazione che il ragazzo nutre per la bionda aliena, e gli incoraggiamenti di lei, sembrerebbe che si voglia ripercorrere, al contrario, il rapporto che nella serie degli anni '80 portava alla nascita di Elizabeth, la bambina metà umana e metà aliena.
Questa ed altre domande troveranno risposta se gli autori avranno modo di continuare il loro racconto anche oltre i quattro episodi di questo mese e la nostra speranza è che l'emorragia di ascolti di fermi e permetta alla ABC di investire, come programmato, anche sulla seconda parte della stagione.