True Blood: commento all'episodio 7x04, Death is not the End

Dopo un'attesa durata diverse stagioni, gli autori di True Blood ci regalano uno dei migliori episodi della serie, in grado di alimentare e dare forza alla sua mitologia interna, ricordandoci perché la creatura di Alan Ball è stata grande.

Plot

È tempo di lutto a Bon Temps: dopo la morte di Alcide (Joe Manganiello) e della signora Fortenberry (Dale Raoul), Sookie (Anna Paquin) e Jason (Ryan Kwanten) devono avvertire Jackson (Robert Patrick), il padre del licantropo, e Hoyt (Jim Parrack) della scomparsa dei loro cari. Svolto questo gravoso compito, i fratelli Stackhouse si uniscono a Sam (Sam Trammell) e Andy (Chris Bauer) per interrogare Holly (Lauren Bowles), così da scoprire dove sono nascoste Arlene (Carrie Preston) e Nicole (Jurnee Smollett). Sookie riesce a entrare nella mente della donna e a scoprire che le sue amiche sono tenute prigioniere nei sotterranei del Fangtasia. Il gruppo decide quindi di aspettare il tramonto per intervenire, così da chiedere aiuto a Bill (Stephen Moyer) e a tutti i vampiri disposti a dare una mano.

Nel frattempo proprio a casa di Bill si consuma un dramma: Jessica (Deborah Ann Woll), che non riesce a perdonarsi per aver ucciso le sorelle di Adilyn (Bailey Noble), ha smesso da mesi di nutrirsi e ora non riesce più a guarire le ferite riportate in seguito alla lotta con gli abitanti infuriati di Bon Temps. In suo aiuto arriva James (Nathan Parsons), che chiama Lafayette (Nelsan Ellis): grazie alle parole dell'amico, Jessica si convince a nutrirsi e a convivere con il suo senso di colpa. Recuperata Jessica, Bill e gli altri organizzano un piano di salvataggio, quando alla porta di casa Compton si presentano Eric (Alexander Skarsgård) e Pam (Kristin Bauer): il vampiro vichingo vuole infatti ricongiungersi con la sua progenie, Willa (Amelia Rose Blaire). Il confronto di Willa, piuttosto arrabbiata per essere stata abbandonata, con il suo creatore dovrà però aspettare: Eric e Sookie si dedicano un momento da soli. Veniamo così a sapere cosa ha fatto il vampiro durante la sua assenza: mentre era in Svezia ha causato una valanga, è quindi andato in Sud America, Africa, Spagna e infine Francia, dove lo ha trovato Pam. Con l'aiuto di Eric, Bill e gli altri possono elaborare un buon piano: il vampiro, ex proprietario del Fangtasia, conosce infatti un tunnel segreto che porta direttamente nella cantina. Il gruppo va dunque a Shreveport e mentre Sam, Bill e Pam liberano le prigioniere, Eric e Sookie fungono da diversivo con i vampiri al piano di sopra: si è reso infatti necessario un loro intervento perché Arlene sta per morire dissanguata dai succhia sangue malati di epatite V. Mentre Sookie e Eric cercano di salvare la donna, al Fangtasia arrivano anche Vince (Brett Rickaby) e gli altri abitanti di Bon Temps, decisi a fare piazza pulita di vampiri. Si instaura quindi una dura battaglia combattuta su più fronti: Vince e gli altri uccidono quasi tutti i vampiri del Fangtasia, ma iniziano ad attaccare anche Eric e gli altri. Nella mischia, Bill salva sia Jessica che Eric e uccide Vince. Nel frattempo Arlene, totalmente dissanguata, sta per morire e vede Terry (Todd Lowe) che la chiama a sé: disperata, Sookie chiede aiuto a Keith (Riley Smith), vampiro amico di James, affinché doni all'amica il suo sangue così da salvarle la vita. La donna è salva: Sookie e gli altri, per il momento, sono fuori pericolo.

Cosa ci è piaciuto

True Blood: Nelsan Ellis e Deborah Ann Woll nell'episodio Death Is Not the End
True Blood: Nelsan Ellis e Deborah Ann Woll nell'episodio Death Is Not the End

Fa un certo effetto dirlo, ma dopo anni di attesa finalmente gli autori di True Blood sono riusciti a realizzare un episodio ottimo, in grado di riportare la serie ai fasti che furono. In questa puntata sono stati finalmente abbandonati i pesi morti, è stato dato maggior rilievo a personaggi fino ad ora mortificati come Jessica e Lafayette, che, tra l'altro, nella loro scena insieme hanno fornito uno dei momenti più emozionanti dell'episodio, e, per una volta da secoli, la storyline è unica, concentrando tutti i personaggi sullo stesso percorso. Grazie a questi cambiamenti, il ritmo dell'episodio è altissimo, così come gli scambi di battute significativi tra i protagonisti. La serie comincia inoltre a congedarsi da tutti i personaggi: in questa puntata abbiamo infatti potuto salutare figure che non vedevamo da tempo, come Jackson, Hoyt e Terry. Bellissimo come tutti questi personaggi si siano ritrovati con i protagonisti grazie alla morte: per uno show come True Blood non può che essere quello il momento massimo di condivisione e compassione. Il vero pezzo forte dell'episodio sono però i numerosi flashback dedicati a Eric e Pam: lo stratagemma di mostrare il passato dei due personaggi più amati di True Blood ha infatti finalmente ingranato, creando una sorta di serie parallela irresistibile. Nel corso della puntata assistiamo infatti a tre decadi di Eric e Pam in Louisiana: scopriamo così come nel 1986 siano entrati in possesso di un videonoleggio a Shreveport per volere dell'Authority, e di come Eric sia stato nominato sceriffo del distretto cinque. Passati altri dieci anni, nel 1996, possiamo assistere a un incontro fondamentale: quello con Ginger (Tara Buck), fedele amica di Eric e Pam, all'epoca studentessa appassionata di film sui vampiri (bellissimo il tris di film richiesto a Pam, Per favore, non mordermi sul collo di Polanski, Rabid, sete di sangue di Cronenberg e Cronos di Guillermo del Toro, che incuriosisce la vampira), e una delle maggiori fonti di comicità della serie. Arriviamo così al 2006: scopriamo che è stata proprio Ginger ad avere l'idea di trasformare il videonoleggio nel club Fangtasia e che Pam le ha rubato l'idea. Questi flashback, usati con grande intelligenza, hanno il triplice merito di ridare spessore ai personaggi più amati della serie, di reintrodurre temi cari a True Blood, come l'importanza della sessualità e della propria individualità, e soprattutto di alimentare la propria mitologia interna, ridando dignità a uno show che ha nella sua subcultura il principale cavallo di battaglia. Inoltre è mirabile il lavoro fatto sui costumi e sulla musica per rendere l'idea delle decadi differenti.

True Blood: Kristin Bauer nell'episodio Death Is Not the End
True Blood: Kristin Bauer nell'episodio Death Is Not the End

Cosa non ci è piaciuto

Fa ancora più effetto dire questo: non c'è niente che non vada in questo episodio, che entra di diritto nella lista delle migliori puntate di True Blood.

Il momento shock

Morti violente, tranne quella di Vince, non ci sono state, ma il momento più drammatico è sicuramente quello della lotta di Arlene tra la vita e la morte: come dice Jason: "God, that was intense!" (Diamine, è stato intenso!).

La perla di Pam

True Blood: una citazione di Pam dall'episodio Death is not the End
True Blood: una citazione di Pam dall'episodio Death is not the End

What's next

True Blood: Tara Buck e Kristin Bauer nell'episodio Death Is Not the End
True Blood: Tara Buck e Kristin Bauer nell'episodio Death Is Not the End

Risolto il problema delle donne rapite dai vampiri affetti da epatite V, resta da capire se veramente qualcuno li controlla: la battaglia vinta da Sookie e gli altri potrebbe quindi essere solo la prima di molte. Inoltre, ora che ha aiutato Sookie a ritrovare le sue amiche e si è ricongiunto con Willa, Eric deve ancora scovare Sarah Newlin (Anna Camp) per avere la sua vendetta: così facendo sarà proprio lui a ritrovare i sicari della Yakimoto Corporation che sono sulle tracce della donna e anche sulle sue da oltre trent'anni (come abbiamo appreso dai flashback ambientati a Shreveport)? È possibile una cura per l'epatite V? O il vampiro vichingo è destinato a morire? Con Alcide e Eric fuori dai giochi sarà dunque Bill ad aggiudicarsi l'amore di Sookie?

Movieplayer.it

4.0/5