Tigers Are Not Afraid, un (bel) film da riscoprire dall'autrice di True Detective: Night Country

Tigers Are Not Afraid, la recensione: Il talento registico di Issa López prima di True Detective: Night Country? Recuperate il suo film, un coming-of-age brutale che non rinuncia alla speranza.

Tigers Are Not Afraid, un (bel) film da riscoprire dall'autrice di True Detective: Night Country

Un consiglio, spiegato: prima di immergervi nelle atmosfere glaciali di True Detective: Night Country (qui la nostra recensione) dovreste recuperare Tigers Are Not Afraid. Il motivo? Presto detto: è diretto e scritto da Issa López, la stessa autrice dietro la nuova stagione della serie antologica HBO, ereditando il ruolo da Nic Pizzolatto. Lì, nell'atmosfera nera di Tigers Are Not Afraid, datato 2017, c'è già - visibilissimo - il talento della regista messicana, tanto da farsi notare da due maestri del genere, ovvero Stephen King e Guillermo Del Toro, entusiasti di quel piccolo ma emblematico film (lo stesso Del Toro che sarà produttore del prossimo film della López). Entusiasti come noi, dopo averlo visto in streaming (lo trovate nel canale Midnight Factory di Prime Video, oltre che a noleggio nei vari store on-line).

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Tigers Are Not Afraid: una scena del film

Un entusiasmo dettato dalla freschezza, dall'intuizione, dal coraggio di mettere in scena una favola brutale e inquieta, che non si risparmia nel mostrare l'orrore di una violenza che non risparmia nessuno. Tigers Are Not Afraid è un film horror, senza essere un film horror. Un film di formazione dove sono i fantasmi, agitati e dolenti, a dettare i tempi di un racconto basato tanto sul sogno quanto sull'incubo. Regia e sceneggiatura non mollano la presa, tenendo per mano i giovani(ssimi) protagonisti. E non stupisce, infatti, il successo ottenuto in giro per i festival, vincendo oltre cinquanta premi. E non stupisce pensare Issa López come una delle (prossime?) grandi registe latine, ora finalmente scoperta dal grande pubblico.

Tigers Are Not Afraid, ovvero Issa López prima di True Detective: Night Country

Fondamentalmente, Tigers Are Not Afraid è un film di indifesi, di ultimi, di dimenticati, affrontati e descritti con una creatività potente e sorprendente. Un film di ottanta minuti capace di incutere timore grazie ad una disarmante semplicità di intenti (tanto raffinati quanto comprensibili), che non rinuncia mai nel mostrare la violenza. Una violenza mai edulcorata, nonostante la trama ruoti attorno ad una ragazzina, Estrella (Paola Lara). Tra gessetti magici e desideri, tra spettri e sparatorie, quando la madre scompare si ritrova sola, evocando un fantasma che la incita a scappare. Sullo sfondo, un tigrotto magico, che sembra indicarle la rotta.

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Tigers Are Not Afraid: i giovani protagonisti del film

Intorno a lei, un universo devastato dalla guerra della droga messicano. I cartelli, la polizia fifona, la politica corrotta. Un conflitto spietato impossibile da eradicare, che pullula tra le strade, mietendo vittime innocenti, generando orfani su orfani. Allora, Estrella, intenta a cercare sua madre, tra visioni oniriche e colpi di pistola, si unisce ad un gruppo di orfanelli che, come possono, cercano di sopravvivere, seguendo un nichilista leitmotiv. Insieme, come i bambini sperduti, si mettono alla ricerca della donna, seguendo le tracce (pericolose) di un iPhone.

Un coming-of-age violento che non rinuncia alla speranza

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Tigers Are Not Afraid: sul set del film

Un po' come True Detective: Night Country, Tigers Are Not Afraid è giocato tanto sull'oscurità quanto sulla luce. Parte da una favola interrotta, e si sviluppa come un un coming-of-age sfumato di intrisa violenza, spesso palese e spesso drammatica nei risvolti che, a tratti, risultano decisamente spiazzanti. Certo, quello di Issa López è un film imperfetto (soprattutto quando si addentra nei toni onirici, non all'altezza di una tecnica approssimativa) ma coeso nelle sue intuizioni e nella sua appassionata visione, stratificando il tutto in un'opera nata e cresciuta seguendo la poetica di una strada selvaggia, infuocata dagli scontri di una battaglia sconvolgente.

Un film che prende il punto di vista di una bambina, alzando costantemente lo sguardo verso un mondo infernale; un mondo, quello rivisto da Issa López, impossibilitato alla bellezza e all'amore. Per questo, la regista affida idealmente il futuro ad una bambina capace di guardare oltre (e capace di parlare con gli spiriti), interpretando metaforicamente la parte sana di un Paese meraviglioso com'è il Messico. E per finire, un altro consiglio: vedete Tigers Are Not Afraid in versione originale; il doppiaggio italiano è tra i peggiori mai ascoltati.

Conclusioni

Issa López, prima di True Detective: Night Country, dimostrava talento con il suo Tigers Are Not Afraid, film messicano dai tratti neri, a metà tra horror e favola dark. Un romanzo di formazione violento, che non rinuncia a mostrare la brutalità di un luogo spezzato dalla Guerra tra i Cartelli della Droga. Meno riusciti i tratti onirici, ma comunque notevole il tratto creativo di una regista da tenere d'occhio.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • La storia, una fiaba nera.
  • La regia, che non rinuncia nel mostrare la violenza.
  • Il finale.

Cosa non va

  • I tratti onirici funzionano poco.