The Vampire Diaries: Michael Trevino e la natura del suo personaggio

Intervista al veterano di The Vampire Diaries Michael Trevino, serie soprannaturale dal fandom vastissimo dal 13 febbraio su Mya con la quinta stagione.

The Vampire Diaries ha superato la boa della quinta stagione e della centesima puntata, che vedremo in prima assoluta su Mya dal 13 febbraio. Forte di uno dei fandom più ampi e fedeli della serialità - lo testimonia il riscontro delle numerose convention dedicate (anche in Italia, tanto che quest'anno la Fantasy Events replica con la Love&Blood ItaCon 2.0 in quel di Roma) - la serie ambientata a Mystic Falls pullula di creature soprannaturali piacenti che hanno reso i loro interpreti felici e famosi. I nuovi episodi non lasciano tregua ai fratelli Salvatore e a Elena, costretti a fare i conti con Silas e la moltiplicazione dei doppelganger.
Gli ostacoli alla relazione di Damon ed Elena sono più insidiosi del solito - colpa della difficoltà quasi insormontabile di distinguere Stefan e la neovampira dai loro alter ego cattivi. La showrunner Julie Plec, tutta presa dalla produzione dello spinoff The Originals, trascura il destino di alcuni personaggi, come il muscoloso Tyler costretto a fuggire per non incorrere nelle ire del vendicativo Klaus. L'aitante 29nne Michael Trevino, raro raggio di sole nel pallore esangue di The Vampire Diaries e veterano della serie, interpreta il lupo mannaro ibrido, del quale abbiamo parlato in un paio di occasioni in territorio francese dove il californiano è stato ospite del Festival de Télévision de Monte Carlo e di fan meet.

Quanto può durare, secondo te, l'odio di Tyler per Klaus?

Fammi pensare: Klaus gli ha rubato il corpo, insidia la donna che ama, lo perseguita, e gli ha, a tutti gli effetti, rovinato la vita. Lo odierà per sempre, a mio avviso, soprattutto perché oltre al risentimento c'è di mezzo anche l'affetto, quello per Caroline.

Sospetti che alla fine Klaus farà coppia fissa con Caroline?

Con quel carattere che si ritrovano entrambi? No. La relazione tra Caroline e Tyler era molto bella, ma Klaus si è messo di mezzo, come deciso dagli sceneggiatori. Non dipende da noi attori, purtroppo, non so come andrà a finire, ma so che ci sono schiere agguerrite di spettatrici che tifano per la coppia Klaus/Caroline, quindi il futuro di Tyler con lei è stato segnato dal momento che l'ibrido è approdato a Mystic Falls.

Ti sei ma soffermato a pensare alla natura del tuo personaggio e a quelli degli altri di The Vampire Diaries?

Apprezzo molto tutto ciò che parla di creature soprannaturali, soprattutto narrativa e film sui vampiri, perché sono sempre stato affascinato dall'idea di un essere che nasconde un oscuro passato, segreti impensabili e poteri incredibili come l'immortalità. Però non credo che mi piacerebbe essere uno di loro e poter vivere per sempre.

Quali sono gli aspetti più impegnativi del tuo ruolo?

Il mio personaggio ne passa di tutti i colori, sia a livello emotivo che fisico. Non voglio neanche pensare alle prime trasformazioni, che non erano massacranti solo per il corpo di Tyler ma anche per la psiche del poveretto che doveva interpretarle, cioè io. A dire la verità mi sono anche scorticato le ginocchia durante le prime mutazioni, perché mi facevano ripetere la caduta a terra decine di volte. Ore e ore di riprese frustranti e menischi sfasciati. Non mi lamento, preferisco lavorare con dei buoni sceneggiatori che mi fanno fare cose difficili piuttosto che confrontarmi con copioni inqualificabili e cercare di dare spessore a un ruolo che non ha nessuna coerenza. È un'esperienza già capitata in passato e oggi cerco di evitarla in ogni modo.

Come ci si prepara per un ruolo come quello di Tyler?

Tanto, tanto allenamento. Mentre i vampiri - Damon, Stefan, Klaus etc - sono lì a tormentarsi e ai loro interpreti tocca cercare di entrare nello spirito di tutto quel dramma psicologico, io sudo sette camicie per mantenermi in forma, perché lupi mannari mingherlini non se ne vedono in nessun film o serie. È una condizione necessaria quella di avere un fisico muscoloso se vuoi fare la parte del licantropo in The Vampire Diaries, qua tenersi la maglietta addosso per un intero episodio non è facile per quelli come me.

Mi pare che pure Ian Somerhalder abbia poche occasioni di restare vestito, eppure Damon è un vampiro.

È vero, fa parte del suo personaggio pavoneggiarsi e mettere in imbarazzo il prossimo manifestandosi senza abiti addosso, ma Ian non si sbatte come me per mantenere quel fisico.

Sei soddisfatto della ricezione ottenuta da The Vampire Diaries?

Sì, non mi importa più che non ne venga confermata la qualità con i riconoscimenti e i premi che secondo me meriterebbe, perché abbiamo uno numero di fan infinito che adora lo show. Ho partecipato al Comic Con di San Diego e ad altre convention anche qui in Europa e sono perfettamente consapevole di quanto siamo apprezzati. Certo, da voi l'atteggiamento verso gli attori è un po' diverso rispetto all'accoglienza che otteniamo dai fan americani per i quali è molto più facile incontrarci, ma mi piace l'entusiasmo con cui veniamo ricevuti qui.

Guardi altre serie che parlano di creature soprannaturali?
Seguo True Blood e mi piace molto, anche se da quando è saltata fuori la storia delle fate ammetto di essere un po' perplesso. Noi non le abbiamo le fate, per fortuna, solo streghe potentissime e pericolosissime.