The Marvels, la recensione: la Marvel, quella che conoscevamo, ritornerà?

La recensione di The Marvels, il film sequel di Captain Marvel che riprende anche la Kamala Khan di Miss Marvel e Monica Rambeau. In sala dall'8 novembre.

The Marvels, la recensione: la Marvel, quella che conoscevamo, ritornerà?

La Marvel ritornerà? Avevamo questa domanda in mente quando ci siamo approcciati al nuovo film dell'MCU e alla recensione di The Marvels, perplessi, un po' scossi, dalle ultime notizie che sembravano indicare una crisi, creativa e non solo, dei Marvel Studios. Abbiamo affrontato la visione e questo articolo con l'idea di capire se questo momento di difficoltà fosse reale, se fossero confermate anche le sensazioni parzialmente negative del precedente Quantumania (considerando il successivo Guardiani della galassia vol. 3 a sé, perché figlio di una gestazione precedente e di una mano forte come quella di James Gunn) e soprattutto che prospettive intravedere per il futuro, prossimo e non solo.

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The Marvels: Brie Larson in una scena del trailer

Usciamo però dalla visione con idee parziali, incerte, rassicurati da alcune intuizioni che nel film ci sono in maniera evidente, ma allo stesso tempo confusi per altre scelte e segmenti di storia che appaiono invece confusi e poco a fuoco. Pro e contro che messi sul piatto della bilancia ci fanno tendere più al positivo che al negativo, ma che approfondiremo a seguire.

Tre linee che si intrecciano nella trama

Pur essendo di fatto un Captain Marvel 2, il nuovo film è in realtà un sequel che riprende anche il personaggio di Kamala Khan di Miss Marvel e la Monica Rambeau che in WandaVision avevamo visto svilupparsi oltre la bambina conosciuta nella prima avventura cinematografica di Carol Danvers. E proprio da Kamala prende le mosse il film, mutuando dalla sua avventura seriale anche lo stile leggero e "fumettoso" che ritroviamo in tutta la prima sequenza di The Marvels.

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The Marvels: una foto di Brie Larson e Iman Vellani

Un buon inizio, quindi, deciso e di personalità che ci porta passo dopo passo a comprendere i presupposti della trama e dell'intreccio di poteri che si viene a creare tra le tre protagoniste, facendo sì che si scambino di posto muovendosi tra la Terra, lo spazio e la stazione spaziale in cui è presente anche Nick Fury. Una prima parte scoppiettante, convincente, in cui si gettano le basi di tutto il plot del film, dell'antagonista che le eroine dovranno affrontare e le sue motivazioni.

Tre per una, tre in una

Se Captain Marvel basava molta della sua riuscita sull'intesa e le dinamiche da Buddy Movie tra Brie Larson e Samuel L. Jackson, non si comporta in modo molto diverso questo sequel, che costruisce tutta la riuscita prima parte, e comunque il suo principale punto di forza, nell'alchimia tra le tre protagoniste e nei tempi delle loro interazioni: si conferma la Larson, anche se meno preponderante rispetto al primo film, la affianca bene Teyonah Parris, ma colpisce soprattutto la giovane interprete Iman Vellani, che già ci aveva conquistato in Miss Marvel, e che si dimostra la vera anima del film. È infatti un peccato non aver dato più spazio all'estetica da fumetto e l'aggiunta di segmenti animati per assecondare la cifra stilistica e il tono della sua serie oltre l'efficace incipit a cui abbiamo già accennato.

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The Marvels: Iman Vellani in una foto del film

Una scelta che comprendiamo, perché la natura della storia e il suo ruotare attorno a tre figure femminili distinte e messe sullo stesso piano narrativo ha portato a trovare uno stile unitario e non legato a una sola di loro, ma toglie un pizzico di personalità e originalità propria alla storia e l'approccio di The Marvels, che ha i suoi momenti migliori quando è lei, la giovane Kamala Kahn, a guidare l'azione.

Più in alto, più lontano, più veloce

Dopo questo inizio promettente, purtroppo, The Marvels si ferma, gira a vuoto, si scontra contro una certa indecisione sulla strada da prendere. È una fase, penalizzata anche dal doppiaggio italiano, in cui si rischia di uscire dal film. È però, appunto, soltanto una fase da cui per fortuna The Marvels emerge portando a termine la missione con successo, con un finale che ritrova smalto e sicurezza e riesce anche a emozionare per come il rapporto tra le tre eroine viene portato avanti e messo in scena. E va anche sottolineato in positivo come il film non miri a essere più di quello che è, senza eccedere in termini di durata e ambizione, andando dritto per la sua strada ottimizzando spunti e mezzi a propria disposizione.

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The Marvels: Teyonah Parris in azione

Ne sono esempio anche effetti visivi che fanno un passo in avanti rispetto al terzo Ant-Man, più precisi e a fuoco, seppur macchiati da una continuità qualitativa non sempre omogenea; così come appare convincente la mano della regista Nia DaCosta anche nelle scene action ben coreografate e con interessanti movimenti di camera. Soprattutto nel primo e terzo atto, quindi mettendo anche qui da parte quel blocco centrale del film che ci ha fatto storcere il naso. Per questo in fin dei conti ci sentiamo di promuovere The Marvels e guardare speranzosi al futuro, perché abbiamo colto alcuni segnali che ci fanno pensare che i Marvel Studios abbiano ben chiara la situazione e stiano cercando di apportate correttivi, sia ai progetti già pronti e pianificati, come questo, che a quelli che vedremo in futuro, come le post-credits lasciano intuire. Per questo quando ci troviamo a chiederci se la Marvel tornerà ai vecchi fasti a cui eravamo abituati speriamo, e crediamo, di sì.

Conclusioni

È con una iniezione di fiducia e una spinta di speranza che chiudiamo la recensione di The Marvels, consapevoli di alcuni problemi evidenti che il film di Nia DaCosta presenta, come la parte centrale poco a fuoco, ma altresì convinti che ci siano diversi elementi interessanti che possono convincere e intrattenere il pubblico Marvel. Su tutti, la prova della giovane Iman Vellani, la Kamala Khan di Miss Marvel che si conferma efficace e in parte anche in questa nuova prova per il grande schermo. Passi avanti sugli effetti visivi e in generale sulla leggerezza rispetto al recente Quantumania, ma anche la sensazione che i Marvel Studios abbiamo compreso la situazione e stiano iniziando ad apportare correttivi per accogliere e guidare i propri spettatori verso un futuro di importanti novità.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • L'intesa tra le tre protagoniste, tra le quali spicca la giovane Kamala Khan di Iman Vellani.
  • Il tono generale, che dà però il suo meglio quando strizza l'occhio a quello di Kamala e la sua serie Miss Marvel.
  • Passi avanti sul fronte degli effetti visivi.
  • La semplicità nell'approccio, che non mira a strafare in termini di durata e ambizione...

Cosa non va

  • ... ma risulta in parte frettoloso e superficiale in alcuni passaggi.
  • Tutto il blocco centrale della storia, che rischia di far uscire lo spettatore dal film.