The Front Runner, Jason Reitman: "Ecco come la politica è diventata un reality show"

The Front Runner arriva nei cinema: nella nostra video intervista Jason Reitman riflette sulla buona politica, sul ruolo dei media e sul talento di Hugh Jackman.

Tra cinema e politica, Jason Reitman non perde il vizio di tornare a raccontare il nostro presente, e il nostro passato, usando l'arma dello humor. A novembre il regista americano, figlio del grande Ivan Reitman, è stato ospite del Torino Film Festival per presentare l'anteprima di The Front Runner: Il vizio del potere, dal 21 febbraio nei cinema italiani.

Conosciamo già il prossimo impegno di Jason Reitman, che per una volta lascerà da parte la sua propensione al reale per dirigere il nuovo Ghostbusters, misurandosi direttamente con i primi due mitici episodi. Quel che è certo è che Reitman non teme le sfide e lo dimostra The Front Runner: Il vizio del potere, focus sullo scandalo che ha coinvolto il senatore americano Gary Hart. Cavallo di razza e candidato democratico alla presidenza, il Senatore Hart si è ritirato dalla politica in pochi giorni dopo che un suo adulterio è stato reso pubblico. Nel delicato ruolo di Gary Hart troviamo la star Hugh Jackman in versione inedita.

"Hugh è una delle principali star cinematografiche, Sia che canti, o graffi con gli artigli, o danzi, applica l'etica in tutto ciò che fa" spiega Jason Reitman. "In questo film fa una cosa mai fatta prima: interpreta un enigma, interpreta qualcuno che cerca disperatamente di comprendere".

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The Front Runner: un primo piano di Hugh Jackman

L'uscita americana di The Front Runner aveva visto la stampa predire una nomination agli Oscar per Hugh Jackman nel ruolo di Gary Hart (qui trovate la nostra recensione di The Front Runner. Purtroppo l'Academy ha ignorato il film che in realtà ci racconta molto sulla degenerazione della politica e dei mass media che stiamo toccando con mano in America come in Italia.

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The Front Runner: Hugh Jackman in un momento del film

La storia di Gary Hart, politico esemplare e illuminato tradito dalla passione per le donne, ci fa riflettere sul limite tra cosa pubblica e privato. Quanto è giusto mettere in piazza le vicende personali di un politico per vendere più copie e fare più click? Dove finisce il diritto di cronaca e ha inizio la privacy dell'individuo? Perché gli elettori si fanno influenzare dagli elementI sbagliati? Quando poniamo questi quesiti a Jason Reitman, lui si stringe nelle spalle e confessa: "Neppure io ho una risposta valida. Questo è il problema che viviamo oggi, perché molti dei nostri candidati sono indecenti a livello umano. Così la domanda che mi pongo è 'Dove sono le persone per bene? Dove sono finite? Perché sono state messe in disparte?' La storia di Gary Hart fornisce molte risposte al riguardo".

Video intervista al regista Jason Reitman