The Flash, la recensione del cinecomic DC: una corsa bella a metà

La recensione di The Flash, penultimo film del vecchio corso DCEU diretto da Andy Muschietti, una commedia d'azione forte di una sceneggiatura centrata e cameo esaltanti confezionata in una delle peggiori CGI dell'ultimo decennio.

The Flash, la recensione del cinecomic DC: una corsa bella a metà

Sopravvissuto alle follie di Ezra Miller e scampato all'accetta di David Zaslav, The Flash è più di un cinecomic: è un reduce. E anche molto fortunato. Lo intendiamo in termini cinematografici, ovviamente, perché in un contesto dove tutto remava contro la sua uscita, tra guerra mediatica esterna rivolta alle beghe legali e sociali del suo protagonista e un'altra interna scoppiata invece per impedire l'oblio del film, The Flash ce l'ha fatta. Ha corso più veloce, ha lottato strenuamente e alla fine è riuscito a vedere il buio della sala, presentandosi al pubblico prima del dovuto con la bellezza di almeno quattro anteprime tra Las Vegas, Napoli e festival o press screening varie.

Ezra Miller The Flash 2023
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

Una copertura capillare e una promozione martellante per un film che nonostante tutto continua a incuriosire il pubblico e spaventare i dirigenti per la sua natura dualistica, rappresentando insieme una prima chiusura del DCEU ma anche un'apertura al nuovo progetto di James Gunn. Un cinecomic che uscito 5 anni fa sarebbe stato molto più esaltante e coinvolgente, pensato come grande fan service agli appassionati DC ma concepito con quella stessa formula che l'azienda non è mai riuscita a ottimizzare in un decennio di progetti dedicati al cinema (escludendo The Suicide Squad). Ci riesce solo quando non serve più, gettandosi in una corsa a tratti entusiasmante e discretamente divertente che è però risolta solo a metà.

Faccia a faccia

Trailer The Flash Jjowlcn
The Flash: Ezra Miller in una scena

Oltre ad essere nello spirito un titolo dedicato al Multiverso, The Flash è soprattutto un cinecomic di scoperta e formazione. La penna di Christina Hodson (Bumblebee, Birds of Prey) tratteggia infatti una storia in grado di raccontare le ormai ben note origini della Saetta Scarlatta e insieme delineare e approfondire la maturità raggiunta dal protagonista, che continua a impegnarsi per imparare ad essere il Velocista migliore del mondo. Lo fa affiancato dal suo mentore, il Batman di Ben Affleck (più muscolare e affascinante di sempre), e nel mentre di una costante ricerca di prove e indizi per scagionare il padre, rinchiuso in carcere con l'accuso di aver ucciso la madre di Barry. Sconvolto dalla possibilità di fallire, The Flash comincia a correre più veloce di quanto avesse mai fatto, assorto nei suoi pensieri, col cuore colmo di sofferenza, ed è a quel punto che acquisisce la capacità di viaggiare nel tempo e nelle dimensioni, convincendosi di poter salvare la madre e liberare il padre cambiando appena un piccolo dettaglio della sua storia.

The Flash Trailer 1
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

L'effetto farfalla incontra però quello domino e Barry si ritrova intrappolato in una dimensione che non è la sua, faccia a faccia con un giovane se stesso e costretto a stringere un'alleanza imprevedibile con dei supereroi completamente differenti da quelli conosciuti. La forza del film è principalmente nella scrittura, priva di ambizioni drammaturgiche ma dal concept efficace interamente edificato su stratificati piani commediati, dalla slapstick più semplice e fisica a battute e dialoghi più intelligenti ed esilaranti, ma anche situazionistica e in grado di interagire e conformarsi a dovere alle sequenze d'azione, soprattutto ragionando sul lungo e divertente incipit che da solo dà la perfetta misura del progetto, contenendo già in partenza pregi e difetti dell'operazione.

Ben Affleck Batman Bra The Flash Movie
The Flash: il Batman di Ben Affleck in una sequenza d'azione

Con le dovute e necessarie differenze, The Flash è persino accostabile al sorprendente Spider-Man: Across the Spider-Verse (qui la nostra recensione) nella volontà di confermare il dolore della perdita come uno dei più grandi e canonici e inevitabili pilastri della crescita e della responsabilizzazione personale. Ne fa proprio il caposaldo della narrazione, costruendo intorno a questa trave portante del racconto in chiave tematica l'intera tessitura dell'intreccio drammatico, che per quanto superficiale resta il cuore del film. L'anima più giocosa è rimessa poi al confronto tra i due Barry interpretati con amore e intensità da Ezra Miller, che soggettivizza e personifica la tematica del Multiverso giocando molto con similitudini e differenze sempre e solo in chiave comedy fino a pochi passi dalla chiusura.

The Flash 2: se verrà realizzato il sequel non ci sarà un recasting di Ezra Miller

Team up e CGI

The Flash Trailer 3
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

Un fun movie a suo modo elaborato e capace d'intrattenere, The Flash, anche forte di alcuni team up e cameo di tutto rispetto. A parte un Bat-Affleck in formissima che fa quasi rimpiangere la rovina dello Snyderverse - ma che purtroppo ha un minutaggio di appena 5 minuti -, l'attenzione in questo senso è interamente rivolta al Batman di Michael Keaton, per molti ancora l'unico e originale (se dimentichiamo il mitico Adam West). Prestanza fisica e capacità interpretative dell'attore sono fuori discussione, eppure fa davvero effetto, stupisce e cattura rivedere Keaton in una dei ruoli che hanno contribuito a renderlo una leggenda, comunque rimaneggiato per abbandonare l'appeal burtoniano e aggiornarsi al presente dei cinecomic. Combatte con lo stesso move set delle più recenti iterazioni del personaggio, con forza e fluidità, ancora carismatico come una volta e saggia per i due Barry, guadagnando anche delle interessanti sfumature d'ironia inedite nei film del '89 e del '92.

The Flash Trailer 2 Umvbabs
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

Fa poi commuovere la totale ricostruzione di Wayne Manor e della Bat-Caverna originale, una vera carezza ai fan duri e puri di quegli indimenticabili set pieces. Plauso anche alla presenza scenica di Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, che purtroppo non viene però sfruttata a dovere né all'interno del tessuto narrativo né - e questo è forse più grave - nelle sequenze d'azione. Il problema di The Flash è l'ultimo atto, della durata di circa 40 minuti, dove il film perde completamente la bussola e sembra dimenticare quanto di buono fatto fin lì, indeciso nei toni e nella direzione da prendere, in accumulo totale, più artificioso e posticcio e con idee poco convincenti. Probabilmente è anche una CGI scadente e mal finalizzata ad affossare in quegli ultimi cento metri dalla fine il progetto, e purtroppo è davvero inqualificabile considerando i 200 milioni di budget, i tempi di lavorazione e le promesse fatte dalla produzione. Sembra di assistere a un titolo di fine anni novanta, con texture completamente appiattite e dal colpo d'occhio plasticoso e un'ottimizzazione grafica che non permette una buona fruizione del cinecomic.

The Flash Trailer 1 X4Nbnuc
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

La scelta di ambientare lo scontro finale nel deserto non aiuta, considerando un'assenza significativa di background e contrasti e una luminosità esasperata che risaltano ancora di più i già evidenti difetti dei VFX e della computer grafica. È un problema già evidente in battuta, nel prologo, ma che non fa che peggiorare, raggiugendo il suo picco in un paio di sequenze all'interno "della macchina del tempo" di Barry e riuscendo a rovinare anche dei cameo molto attesi. Tutto questo a fronte di una buona ma poco ispirata regia di Andy Muschietti, dalla firma praticamente irrintracciabile in quella che definiremmo amabilmente - citando il Batman keatoniano - una simpatica "spaghettata" da divorare senza pensarci troppo su.

Conclusioni

In conclusione, The Flash non è fortunatamente il disastro che ci aspettavamo, forte di una scrittura semplice e immediata che fa della commedia la sua arma più efficace e di team up e situazioni funzionali al contesto action del progetto. Purtroppo è nella regia e negli effetti speciali che si nasconde il problema insormontabile del cinecomic, questo al netto di un paio di intuizioni convincenti di Muschietti e di alcune sequenze dove CGI e VFX sono accettabili. In linea di massima è però inqualificabile il lavoro svolto in post-produzione per un progetto da 200 milioni di dollari con uno showdown nemmeno troppo elaborato, uno di quei difetti che complicano per forza di cose la fruizione di un film discretamente godibile.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • L'interpretazione fisica e di cuore di Ezra Miller.
  • Il Batman di Michael Keaton è invecchiato splendidamente.
  • La scrittura immediata, divertente e veloce di Christina Hodson.
  • I tanti cameo che popolano il film...

Cosa non va

  • ... alcuni dei quali rovinati da una scadente CGI che affossa il livello tecnico del prodotto.
  • La firma di Muschietti è irrintracciabile.
  • Il terzo atto è un disastro.