The Cave - Acqua alla gola, la recensione: il primo film sull'incidente di Tham Luang

La recensione di The Cave - Acqua alla gola, film che racconta il drammatico salvataggio nella grotta thailandese del 2018, con alcuni dei reali protagonisti nei panni di loro stessi. Su RAI4.

The Cave - Acqua alla gola, la recensione: il primo film sull'incidente di Tham Luang

Il mondo intero rimase con il fiato sospeso nel 2018, quando dodici ragazzini e il loro allenatore rimasero imprigionati nella grotta di Tham Luang Nang Non, in Thailandia. Dal 23 giugno al 10 luglio i piccoli protagonisti di questa vicenda hanno generato una mobilitazione internazionale mai vista prima e i telegiornali in ogni angolo del globo seguivano l'evoluzione degli eventi, poi conclusasi con un lieto fine quasi totale.

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The Cave - Acqua alla gola: una sequenza

Come vi raccontiamo nella recensione di The Cave - Acqua alla gola, il film ripercorre la drammatica vicenda raccontando le storie di coloro che hanno contribuito alla missione di salvataggio, tra chi ha dovuto lottare contro la burocrazia a chi ancora ha scelto di mettere in pericolo la propria vita per recarsi dall'altra parte del mondo nel tentativo di fare la propria parte, affinché le cose si mettessero per il meglio.

Il primo ma non il migliore

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The Cave - Acqua alla gola: un'immagine del film

Vi sembra di aver già letto queste righe? Esatto, perché sono all'incirca le stesse pubblicate in occasione di altre due nostri articoli, ovvero quelli relativi al documentario The Trapped 13: come siamo sopravvissuti (2022) e alla trasposizione firmata da Ron Howard ossia Tredici vite (2022). In molti non sanno che in realtà il primo film a essere realizzato sulla vicenda è stato proprio The Cave - Acqua alla gola, qui oggetto di analisi e uscito nel 2019. In teoria ci troviamo davanti alla produzione più fedele incentrata sulla mancata tragedia, in quanto non solo è stata girata a pochissimi mesi di distanza dall'accaduto e nella vera grotta di Tham Luang, ma vanta nel cast la presenza di alcuni dei reali protagonisti del salvataggio, qui nei panni di loro stessi. Una scelta antidivistica con l'intenzione di aumentare la verosimiglianza, nonché di rendere omaggio a chi ha avuto il coraggio di impegnarsi in prima persona per riportare a casa sani e salvi i dodici ragazzini e il loro allenatore.

Pro e contro

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The Cave - Acqua alla gola: una sequenza del film

Purtroppo quest'approccio sulla carta lodevole, che flirta con il filone documentaristico in una sorta di particolare ibrido, non si rivela altrettanto vincente sul versante emozionale, tanto che perde il confronto con gli altri titoli sopracitati - ricordiamo inoltre che sull'episodio sono già stati realizzati anche un altro documentario The Rescue - Il salvataggio dei ragazzi (2021) e Thai Cave Rescue - Salvati dalla grotta, miniserie in sei puntate targata Netflix. The Cave - Acqua alla gola è un'operazione cinematograficamente fredda, priva di quel necessario calore atto a trasportare il pubblico in uno slancio d'immedesimazione nei confronti delle persone coinvolte. I cento minuti di visione soffrono infatti di un eccessivo didascalismo nella gestione dei numerosi personaggi in gioco, che finiscono per essere così inermi pedine di questa corso contro il tempo della quale tutti conosciamo gli esiti.

Spunti e mancanze

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The Cave - Acqua alla gola: una scena del film

Si cerca qua e là un qualche sussulto, come quando il subacqueo irlandese Jim Warny telefona alla moglie che si trova a casa in attesa di sue notizie o ancora nella tragica ricostruzione del funerale di uno dei Navy Seals autoctoni che ha perso la vita durante la missione, ma è troppo poco per riuscire a smuovere l'asse narrativo da un procedere ricco di tecnicismi e povero di anima. Scarsa poi l'attenzione riservata alle potenziali vittime, i giovanissimi calciatori e il loro coach, che compaiono per pochi minuti su schermo quando avrebbero dovuto essere il cuore disperato dell'ipotetica tragedia. Se da un lato è apprezzabile l'aver evitato gratuità e un'eccessiva retorica, dato il tema così sensibile che ha sconvolto il Paese asiatico e, come detto, l'opinione pubblica mondiale, al contempo quando si cerca di trasportare il tutto in una pellicola si dovrebbe fare attenzione a certe regole del relativo mezzo artistico.

Conclusioni

È stata raccontata diverse volte, sia in forma documentaristica che cinematografica o seriale, ma la prima produzione a raccontare la vicenda di Tham Luang è proprio The Cave - Acqua alla gola, film del 2019 che ripercorreva la mancata tragedia con una sua distinta peculiarità: il cast è composto per gran parte dai protagonisti dalla vera vicenda, a cominciare dal subacqueo irlandese Jim Warny. Una scelta che sulla carta avrebbe dovuto garantire una maggiore verosimiglianza ma che si rivela fallace per le leggi dello spettacolo filmico, soprattutto per via di una messa in scena che schiva saggiamente la retorica ma si dimentica al contempo di curare il comparto emozionale, tanto che si assiste all'inesorabile sequenza di eventi, conosciuti bene o male da tutti, senza mai riuscire ad entrare pienamente nel climax di questo drammatico salvataggio che tenne il mondo intero con il fiato sospeso.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La presenza nel cast di chi è stato realmente coinvolto aumenta la verosimiglianza...

Cosa non va

  • ...ma la relativa messa in scena è troppo fredda per suscitare le corrette emozioni a tema.
  • La forma ibrida, tra film e documentario, si rivela poco avvincente.