Strange way of life, recensione del corto di Pedro Almodòvar: chiacchiere, passione e distintivo

La recensione di Strange way of life di Pedro Almodòvar, corto western presentato a Cannes 76, con protagonisti Ethan Hawke e Pedro Pascal nel ruolo di due cowboy che si amano in segreto.

Strange way of life, recensione del corto di Pedro Almodòvar: chiacchiere, passione e distintivo

Il rumore degli zoccoli di un cavallo al trotto, la polvere che si alza sul terreno arido, una giacca verde smeraldo: se non fosse per quel colore brillante, che spicca rispetto a tutto il resto, e al primo piano di un ragazzo bellissimo che canta un fado di Amália Rodrigues, sembrerebbe un western come tanti. Invece grazie a questi due elementi - e anche al carattere utilizzato per i titoli di testa -, capiamo subito di trovarci al cospetto di un'opera di Pedro Almodóvar. Dopo The Human Voice con protagonista Tilda Swinton, altro corto girato in lingua inglese, il regista spagnolo torna a lavorare con una lingua che non è la sua e a un minutaggio breve. Nemmeno a farlo apposta, proprio come la storia dei suoi personaggi principali, la recensione di Strange way of life è sofferta.

Strange Way Ethan Hawke Pedro Pascal
Strange Way of Life: Ethan Hawke e Pedro Pascal si stringono la mano

Come riportato nel resoconto dell'incontro con Almodóvar e l'attore Ethan Hawke a Cannes 76, il festival, per usare un eufemismo, non si è comportato bene con la stampa. A causa del polverone alzatosi sulla Croisette, l'ufficio stampa ha quindi deciso di aggiungere non una, ma ben due proiezioni extra di Strange way of life rispetto all'unica in programma. Questa volta siamo riusciti finalmente a vedere il corto e possiamo finalmente parlarne, in attesa che, in Italia, arrivi sulla piattaforma di streaming MUBI.

Prodotto da El Deseo, la compagnia di produzione dei fratelli Almodóvar, in collaborazione con la casa di moda Saint Laurent diretta da Anthony Vaccarello, il corto potrebbe sembrare un semplice spot per abiti maschili fintamente casual e in realtà molto costosi. Certamente lo è, ma, in mano a un regista come l'autore di Tutto su mia madre, questi 30 minuti diventano anche un racconto suggestivo, con al centro due uomini in apparenza rudi e solitari, in realtà alla ricerca di piacere e tenerezza. Strange way of life racconta infatti la passione, tenuta segreta per 25 anni, tra Jake (Hawke), sceriffo di Bitter Creek, e Silva (Pedro Pascal), ranchero con cui da giovane faceva il mercenario.

Strange way of life: than Hawke e Pedro Pascal coppia incandescente

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Strange Way of Life: Ethan Hawke, Pedro Pascal e Pedro Almodóvar in una foto

L'uomo in giacca verde che arriva al trotto a Bitter Creek è Silva: il paese si chiama letteralmente "fiume amaro" e in effetti tra lui e lo sceriffo Jake scorre un fiume di risentimento. I due non si vedono da 25 anni, quando, giovani, mandati in missione in Messico, hanno scoperto un'attrazione reciproca irresistibile. A quei mesi di passione non è però seguito un rapporto duraturo, come avrebbe invece voluto Silva, che per loro aveva immaginato una vita insieme in un ranch. Jake è diventato un uomo di legge, Silva ha avuto un figlio. Proprio il ragazzo è accusato di omicidio: lo sceriffo è infatti sulle sue tracce.

Non è quindi un caso che Silva abbia deciso di rifarsi vivo dopo tutto questo tempo. Nonostante il conflitto che li separa, i due riscoprono lo stesso fortissimo desiderio di un tempo. Ethan Hawke e Pedro Pascal hanno una chimica palpabile, con il primo chiamato a essere quello più freddo e riluttante tra i due. Pascal invece dà sfoggio di tutta la sua solare sensualità: è lui a parlare apertamente di liquidi corporei, piacere e a prendere in prestito la biancheria intima dell'altro.

Pedro Pascal, da The Mandalorian a The Last of Us, il papà più amato di Hollywood

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Strange Way of Life: Ethan Hawke, Pedro Pascal in una foto

Nonostante nella sua lunga carriera Almodóvar non si sia mai risparmiato quando si tratta di scene sessualmente esplicite, qui decide di rappresentare la passione con le parole e la suggestione più che attraverso i corpi nudi dei suoi attori. E funziona: con quella dissolvenza al nero proprio al momento dell'atto, fa immaginare tutta l'esplosione di una gioia rimandata e rinnegata per anni, che finalmente ritrova il modo di fiorire.

Il flashback con i due protagonisti giovani, interpretati da Jason Fernández e José Condessa, mentre bevono il vino che zampilla da enormi botti, è poi "almodóvariano" al mille per cento. Un piccolo inserto che piega il genere in cui è contenuto, il western, alla visione del mondo colorata e queer del regista spagnolo. L'unico rimpianto di questi 30 minuti di gran classe, magnificamente girati e interpretati, è che finiscano proprio quando sta per cominciare la parte più interessante. Molto probabilmente non accadrà mai, ma sarebbe bellissimo poter vedere il lungometraggio di questa storia, per nulla strana e molto attraente.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Strange way of life, il corto di Pedro Almodóvar è un'esplosione di colori ed erotismo, in cui la chimica tra la coppia formata da Ethan Hawke e Pedro Pascal è non solo palpabile, ma sembra quasi di sentirne l'odore. In Italia presto sulla piattaforma di streaming MUBI, dopo l'anteprima al Festival di Cannes 2023.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • La regia e lo stile di Almodóvar, inconfondibili, anche in un genere da lui poco esplorato come il western.
  • La coppia di protagonisti: Ethan Hawke e Pedro Pascal.
  • Gli abiti di Anthony Vaccarello, direttore creativo di Saint Laurent, che produce insieme a El Deseo.

Cosa non va

  • È un peccato che sia un corto di soli 30 minuti: sarebbe stato bello vedere il resto della storia.