Stephen King: i migliori romanzi che non sono stati ancora adattati per il cinema o la tv

Quali sono le migliori opere di Stephen King che non hanno ancora trovato la via del grande schermo? Scopriamo insieme esplorando la nostra personale classifica.

Stephen King: i migliori romanzi che non sono stati ancora adattati per il cinema o la tv

Negli anni l'opera di per sé monumentale di Stephen King è stata saccheggiata da registi e sceneggiatori che hanno dato vita ad adattamenti di ogni specie. Film, serie tv, miniserie, lungometraggi a episodi, tutto pur di tentare di tradurre le visioni terrificanti del Re del Brivido sullo schermo con esiti, spesso, altalenanti. Pur essendo i suoi romanzi intrisi di immagini di straordinaria potenza visiva, la forza di Stephen King sta soprattutto nella creazione dei personaggi. Lo scrittore del Maine è capace di prenderci per mano e immergerci negli splendori e miserie dell'animo umano creando figure con cui il Fedele Lettore stringe una relazione quasi familiare. Da Jack Torrance al Club dei Perdenti, dall'adolescente Carrie al raccapricciante clown Pennywise, chi non si è mai sentito in sintonia coi personaggi nati dalla mente di King, così vividi proprio perché spesso frutto di esperienze autobiografiche?

The Boogeyman 6
The Boogeyman: una scena del film

Difficile da credere, ma dopo 50 anni di scrittura e una cinquantina di adattamenti cinematografici, le opere di Stephen King che non hanno (ancora) trovato la via dello schermo continuano comunque ad abbondare, vista anche la sua eccezionale vitalità creativa. Mentre vi gustate la recensione di The Boogeyman, ultima creatura kinghiana nei cinema da 1 giugno, vi proponiamo un excursus nei migliori romanzi e racconti di Stephen King ancora privi di adattamento. Scritto nel 1973, Il baubau (racconto a cui si ispira The Boogeyman), è stato dapprima pubblicato sulla rivista Cavalier e nel 1978 è confluito nella raccolta A volte ritornano. Questo racconto ci ha messo 50 anni a trovare la via dello schermo, ma alla fine ce l'ha fatta. Quale sarà il prossimo orrore?

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La classifica dei migliori romanzi e racconti mai adattati per il cinema o la tv

10 - Ossessione

Uno dei lavori di Stephen King più apprezzati dalla critica, Ossessione non ha mai avuto adattamenti ed è improbabile che in futuro la situazione cambi. La storia del romanzo, il primo firmato da King con lo pseudonimo di Richard Backman nel 1977, è piuttosto delicata. Al centro del libro troviamo, infatti, Charlie, uno studente che si rinchiude nell'istituto scolastico che frequenta prendendo di mira studenti e professori con un'arma da fuoco. La dinamica, tristemente simile al massacro della Columbine High School e ad altri incidenti simili, ha spinto Stephen King a gioire che il libro sia stato ritirato dal mercato nel 2007 per timore che venisse emulato o che fosse associati a episodi simili a quelli accaduti nel 1996 e 1997, in cui una copia del libro venne ritrovata nell'armadietto di uno studente del Kentucky colpevole di aver ucciso tre compagni di scuola.

9 - Il poliziotto della biblioteca

Un primo piano di Stephen King a Parigi durante il tour promozionale di Doctor Sleep
Un primo piano di Stephen King a Parigi durante il tour promozionale di Doctor Sleep

Contenuto nella raccolta Quattro dopo mezzanotte (1990), Il poliziotto della biblioteca è un racconto che affonda le sue radici in una leggenda metropolitana americana secondo cui un poliziotto si reca nelle case dei bambini che si sono dimenticati di restituire i libri presi in prestito in biblioteca per fargli la multa. Scritta da Stephen King per il figlio, la storia vede un assicuratore alle prese con una ricerca per un discorso da tenere al Rotary Club che si reca in biblioteca e si imbatte in un'arcigna bibliotecaria morta, in realtà, da tempo. Un vampiro psichico, che si nutre della paura instillata nei bambini suoi "clienti" e che rappresenta un trauma anche per lo stesso assicuratore, soprattutto dopo che questo di accorge di aver perso i libri presi in prestito. Uno dei migliori racconti brevi del maestro del Maine che meriterebbe maggior fortuna, ma oggettivamente difficile da tradurre in immagini sia perché il terrore a cui fa riferimento è prettamente di natura psicologica sia per via del trauma vissuto dal protagonista durante l'infanzia, uno stupro descritto da King in modo molto esplicito. Difficile e scomodo da tradurre in immagini, non può essere eliminato dal racconto perché ne è un ingrediente fondante, ma una rappresentazione edulcorata ne minimizzerebbe l'impatto.

8 - La scorciatoia della signora Todt

Uno dei racconti più brevi più celebri di Stephen King, anch'esso di origine autobiografica visto che è stato ispirato dalla mania della moglie dello scrittore, Tabitha, per le scorciatoie. Pubblicato in origine nel 1984, poi inserito nella raccolta Scheletri l'anno successivo, La scorciatoia della signora Todt si concentra sull'ossessione della protagonista per trovare i percorsi più brevi per guidare da una destinazione all'altra. La sua ricerca la porta a prendere scorciatoie che potrebbero non essere parte di questo mondo visto che, a ogni viaggio, appare ringiovanita. Il racconto esplora uno dei temi preferiti dall'autore del Maine, la sottile barriera che separa il nostro mondo da altri universi inesplorati. Come testa Omero (nomen omen) quando ha la malcapitata idea di accettare un passaggio dalla signora Todt, i mondi da lei scovati nascondono orrori soprannaturali, ma anche infinita bellezza. E queste sfumature sono decisamente più difficoltose da rendere sullo schermo che sulla pagina scritta in una storia che, tra l'altro, è troppo breve per riempire un lungometraggio.

7 - Duma Key

Stephen King con la sua 'prima macchina'
Stephen King con la sua 'prima macchina'

Nel libro del 2008, un imprenditore edile di nome Edgar Freemantle rimane gravemente ferito in un incidente sul lavoro. Dopo aver perso un braccio e aver riportato lesioni alla parte del cervello che governa il linguaggio, l'uomo viene lasciato dalla moglie e decide di trasferirsi dal Minnesota a Duma Key, un'isola al largo costa della Florida. Inizia a dipingere per hobby, ma una forza paranormale finisce per dargli la possibilità di modificare la realtà con la sua arte. Viste le potenzialità della storia, e la suggestiva location della Florida in cui il libro è ambientato, gli ingredienti per un adattamento di Duma Key ci sarebbero tutti. E mentre sui forum dedicati al Re del Brivido i fan fanno il totocasting citando Mark Ruffalo, John Slattery o Jon Hamm come possibili interpreti, i numerosi adattamenti annunciati finora, tra cui quello che vedeva coinvolto il regista de L'ultima eclissi Taylor Hackford, non hanno mai trovato uno sbocco.

6 - Blaze

Scritto da Stephen King fra la fine del 1972 e l'inizio del 1973, subito prima di Carrie, Blaze è stato pubblicato solo nel 2007 sotto lo pseudonimo Richard Bachman. Mitologia vuole che il manoscritto sia stato rinvenuto tra gli effetti personali del defunto Richard Bachman, mentre in realtà è rimasto inedito per 30 anni prima che King lo riscrivesse completamente. Al centro della storia un criminale mentalmente disabile, Clayton "Blaze" Blaisdell Jr., rapisce il figlio di un uomo ricco con l'intenzione di sistemarsi per il resto della vita con il riscatto. Ad aiutarlo il socio George, che scopriremo essere in realtà morto da tre mesi. Blaze è una capsula del tempo dei primi lavori di King e potrebbe essere un eccellente adattamento in un contesto più ampio, ma il libro racconta, in retrospettiva, il passato di Blaze, l'incidente che lo ha reso ritardato, la vita in orfanotrofio, il carcere e l'incontro con George, tutti aspetti che richiederebbero un massiccio uso di flashback potenzialmente didascalici.

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5 - La scatola dei bottoni di Gwendy

Stephen King legge 'Mucchio d'ossa' in Rockefeller Plaza
Stephen King legge 'Mucchio d'ossa' in Rockefeller Plaza

Frutto della collaborazione con Richard Chizmar, La scatola dei bottoni di Gwendy (2017) è il primo capitolo di una trilogia horror. Il secondo libro, La piuma magica di Gwendy (2019), è firmato dal solo Chizman mentre King fa ritorno nel capitolo finale, L'ultima missione di Gwendy, pubblicato nel 2022. Quando la dodicenne Gwendy Peterson, abitante di Castle Rock, incontra un misterioso sconosciuto con un cappello nero, questo le offre una scatola di mogano ricoperta di bottoni colorati che, schiacciandoli, producono abilità magiche. L'uomo la mette, però, in guardia sulle responsabilità che comporta possedere la scatola il cui potere è talmente vasto da arrivare a distruggere il mondo. Grandi responsabilità che comporta anche l'adattamento della trilogia, visto che per adesso nessuno sembra essersi fatto avanti.

4 - Revival

I "kinghiani" Josh Boone and Mike Flanagan hanno fallito nel tentativo di portare Revival (2014) al cinema, ma scommettiamo che è solo questione di tempo. La critica è concorde nel definire la storia di un ragazzino che diventa un musicista eroinomane e del reverendo che perde la fede dopo la morte della moglie e del figlio e inizia a fare esperimenti con l'elettricità per riportare in vita i mori "uno dei romanzi più spaventosi degli ultimi vent'anni". Come fonte di ispirazione, lo scrittore cita, naturalmente, Frankenstein di Mary Shelley, ma nelle atmosfere si percepisce chiaramente anche l'influsso di Lovecraft. Solida e ben sviluppata la relazione tra Jamie, il protagonista, e il Reverendo Jacobs. D'altronde l'umanità di Stephen King ce lo fa apprezzare soprattutto per lo sviluppo psicologico dei personaggi.

3 - Insomnia

Il sonno (della ragione) genera mostri, ma anche stare svegli a oltranza non fa tanto bene. Ne sa qualcosa Ralph Roberts, vedovo e pensionato residente a Derry che soffre di una grave forma di insonnia. Devastato dalla mancanza di sonno, l'uomo si sveglia tutte le notti sempre più presto finché arriva a dormire un'ora scarsa. Nel frattempo la sua mente comincia a perdere lucidità e l'uomo inizia a soffrire di allucinazioni. Vede delle auree, forme cangianti che si formano intorno alle persone mentre intorno a lui si verificano episodi di violenza sempre più frequenti. Quando gli si manifesta il re Rosso, villain de la saga de La Torre Nera, Ralph capisce che ciò che vede non sono allucinazioni, bensì un livello diverso di realtà. Viste le numerose connessioni con gli universi kinghiani interconnessi, da It a La torre nera, da Il gioco di Gerald a Pet Sematary, non stupisce la prudenza degli autori che finora hanno evitato di adattare questo romanzo dalla drammaturgia problematica (soprattutto riguardo agi aspetti visionari contenuti nella seconda parte), ma non è detto che prima o poi qualcuno non osi e porti Insomnia al cinema.

2 - La lunga marcia

Lo scrittore Stephen King
Lo scrittore Stephen King

Altro lavoro pubblicato sotto lo pseudonimo Richard Backman, è più o meno il primo romanzo mai scritto da Stephen King, completato durante gli studi universitari intorno al 1966-1967, anche se poi è stato pubblicato un decennio dopo. La lunga marcia è ambientato in un'America distopica in cui un governo totalitario costringe 100 adolescenti a partecipare a una gara televisiva nazionale in cui devono camminare dal Maine alla Florida senza fermarsi o scendere sotto i quattro chilometri l'ora. I concorrenti che lo fanno vengono freddati a colpi di arma da fuoco dai soldati e può esserci un solo vincitore. Il romanzo, che anticipa il trend di saghe young adult come Hunger Games o Battle Royale, è stato molto apprezzato per la metafora politica e la critica al totalitarismo contenuta nel testo. Frank Darabont ha cercato a lungo di farne un film dopo essersi garantito i diritti di adattamento per un decennio, ma il progetto non è andato in porto. Stessa sorte toccata all'adattamento che André Øvredal avrebbe dovuto dirigere da uno script di James Vanderbilt, di cui non si sa più niente dal 2020.

1 - La bambina che amava Tom Gordon

Uno dei libri più immaginifici e suggestivi di Stephen King stranamente non ha mai trovato la via del grande schermo anche se dal 1999 - anno della sua pubblicazione - a oggi i tentativi non sono mancati. La storia della bambina di 9 anni che si perde nei boschi degli Appalachi mentre tenta di sfuggire ai battibecchi tra la madre e il fratello, riuscendo a sopravvivere per giorni in perfetta simbiosi con la natura protetta dal suo walkman e dal suo giocatore di baseball preferito, il mitico Tom Gordon, lanciatore dei Boston Red Sox, è uno dei romanzi più amati dal Fedeli Lettori kinghiani. Il primo a essere coinvolto in un possibile lungometraggio tratto da La bambina che amava Tom Gordon è stato George Romero, amico di King, ma il progetto si è arenato nel 2005. Nel 2020 è stato annunciato un adattamento che avrebbe dovuto essere diretto dall'eccentrica regista inglese Lynne Ramsay e prodotto dalla moglie di Romero, Christine, ma anche di questo film se ne sono perse le tracce.