Parlami di Lucy: Giuseppe Petitto ci lascia in eredità il suo film più riuscito

L'opera postuma di Giuseppe Petitto, Parlami di Lucy, arriva finalmente nelle sale italiane.

A tre anni dalla prematura morte del pluripremiato documentarista Giuseppe Petitto arriva nelle sale la sua opera postuma, Parlami di Lucy. Definito come un thriller psicologico in realtà il primo (e purtroppo ultimo) film di finzione del regista calabrese è più che altro un vero e proprio dramma che si regge tutto sulla sua protagonista, interpretata da Antonia Liskova, Nicole, e su una regia che strizza l'occhio ai generi più inquietanti della cinematografia facendoli assaporare a piccole dosi allo spettatore senza mai però prendere una posizione netta. Senza mai definirsi.

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Tra reale e surreale

Parlami di Lucy: Antonia Liskova in una scena del film
Parlami di Lucy: Antonia Liskova in una scena del film

La Liskova in Parlami di Lucy interpreta una donna borghese, che tende a controllare ogni centimetro della sua vita nei minimi dettagli. Il matrimonio ormai fallito con il marito, assente ma adorato padre dalla sua piccola e introversa figlia, la portano tentare di lenire il dolore nell'alcol. Tutto cambia nell'imperfetta e straniante vita di Nicole nel momento in cui sogni inquietanti e presenze oscure invadono la sua isolata villa di montagna e suoi i dintorni, tanto che la granitica donna dovrà andare oltre la ragione per scoprire cosa realmente sta mettendo in pericolo la vita di Lucy.
Grazie a una narrazione affatto lineare, sia dal punto di vista temporale che di genere, Petitto è riuscito a mettere in scena alla perfezione, in questa pellicola tanto borderline quanto a suo modo coerente con il perpetuo senso di incertezza che vuole veicolare, i tormenti interiori della sua protagonista che, tra reale e surreale, si ritroverà faccia a faccia con i propri fantasmi.

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Dalla parte del pubblico

Parlami di Lucy: Antonia Liskova e il regista Giuseppe Petitto sul set
Parlami di Lucy: Antonia Liskova e il regista Giuseppe Petitto sul set

Il vero punto di forza di Parlami di Lucy è la capacità di catturare il pubblico che, grazie ai continui cambi di registro e temporali e agli scenari che diventano spesso parte integrante della storia, riesce a vivere quasi in prima persona ciò che sta accadendo sullo schermo, a percepire alla perfezione i tumulti interiori di Nicole e con lei a vivere la sua terribile e agonizzante avventura.
Parlami di Lucy è un film che abbraccia gli spettatori, che crea una lenta empatia tra il pubblico e quello che accade sullo schermo. Una pellicola non priva di difetti ma comunque degna di nota soprattutto all'interno del panorama cinematografico italiano dove si posiziona, ad honorem, tra i film d'autore più audaci e interessanti dell'ultimo decennio.

Movieplayer.it

3.5/5