Non solo Dunkirk: da Borg/McEnroe a Lady Gaga, a Toronto le passioni accendono il festival

Dopo le tante soddisfazioni veneziane siamo volati a Toronto alla ricerca di nuovi titoli che possano entusiasmare in una stagione cinematografica che fino a questo momento non ha riservato capolavori, Dunkirk a parte.

Dunkirk: Fionn Whitehead in una scena del film
Dunkirk: Fionn Whitehead in una scena del film

Se si potesse riassumere l'ultima edizione del Toronto International Film Festival in una sola parola essa sarebbe "passione". Dal film di apertura in poi a dominare la kermesse sono stati l'amore per lo sport, la letteratura, il cinema stesso. Film medi, nessun capolavoro all'orizzonte, purtroppo. Capita che nei junket i cineasti non facciano che parlare di Dunkirk, il film che detiene ancora lo scettro, che nessuno dei presenti è ancora riuscito a surclassare. Fortuna che le grandi performance di attori del calibro di Glenn Close, Annette Bening, Gary Oldman e Jake Gyllenhaal siano riuscite a sostenere film che senza il loro essenziale contributo non ci avrebbero emozionato in egual misura. Contro ogni previsione la più applaudita non è una star del cinema ma della musica. Lady Gaga ha rubato la scena a tutti nel corso della premiere di Gaga: Five Foot Two, documentario che vedremo su Netflix a partire dal 22 settembre. Una performance da brivido prima e dopo la visione del film che è stata tributata da un tripudio di applausi da parte di fan accorsi dalle parti più svariate del mondo.

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Borg/McEnroe vs La battaglia dei sessi

Non ha entusiasmato le platee Borg McEnroe, film di apertura diretto dal danese Janus Metz Pedersen che può però contare sulle ottime performance dei due attori protagonisti Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf (che si è comunque sottratto all'attività stampa). Storia di un antagonismo sportivo che ha oltrepassato i campi da tennis trasformandosi in una straordinaria amicizia. Un amore unico interpretato da due caratteri diversi che trovano nel confronto un'opportunità di crescita. Profuma di occasione mancata. Film a sfondo sociale e politico La battaglia dei sessi dei registi di Little Miss Sunshine, Jonathan Dayton e Valerie Faris. Brava Emma Stone, bravissimo Steve Carell. Non eccezionale ma certamente divertente. Paradossale e commovente che l'emancipazione femminile sia passata anche attraverso le racchette di Billie Jean King e Bobby Riggs. Da vedere.

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The Wife vs Film Stars Don't Die in Liverpool

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Tra i migliori film passati in rassegna The Wife, un film che vedremo presto in Italia e vede come assoluta protagonista una Glenn Close da Oscar. Al centro della narrazione un premio altrettanto prestigioso, un premio Nobel per la letteratura che sconvolgerà le vite di Joe e Joan Castleman. Lei scrive e lui se ne prende il merito. Un inganno consensuale che diventerà insostenibile. Emozionante come pochi altri Film stars don't die in Liverpool, pellicola che ci auguriamo di vedere presto sui nostri schermi, con una strepitosa Annette Bening nei panni della diva Gloria Grahame. Non un classico biopic per l'attrice di Rischiose Abitudini ma una storia d'amore che il premio Oscar per Il bruto e la bella visse nei suoi ultimi anni di vita. Lui si chiamava Peter Turner, era un giovane aspirante attore britannico e l'amò come qualsiasi essere umano meriterebbe di essere amato. Lo interpreta Jamie Bell nella performance più convincente della sua carriera. Well done!