Midsommar, la Director's Cut: le scene aggiunte migliorano il film?

Grazie all'uscita in bluray di Midsommar - Il villaggio dei dannati da parte di Eagle Pictures possiamo vedere la Director's Cut del nuovo film di Ari Aster che contiene 20 minuti aggiuntivi.

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: una scena del film

Uno dei film più affascinanti dell'anno è sicuramente Midsommar - il villaggio dei dannati: arrivato nelle sale italiane la scorsa estate_, il secondo film di Ari Aster, pur non generando lo stesso clamore del suo film d'esordio Hereditary, ha confermato l'innata bravura del giovane regista tanto da ricevere le lodi di un gigante del cinema come Martin Scorsese.

La versione del film uscita in sala si presentava già con una durata importante per un film horror, ma ora, grazie a Eagle Pictures, possiamo vedere in home video la versione integrale Director's Cut che aggiunge poco più di venti minuti di girato portando il film a sfiorare le tre ore. Andiamo a vedere quali sono le aggiunte e le differenze tra le due versioni del film.
Per ovvie ragioni l'articolo che segue conterrà spoiler , quindi se non avete ancora visto il film e volete sapere quale delle due versioni è preferibile vedere saltate direttamente all'ultimo paragrafo.

Midsommar - Il villaggio dei dannati, la recensione: se non lasciarsi diventa un incubo

Christian invita Dani alla gita in Svezia

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: una scena con Jack Reynor, Florence Pugh

Nella versione uscita al cinema di Midsommar - Il villaggio dei dannati c'è una breve scena tra Dani (Florence Pugh) e Christian (Jack Reynor) che sottolinea la fragilità della ragazza e il suo bisogno di avere qualcuno accanto. Nella versione estesa la sequenza prosegue e assistiamo al momento in cui Christian invita Dani alla gita in Svezia con i suoi amici. Non si tratta, comunque, di un invito romantico perché Dani crede che sia stata invitata solo per la sua condizione fragile. Christian appare spazientito e fa sentire in colpa la ragazza accusandola di non credergli. La scena ha un duplice risultato: da un lato cresce in noi l'empatia per Dani, dall'altra notiamo in maniera più esplicita il carattere manipolatore di Christian.

Il viaggio in auto per la Svezia

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: Jack Reynor, Florence Pugh, Vilhelm Blomgren in una scena del film

Restando quasi sempre concentrati su Dani che sembra persa nei suoi pensieri, il viaggio in auto nella versione estesa dura un paio di minuti in più. Durante il viaggio i ragazzi hanno varie conversazioni relative ai loro studi e all'argomento della loro tesi. Sappiamo dalla versione cinematografica che la scelta dell'argomento della tesi di laurea sarà importante a livello di conflitti personali nel corso del film e qui si sottolinea come Christian non sappia ancora cosa scrivere. Tutta la sequenza, ad ogni modo, caratterizza un po' meglio il gruppo di protagonisti aggiungendo alcune sfumature caratteriali, elemento che nella versione originale era un po' troppo lasciato sottinteso.

Carne intorno al fuoco

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: un momento del film

Il primo rituale che vediamo nella comune è più lungo. C'è un fuoco che viene tenuto acceso e vivace da anni e un vassoio di carne viene gettato al suo interno. Un uomo si alza e canta una canzone e solo a canto concluso tutti iniziano a mangiare. È un rito, quello del canto prima di poter mangiare, che nel corso del film vedremo altre volte. I ragazzi sono ancora piuttosto confusi da ciò che stanno vedendo, complice anche la spiegazione di Pelle (Vilhelm Blomgren) che, rifiutando di parlare di preghiere, ma di equilibrio e armonia, risulta enigmatica. La sequenza non è rapida e si prende tutto il tempo necessario per guidarci verso questa quotidianità composta da rituali.

Midsommar, la spiegazione del finale del film: incubo di un giorno di mezza estate

Il rito notturno

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: William Jackson Harper, Jack Reynor, Florence Pugh, Vilhelm Blomgren in una scena del film

La versione estesa di Midsommar saprà accontentare anche chi era uscito dalla sala lamentandosi della poca presenza di riti pagani. Gemma di questa versione, infatti, è la presenza di una lunga sequenza notturna (si tratta di quasi otto minuti in più di film) dove Dani e Christian, increduli, vedono un rito dove un ragazzino sta per gettarsi nel lago come sacrificio umano. La scena sembra una reiterazione del suicidio dei due anziani sottolineando il pensiero del cerchio vitale che vige nella comune. Si potrebbe ritenere un'aggiunta di poco conto a livello contenutistico, ma la scena in sé è un gioiellino di tensione e regia. Inoltre, successivamente al rito, ci si soffermerà su Dani e Christian che avranno un'altra discussione simile a quanto accaduto nella scena aggiunta a inizio film. Scopriremo il piano di Christian di pubblicare nella tesi i riti pagani a cui sta assistendo, fregandosene della segretezza, e vedremo la reazione di Dani che lo accuserà di essere un insensibile. E' una vera e propria scena di rottura dove ancora una volta i rapporti umani che porteranno al finale del film vengono esplicitati e resi più chiari e condivisibili dallo spettatore.

E non finisce qui...

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Midsommar, un inquietante dettaglio nascosto tra gli alberi in una scena del film

Sopra abbiamo riassunto le quattro aggiunte più sostanziose che differenziano la Director's Cut dalla versione vista al cinema. La versione originale voluta dal regista contiene, inoltre, molte piccole modifiche quasi indistinguibili dalla versione cinematografica: inquadrature più lunghe che donano più respiro in certe situazioni, piccole differenze audio nei dialoghi o il montaggio di alcune sequenze leggermente diverso. Sono dettagli che però, nell'economia del film visto nella sua interezza, lo aggiustano a livello di ritmo e atmosfera. Elencare tutte queste modifiche sarebbe poco interessante: lasciamo a voi fan il divertimento di trovare le differenze durante la visione!

Cinematografica o Director's Cut?

Quale delle due versioni preferire alla luce di queste aggiunte e differenze? La Director's Cut di Midsommar presenta meglio i personaggi, caratterizzandoli in maniera meno banale rispetto a quanto visto nella versione breve. Soprattutto Dani e Christian ci guadagnano: il loro rapporto problematico è sviscerato meglio, più chiaro, rende -se possibile- ancora più forte il finale e, nella fattispecie, di Christian riusciamo a coglierne meglio la sua antipatia e il suo essere manipolatore. Inoltre il rito notturno e le varie aggiunte "invisibili" rendono il film più affascinante anche dal punto di vista degli affezionati dell'horror sui riti pagani che si aspettavano un film più dalle parti di The Wicker Man o di The Sacrament che di un dramma umano ambientato in una comune svedese (ma Ari Aster aveva fatto lo stesso gioco coi generi in Hereditary).

Midsommar - Il villaggio dei dannati: un inquietante dettaglio nascosto nel film di Ari Aster

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Una suggestiva immagine di Midsommar

Quello che può in qualche modo rendere ostica la visione è la durata di quasi tre ore dal ritmo compassato che già aveva messo a dura prova qualche spettatore in sala con venti minuti in meno. Se avete già visto Midsommar e non ne siete rimasti affascinati, molto probabilmente la versione estesa non vi farà cambiare idea anche se, come succede spesso, ci sentiamo di dire che forse vi risulterà più coesa e apprezzabile. Quel che è certo è che, breve o lungo, Midsommar rimane uno dei film più intriganti e affascinanti dell'anno, confermando la consacrazione di un giovane regista che ha già dimostrando di avere una voce fresca.