Le signore in prima linea: le migliori eroine della TV USA

Grintose, determinate, talvolta un po' folli, sempre pronte a tuffarsi nell'azione: sono le protagoniste delle nuove serie TV americane. Da Carrie Mathison ad Alicia Florrick, in occasione del recente ritorno del detective Sarah Linden nella nuova stagione di The Killing, ecco una classifica del "girl power" sul piccolo schermo.

Il 1° agosto la società di streaming Netflix, reduce dal clamoroso successo riscosso con House of Cards, ha messo a disposizione negli Stati Uniti la quarta ed ultima stagione di The Killing, l'acclamata serie TV incentrata sulle indagini del detective della polizia di Seattle Sarah Linden, affiancata dal suo giovane partner, Stephen Holder. Dopo essere andata in onda sul canale satellitare AMC, The Killing è stata "salvata" da una già annunciata cancellazione proprio grazie a Netflix, che tornerà quindi a regalarci suspense e colpi di scena con una nuova "caccia all'assassino" (ecco il commento alla première).

Sarah Linden, impersonata dalla bravissima Mireille Enos e protagonista indiscussa di The Killing fin dalla sua prima stagione, rappresenta uno dei migliori esempi di donne poliziotto e di investigatrici che la TV americana ci abbia offerto nel corso dell'ultima decade, seguendo così le orme già calcate dalle protagoniste di altre serie di successo: dalla Mariska Hargitay di Law & Order - I due volti della giustizia alla Kyra Sedgwick di The Closer, dalla Holly Hunter di Saving Grace alla Maria Bello di Prime Suspect, fino a Diane Kruger, co-protagonista di The Bridge al fianco di Demián Bichir, e ad Allison Tolman, candidata all'Emmy come miglior attrice per il ruolo della poliziotta nella nuova serie Fargo. Personaggi contraddistinti da una grinta indomabile e da uno spiccato spirito di indipendenza, che nel corso degli ultimi anni hanno avuto il merito di rilanciare il concetto di girl power sul piccolo schermo, offrendo i ritratti di donne forti e per nulla timorose di affrontare il pericolo a viso aperto.

Claire Danes premiata per Homeland agli Emmy 2012
Claire Danes premiata per Homeland agli Emmy 2012

Ma non vogliamo parlarvi soltanto di donne poliziotto. La narrativa seriale americana, infatti, ha saputo rilanciare un'idea di "femminilità" nettamente opposta agli stereotipi della mansueta casalinga e della moglie obbediente e dimessa, rendendo le donne protagoniste assolute di storie che spaziano anche in campi considerati prettamente "maschili", dal legal-drama allo spy-thriller; per arrivare all'ambientazione carceraria che funge da cornice ad Orange Is the New Black, l'applauditissima serie incentrata sulle relazioni fra un gruppo di galeotte in una prigione femminile. La capacità degli autori televisivi di disegnare personaggi di donne affascinanti e complesse, in grado di muoversi a testa alta in un mondo contrassegnato dal sessismo e dai pregiudizi, ha attratto nel tempo un gran numero di attrici superbe e di star del cinema che hanno scelto di prestarsi alla TV, riscuotendo consensi e premi: dalla strepitosa Glenn Close, l'astuta e spietata Patty Hewes nella serie a sfondo giudiziario Damages, a Sally Field, ovvero la matriarca Nora Walker di Brothers & Sisters; da Sigourney Weaver nei panni del Segretario di Stato Elaine Barrish nella miniserie Political Animals a Vera Farmiga, la Norma Bates di Bates Motel; fino al caso più recente, ovvero Molly Woods, l'astronauta interpretata da Halle Berry nella nuova serie sci-fi intitolata Extant. Pertanto, per festeggiare il graditissimo ritorno di Sarah Linden con un'ultima indagine al cardiopalma, abbiamo pensato di proporvi una nostra classifica delle dieci donne più potenti e grintose dell'attuale panorama televisivo. Non tutte saranno delle vere e proprie eroine, e anzi, per alcune potremmo addirittura avere qualche difficoltà a definirle del tutto "sane di mente", ma siamo sicuri che, senza di loro, la TV odierna sarebbe infinitamente più povera! Eccovi dunque la nostra speciale Top 10 in rosa...

10. Claire Underwood in House of Cards

House of Cards: Robin Wright è Claire Underwood in un episodio della serie
House of Cards: Robin Wright è Claire Underwood in un episodio della serie

Potrebbe sembrare un paradosso aprire una classifica dedicata alle signore al potere con il ruolo della moglie di un politico: eppure, al di là delle apparenze, Claire Underwood è tutt'altro che una consorte sorridente e decorativa. La moglie del deputato Frank Underwood (Kevin Spacey) nella serie House of Cards, difatti, in quanto ad ambizione, furbizia e assenza di scrupoli è perfettamente in grado di tenere testa al suo mefistofelico marito. Dietro la sobria eleganza del look e la compostezza dei modi, Claire è un'autentica Lady Macbeth, pronta a licenziare la metà del proprio staff senza battere ciglio, o a manipolare le persone attorno a lei a dispetto di qualunque principio etico. Insomma, Claire Underwood è una donna che non vorremmo mai avere come nemica, e in tal senso costituisce la partner perfetta per quel campione di machiavellismo che è suo marito Frank. Questo personaggio, inoltre, ha rilanciato alla grande la carriera di Robin Wright, che per il ruolo di Claire ha ricevuto il Golden Globe ed è in lizza per l'Emmy come miglior attrice, con buone chance di vittoria.

9. Olivia Pope in Scandal

Scandal: Kerry Washington è Olivia Pope
Scandal: Kerry Washington è Olivia Pope

A contendere a Robin Wright la statuetta dorata, il prossimo 25 agosto, sarà Kerry Washington, protagonista di Scandal: un'altra serie ambientata, come House of Cards, nel mondo della politica e negli oscuri corridoi del potere della Casa Bianca. La Washington presta il volto a Olivia Pope, ex addetta alle comunicazioni nella campagna elettorale del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Fitzgerald Grant (Tony Goldwyn), con il quale aveva una relazione clandestina. Dopo la vittoria di Grant, Olivia decide di dare le dimissioni e fonda una propria società, la Pope & Associates, specializzata nella risoluzione di crisi. Estremamente abile nel proprio lavoro, Olivia costituisce il tipico esempio di chi, nel gergo politico, viene chiamato "fixer", ovvero agisce dietro le quinte per aggiustare le situazioni più spinose ed evitare lo scoppio di scandali; ma nonostante la sua determinazione, la donna dovrà fare i conti con i propri sentimenti non ancora sopiti nei confronti del Presidente, subendo la rivalità con la First Lady Olivia (Bellamy Young).

8. Emily Thorne in Revenge

Revenge: Emily VanCamp nel pilot della serie
Revenge: Emily VanCamp nel pilot della serie

Il concetto di girl power trova una delle sue più estreme - ed inquietanti - incarnazioni in Emily Thorne, la letale "vendicatrice" del più gustoso guilty pleasure della TV americana, Revenge. Interpretata da Emily VanCamp, Emily Thorne si presenta al cospetto dell'alta borghesia degli Hamptons come una giovane ed affascinante socialite, dotata di ingenti mezzi, la cui massima aspirazione sembra essere quella di convolare a nozze con il rampollo della potente famiglia dei Grayson. Ma quasi nessuno conosce la vera natura - e la vera identità - di Emily: Amanda Clarke, figlia di un uomo accusato ingiustamente di aver commesso un atto terroristico. Dopo essere stata strappata a suo padre e aver trascorso un'infanzia e un'adolescenza fra istituti psichiatrici e carceri giovanili, Emily ha appreso tutti i segreti della sottile arte della vendetta ed è tornata negli Hamptons per mettere in pratica il suo proposito: distruggere definitivamente i Grayson e insieme a loro tutti gli individui responsabili di aver incastrato il padre. Un obiettivo per il quale Emily, maestra di inganni e di doppiezza, si rivelerà disposta a correre qualunque rischio, mettendo a repentaglio perfino le persone a lei più care...

7. Sonya Cross in The Bridge

The Bridge: Diane Kruger in una foto promozionale della serie FX
The Bridge: Diane Kruger in una foto promozionale della serie FX

Nota per la sua interpretazione di Bridget von Hammersmark, diva del cinema tedesco ma al contempo spia in combutta con gli Alleati, in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, la bellissima attrice Diane Kruger ha avuto modo di sfoderare un coraggio e una risolutezza inediti nella parte di Sonya Cross, detective del dipartimento di polizia di El Paso, al confine con il messico, in The Bridge, thriller ispirato ad una serie scandinava. Affetta dalla sindrome di Asperger, che all'occorrenza le provoca delle difficoltà nelle relazioni interpersonali, Sonya è un vero "maschiaccio", totalmente dedita al proprio lavoro e dotata di un fiuto pressoché infallibile. La donna si troverà a lavorare accanto a Marco Ruiz (Demián Bichir), detective della sezione omicidi della polizia messicana, dimostrandosi un'ottima poliziotta anche quando deve piegarsi al "lavoro di squadra".

6. Selina Meyer in Veep

Veep: una scena dell'episodio Nicknames con Julia Louis-Dreyfus
Veep: una scena dell'episodio Nicknames con Julia Louis-Dreyfus

Dopo House of Cards e Scandal, ecco un'altra serie a sfondo politico in cui una donna deve tirare fuori la forza necessaria a farsi valere in un ambiente dominato da uno sfrenato maschilismo: si tratta di Veep, che tuttavia presenta un registro completamente diverso rispetto a quello dei due titoli succitati, dal momento che si tratta di uno degli show più brillanti ed ironici attualmente in onda. Protagonista delle serie è Selina Meyer, ex senatrice che si è vista sconfitta nel corso della campagna presidenziale ma ha accettato di ricoprire la carica di Vice-Presidente degli Stati Uniti. A "un battito di cuore" dal diventare la persona più potente del mondo, Selina si vede fin troppo spesso messa da parte, relegata ad un ruolo di mera rappresentanza che le sta decisamente stretto, ma ciò nonostante si batterà con tutte le proprie energie allo scopo di ottenere l'attenzione che merita, pur tra gaffe e "incidenti di percorso". Grazie alla sua irresistibile performance nei panni di Selina, Julia Louis-Dreyfus ha conquistato due Emmy Award come migliore attrice di una serie comica.

5. Elizabeth Jannings in The Americans

The Americans: Matthew Rhys e Keri Russell in una scena del primo episodio della serie
The Americans: Matthew Rhys e Keri Russell in una scena del primo episodio della serie

Keri Russell è ricordata dal pubblico soprattutto per il ruolo di Felicity Porter, giovane ed ingenua studentessa di medicina, ancora invischiata nel suo primo amore, in Felicity, serie di culto della fine degli anni Novanta. Un personaggio completamente diverso rispetto a quello al quale l'attrice ha prestato il volto, a oltre un decennio di distanza, in The Americans: Elizabeth Jannings. A un occhio esterno, Elizabeth rappresenta il prototipo della madre di famiglia, amorevolmente legata al marito Phil (Matthew Rhys) e ai loro due figli; nessuno, insomma, potrebbe sospettare che Elizabeth si chiama in realtà Nadezhda ed è un'agente del KGB, infiltrata negli Stati Uniti quindici anni prima insieme a Phil al fine di svolgere il suo compito di spia per conto dell'Unione Sovietica. Ambientata a Washington D.C. all'inizio degli anni Ottanta, durante l'ultimo atto della Guerra Fredda, The Americans ci presenta una protagonista femminile dotata di un carattere di ferro e di una volontà incrollabile, la cui fedeltà verso la grande madrepatria Russia la rende non solo un formidabile agente segreto, ma anche - all'occorrenza - una donna pericolosissima.

4. Sarah Linden in The Killing

Fra le numerose detective del piccolo schermo, Sarah Linden, interpretata da Mireille Enos, è in assoluto fra i "segugi" più capaci, affidabili e indomiti su piazza. Scrupolosa, molto saggia e professionale, ma allo stesso tempo disposta a sfidare le gerarchie e a mettere in gioco la propria carriera pur di arrivare fino in fondo ai propri casi, il detective Linden è un'autentica eroina della TV, tanto discreta nei modi quanto solida e coraggiosa nella ricerca di una verità spesso scomoda o ambigua. La sua dedizione al lavoro assume talvolta i contorni di un'ossessione personale: il bisogno di portare avanti l'indagine sull'assassinio della giovane Rosie Larsen avrà conseguenze irreparabili sulla sua precaria stabilità familiare di Sarah, e rischierà anche di compromettere il rapporto fra la donna e il figlio Jack (Liam James). Ad affiancare il detective Linden, offrendo l'ideale contrappeso al carattere chiuso e riservato della donna, è Stephen Holder (Joel Kinnaman), un giovane poliziotto impulsivo e sopra le righe, con un passato segnato dalla tossicodipendenza.

3. Constance Langdon / Sister Jude / Fiona Goode in American Horror Story

Jessica Lange in una scena del secondo episodio di American Horror Story
Jessica Lange in una scena del secondo episodio di American Horror Story

Tre personaggi hanno l'onore di condividere il terzo gradino del nostro podio. Tre donne terribilmente inquietanti e spaventosamente determinate, accomunate da un'unica, sublime interprete: Jessica Lange, ex superstar del cinema tornata sulla cresta dell'onda grazie a Ryan Murphy e ai tre magnifici ruoli confezionati su misura per lei in American Horror Story, la serie di culto che, nel corso della sue prime tre stagioni, ha stimolato gli incubi di milioni di spettatori come nessun film dell'orrore è stato in grado di fare in tempi recenti. Durante le tre stagioni della serie, la Lange ha prestato il volto a Constance Langdon, l'ambigua ed eccentrica vicina - con parecchi scheletri nell'armadio - dei coniugi Harmon in Murder House, un ruolo che le è valso il Golden Globe e l'Emmy Award come miglior attrice supporter; Sister Jude, la sadica e spietata madre superiora impegnata a dirigere con pugno di ferro il manicomio di Briarcliff in Asylum; e Fiona Goode, la vanitosa e vendicativa Strega Suprema che governa e tiranneggia la congrega di streghe di New Orleans in Coven. Tre personaggi inesorabilmente sinistri, ma di cui è impossibile non ammirare la forza sorprendente, frutto di un disperato istinto di sopravvivenza, ed il fascino dai contorni tragici, derivante dal connubio tra una sensualità senza tempo ed un'insondabile fragilità. Tre personaggi resi memorabili, ça va sans dire, anche e soprattutto grazie alle meravigliose performance della Lange, di nuovo in lizza per l'Emmy come miglior attrice.

2. Alicia Florrick in The Good Wife

È un titolo per certi versi quasi antifrastico quello del fortunatissimo legal-drama che, in questi anni, ha conquistato all'unanimità critica, pubblico e riconoscimenti. La "brava moglie" del titolo, Alicia Florrick, ci viene presentata infatti in un momento di profonda crisi personale: suo marito Peter (Chris Noth), ex procuratore, è in carcere dopo essere stato travolto da uno scandalo legato alla corruzione, che ha portato alla luce anche le sue scappatelle con una prostituta. Da allora, Alicia si è trovata a doversi prendere cura da sola di due figli adolescenti e a riprendere la sua professione di avvocato per mantenere la famiglia, riuscendo ad essere ingaggiata in prova presso un prestigioso studio legale di Chicago, Stern, Lockhart & Gardner, grazie all'amicizia con il suo ex compagno di università Will Gardner (Josh Charles). Ma dietro la sua aria mansueta e l'atteggiamento umile e discreto, la protagonista di The Good Wife nasconde non solo eccezionali capacità di avvocato, ma anche grandissime qualità umane e una volontà di ferro. Puntata dopo puntata, lo spettatore si rende conto che Alicia non è semplicemente una "brava moglie" umiliata e offesa, ma una donna caparbia, indipendente e molto sicura di sé, pronta a prendere decisioni difficili e a battersi come un leone per le cause che ritiene giuste, nonché quando si tratta di proteggere i propri figli. Alicia, insomma, è l'avvocato (e l'amica) che tutti noi vorremmo avere al nostro fianco, e questo pure per merito della sua interprete, l'ottima Julianna Margulies, ricompensata con il Golden Globe e l'Emmy Award per aver dato vita a una delle figure più carismatiche del piccolo schermo.

The Good Wife: Julianna Margulies in una scena dell'episodio The Next Day
The Good Wife: Julianna Margulies in una scena dell'episodio The Next Day

1. Carrie Mathison in Homeland

Claire Danes in un intenso primo piano nell'episodio Pilot di Homeland
Claire Danes in un intenso primo piano nell'episodio Pilot di Homeland

Ammettiamolo: pochissimi personaggi riescono a risultare intriganti e coinvolgenti quanto Carrie Mathison, l'agente speciale della CIA protagonista di una delle serie TV più applaudite dell'ultimo decennio, Homeland. Reclutata in virtù della propria conoscenza della lingua araba, Carrie è cresciuta all'ombra del suo mentore, il veterano Saul Berenson (Mandy Patinkin), e nel corso degli anni di servizio in Iraq ha dimostrato delle capacità a dir poco formidabili, nonché un coraggio ed un'intraprendenza che l'hanno resa una delle migliori "paladine" nella guerra al terrorismo. Carrie, però, è ben lontana dall'immagine dell'eroina perfetta e infallibile: al contrario, ciò che la rende un personaggio a tal punto vivido e ricco di pathos è proprio la sua intima fragilità, provocata da un disturbo bipolare che la giovane donna è costretta a tenere a bada ricorrendo ad un massiccio uso di psicofarmaci. Carrie ha votato tutta se stessa alla sua professione, alla quale si dedica anima e corpo, senza risparmiarsi mai e assumendosi anche gravi rischi. È il suo incredibile istinto a indurla a tenere d'occhio Nicholas Brody (Damian Lewis), un marine scomparso otto anni prima e tornato all'improvviso in America, dove viene accolto come un eroe; i sospetti di Carrie sulle reali motivazioni di Brody si scontreranno presto con gli inaspettati sentimenti che la donna scopre di provare per lui. Ad impersonare con magistrale intensità il ruolo di Carrie Mathison è una straordinaria Claire Danes, che grazie a Homeland ha ricevuto due Golden Globe e due Emmy Award, oltre ad essersi conquistata di diritto il primo posto della nostra classifica.