Le pupille, la recensione: quello di Alice Rohrwacher è grandissimo cinema

La recensione de Le pupille: Alice Rohrwacher dirige un cortometraggio pieno di vita, di desiderio e di movimento, che inneggia alla disobbedienza umana e al potere dell'immaginazione. Produce Alfonso Cuarón, distribuisce Disney+. Il corto è nella shortlist dei 15 migliori short live action agli Oscar 2023.

Le pupille, la recensione: quello di Alice Rohrwacher è grandissimo cinema

Di ribellione, di autenticità, di splendore, di movimento. Concedeteci un piccolo volo nel giudizio complessivo ma Le pupille di Alice Rohrwacher è il miglior cinema italiano che si possa immaginare. Sì, cinema. Anche se è definito cortometraggio e la sua durata sfiora i quaranta minuti. Una sorta di puntata antologica, una scintilla che inizia e si chiude nell'attimo in cui l'azione si compie e la narrazione si fa immagine. Che meraviglia, che sorpresa. Un lasso di tempo limitato in cui la Rohrwacher libera tutte le sue note poetiche, già rintracciate nei suoi tre lungometraggi (rivedete Lazzaro Felice), prendendo inizialmente spunto da una lettera scritta da Elsa Morante inviata all'amico Goffredo Fofi. Una piccola storia, una storiella che custodisce un pensiero dalla forza esplosiva. In mezzo, il bisogno di muoversi, la ricerca della luce, le notizie dal fronte e una divina zuppa inglese, che potrebbe rovinare il Santo Natale di un austero collegio religioso.

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Locandina di Le pupille

Ecco, Le pupille, che in latino significa proprio bambine, è un'opera di inaspettata indole riottosa, un gesto fantasioso e l'arte che risponde ai confini pre-stabiliti. Un corto costruito come fosse un intarsio artigianale e sviluppato seguendo l'istinto autoriale di una regista che non smette di superarsi. Nel giro di quaranta minuti, filmati in pellicola 35mm e Super 16, c'è l'atmosfera di una favola soffice accartocciata sulle pieghe oscure di un'Epoca malvagia, intanto che il volto delle splendide bambine viene reso protagonista dalla macchina della Rohrwacher e dalla luce della fotografia di Hélène Louvart, che torna a collaborare con Alice dopo il tripudio di Lazzaro Felice.

Le Pupille: il corto di Alice Rohrwacher è disponibile su Disney+

Distribuisce Disney+, produce Alfonso Cuarón

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Le pupille: una scena del film

Del resto, Le pupille è uno short - come è stato vidimato dalla Disney, che distribuisce su Disney+ e produce insieme ad Alfonso Cuarón, Gabriela Rodriguez e lo storico produttore Carlo Cresto-Dina - è il lampo che chiude un temporale e anticipa la primavera. Più forte ancora, e in questo lungo endorsement, è la schiarita umana e rivoluzionaria che diventa racconto. Un racconto che spinge sui sorrisi raffermi di un gruppo di bambine orfane, chiuse da quattro mura che diventeranno il trampolino di lancio per una necessaria e strepitosa fantasia. Di contro, anticipandovi la trama, dovranno fare i conti con la rigidità spasmodica della Madre Superiore, interpretata da Alba Rohrwacher.

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Le pupille: una sequenza del film

Una figura volutamente sintetizzata nel suo sguardo torvo, che non concede alle bambine nulla che non sia il credo ossessivo nei confronti di Dio. Il resto è sacrilegio, è cattiveria, è impurezza. Guai a lasciarsi andare alla fantasia, guai pensare a quel ritornello ascoltato alla radio, molto simile ad una filastrocca, "Ba-ba-baciami piccina... Con la bo-bo-bocca piccolina". Perché non deve esserci tentazione alcuna, non bisogna mai cedere al Demonio. Ma, in un gesto di altissimo cinema, ecco che si compie il miracolo: anche l'oscura Madre Superiore si concede un barlume di sole, filtrato da uno dei vetri sporchi del refettorio. Un miracolo che si realizza in un solo istante, l'intuizione che rende Le pupille un cortometraggio speciale, tanto vicino alla magia come all'anarchia.

Le Pupille: il trailer del corto di Alice Rohrwacher in arrivo su Disney+

Dio è una zuppa inglese

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Le pupille: un'immagine

Perché l'intento della Rohrwacher è di quelli autentici, diretti: spingere ad una libera e pura disobbedienza, sottolineare l'irrefrenabile istinto alla vita che serpeggia anche dove le regole sono ferree ed estreme. Un gruppo di ragazzine che attendono il giorno di Natale, fuori dal cancello miseria e povertà, la carestia che morde e che non fa sconti. Complicato muoversi, complicato sperare. Eppure è proprio la letterale entrata in scena della zuppa inglese, citata in quella lettera di Elsa Morante, che ne raccontava le sorti all'amico Goffredo, che rompe gli schemi e altera i pensieri delle ragazzine.

Oggetto del desiderio, illusione e miraggio. Ma anche gesto d'amore e di condivisione, in quanto l'unica fetta va alla protagonista, interpreta dalla piccola e stupefacente Melissa Falasconi, colei che ha inconsapevolmente (o forse lucidamente?) abbracciato una lotta in nome del desiderio. E le pupille del titolo, dunque, sono anche gli occhi che scrutano quell'enorme e brillante dolce, che la Madre Superiore vorrebbe mandare ad un prelato per aggraziarsi i pensieri di un Dio che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha palesemente girato lo sguardo. Quello stesso sguardo che possiedono invece le bambine: uno sguardo impossibile da ammaestrare, insubordinato e ribelle, incredibilmente vitale e pieno d'amore. E allora sì, oggi è Natale, oggi si può. "Ba-ba-baciami piccina... Con la bo-bo-bocca piccolina... Dammi tan-tan-tanti baci in quantità... Ma questi baci a chi li devo dar?"

Conclusioni

Concludendo la recensione de Le Pupille, lo ripetiamo ancora: quello di Alice Rohrwacher è un cortometraggio stracolmo di grande cinema, una costruzione artiginale capace di accompagnarci in un percorso fatto di ribellione, meraviglie e amore.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Le piccole attrici protagoniste, tra cui Melissa Falasconi.
  • Il senso assoluto dell'opera: bisogna inseguire la bellezza.
  • La fotografia.
  • I piccoli dettagli registici, come il raggio di sole che illumina il refettorio.

Cosa non va

  • Dura solo 40 minuti.