Recensione La ragazza dei tulipani: arte, passione e tragedia ad Amsterdam

La recensione de La ragazza dei tulipani: il film di Justin Chadwick è tanto ben realizzato quanto privo di emozioni, nonostante il talento dei protagonisti.

Nascosta nei volti severi delle dame ritratte dagli artisti fiamminghi, La ragazza dei tulipani in fondo è esistita davvero: nella Amsterdam del 1930, e in quasi tutti i tempi e i luoghi raggiunti dalla nostra specie. Sophia è fanciulla vitale, incantevole, piena di voglia d'amore e di indipendenza, costretta a sposare un uomo molto più vecchio di lei per convenienza economica, e inevitabilmente attraversata da pulsioni naturali eppure, per lei, anche molto pericolose.

Tulip fever: Alicia Vikander e Christoph Waltz nella prima immagine ufficiale del film
Tulip fever: Alicia Vikander e Christoph Waltz nella prima immagine ufficiale del film
La ragazza dei tulipani: Alicia Vikander in una scena del film
La ragazza dei tulipani: Alicia Vikander in una scena del film

Nel caso della giovane eroina interpretata da Alicia Vikander, la ragazza è un'orfana cresciuta in un convento che accetta di sposare un ricco mercante perché questi potrà garantire un futuro ai suoi fratellini. Uno "scambio" che la libera dal pensiero della fame, ma che scarica sulle sue spalle un'altra responsabilità: quella di dare al marito un erede, cosa che trasforma le effusioni notturne di Cornelis, già sgradite e maldestre, in una perenne fonte di angoscia. Nonostante questo assillo e il timore di essere ripudiata per la incapacità di procreare, Sophia conduce un'esistenza agiata e tranquilla al fianco di Cornelis, almeno fino al momento in cui questi, per celebrare la propria ricchezza e la bellezza della sua giovane sposa, non decide di chiamare Jan van Loos, uno dei più promettenti giovani pittori della città per ritrarli. L'artista è brillante, sensuale e misterioso, e porterà lo scompiglio e la passione nella vita della ragazza.

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La città in fiore

La ragazza dei tulipani: Zach Galifianakis in una scena del film
La ragazza dei tulipani: Zach Galifianakis in una scena del film

La ragazza dei tulipani è tratto dal romanzo Tulip Fever di Deborah Moggach, già autrice del soggetto di Marigold Hotel di John Madden, e alle prese con il romanzo storico nel caso di questo libro edito inizialmente nel 1999 e diventato ora un film a firma di Justin Chadwick. Un'opera dalla gestazione laboriosa che non può non far ripensare, viste le evidenti analogie, a una piccola gemma cinematografica uscita invece nel 2003, La ragazza con l'orecchino di perla (per altro richiamato anche dal titolo italiano). In comune c'è, oltre al rapporto tra l'arte e la passione amorosa, l'Olanda opulenta del diciassettesimo secolo e dei maestri fiamminghi; ma se il film di Peter Webber che contribuì a lanciare una certa Scarlett Johansson era ambientato nella piccola e silenziosa Delft di Vermeer, questo La ragazza dei tulipani ci porta nell'affollata e brulicante Amsterdam degli anni della massima potenza economica e mercantile, e della tulpenmanie: un periodo in cui la fascinazione e la speculazione attorno ai tulipani e ai loro preziosi bulbi raggiunse le dimensioni di una vera e propria "bolla speculativa", che portò non poche persone alla rovina e che rimase nella storia al punto che, di fronte a un'impresa economica si va ben oltre i valori intrinseci dell'oggetto della speculazione, si parla ancora oggi di "mania dei tulipani".

La ragazza dei tulipani: Dane DeHaan in una scena del film
La ragazza dei tulipani: Dane DeHaan in una scena del film

Nel caso dei protagonisti de La ragazza dei tulipani, il motore dell'azione non è l'avidità, né l'attrazione per i fiori e le loro incredibili variazioni cromatiche, ma è l'amore: quello che avvampa tra Sophia e il giovane artista, ma anche quello che lega sua avvenente domestica all'aitante pescivendolo che serve la famiglia. La promessa dei facili guadagni legati alla speculazione sui bulbi porterà le due coppie, per strade diverse, a cercare fortuna per un futuro insieme, con conseguenze imprevedibili e inarrestabili.

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Di petalo in palpito

La ragazza dei tulipani: Christoph Waltz in una scena del film
La ragazza dei tulipani: Christoph Waltz in una scena del film

Se quindi le premesse sono simili a quelle de La ragazza con l'orecchino di perla, La ragazza dei tulipani non ha nulla di quella delicata reticenza sensuale, ma si trasforma presto in un intrigo abbastanza grossolano e narrativamente poco convincente. Alicia Vikander e Dane DeHaan sono due giovani interpreti che traboccano di talento, ma non sono fatti per recitare insieme, al punto che guardarli è imbarazzante. A volte gli attori di razza non hanno bisogno di dialoghi realistici o di una caratterizzazione solida per fare volare le scintille: non è questo il caso, tra i due l'alchimia fa cilecca e così il nostro investimento emotivo nel destino del loro amore; i palpiti più autentici e focosi sono quelli che arrivano dagli amanti più "umili" interpretati da Holliday Grainger e Jack O' Connell, nonostante in fase di scrittura i due personaggi siano trattati come accessori per tenere in piedi un necessario ma maldestro subplot.

La ragazza dei tulipani: Alicia Vikander e Dane DeHaan in una scena del film
La ragazza dei tulipani: Alicia Vikander e Dane DeHaan in una scena del film

La scrittura - nonostante la firma prestigiosa sulla sceneggiatura sia quella di Tom Stoppard - non ha estro né incisività, e la trasposizione dal romanzo che ne viene fuori è anonima, priva di dinamismo; ne fa quel che può, con il suo carisma e la sua ironia, il doppio premio Oscar Christoph Waltz, che ha dalla sua personaggio vagamente interessante; Dame Judi Dench, di contro, ha un ruolo di pochi minuti che vorremmo durasse per tutto il film. Per il resto, bisogna riconoscere a La ragazza dei tulipani l'eccellente fattura tecnica e la minuziosa cura delle scenografie e dei costumi, che ci consegna una ricostruzione storica sontuosa: un magnifico arazzo in cui si muovono faticosamente personaggi abbozzati e si consumano drammi artificiosi.

Movieplayer.it

2.5/5