Il più bel secolo della mia vita, Valerio Lundini: "Voglio diventare un ottimo vecchio"

Intervista a Sergio Castellitto, Valerio Lundini (al suo primo film da attore), Brunori Sas e al regista Alessandro Bardani: cast di Il più bel secolo della mia vita, road movie con al centro una "strana coppia". In sala dal 7 settembre.

Il più bel secolo della mia vita, Valerio Lundini: 'Voglio diventare un ottimo vecchio'

Il più bel secolo della mia vita si è portato a casa il premio come miglior film nella sezione Generator +18 a Giffoni 2023, dove è stato presentato in anteprima. La pellicola di Alessandro Bardani, ispirata alla pièce teatrale scritta dallo stesso Bardani insieme a Luigi Di Capua (una delle tre teste dei The Pills), è un road movie che vedere protagonista una classica "strana coppia".

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Il più bel secolo della mia vita: Valerio Lundini e Sergio Castellitto in una scena

Abbiamo Gustavo, interpretato da Sergio Catellitto, appena diventato centenario, e Giovanni, che invece vuole fare di lui un simbolo (Valerio Lundini, al suo primo film come attore). L'uomo è infatti il più anziano orfano d'Italia, un paese in cui c'è una legge assurda: Legge dei 100 anni, ancora attiva, che impedisce a 400.000 persone di conoscere il nome dei propri genitori. A meno che non abbiano compiuto 100 anni, appunto.

Durante il loro viaggio verso Roma, dove Gustavo potrà scoprire come si chiama sua madre, i due si conoscono i si confrontano, mettendo in scena uno scontro generazionale interessante. Il più bel secolo della mia vita esce in sala il 7 settembre. A Giffoni ne abbiamo parlato con il regista, i due protagonisti e Brunori Sas, che firma la canzone La vita com'è, brano portante della colonna sonora del film.

Giffoni 2023: intervista a Valerio Lundini e Sergio Castellitto

Nella parte finale del film c'è un cameo di Sandra Milo, che dice: "È facile essere un bel giovine: è molto più difficile essere un bel vecchio". Per il ruolo di Gustavo in Il più bel secolo della mia vita Castellitto si è sottoposto a lunghe sedute di trucco per avere l'aspetto di un centenario: "Penso sia una cosa complessa e difficile. Invecchiare senza rabbie, senza rimpianti particolari, penso sia un punto di arrivo. È importante nella vita. C'è un libro bellissimo che dice che quando si è vecchi si è dimentichi del male che si è fatto. E invece bisogna ricordarsi tutto delle propria vita".

Per Lundini invece: "La mia ambizione è diventare un ottimo vecchio: sia da un punto di vista dell'estetica che del carattere. Qualcuno dice che invecchiando si peggiora. Forse è così".

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Il film parla anche di altruismo: il giovane vuole dare un senso alla sua vita aiutando gli altri, mentre il vecchio ne ha viste troppe per occuparsi anche dei sentimenti altrui. Maturando si capisce che essere altruisti non conviene oppure è un istinto che cambia da persona a persona? O ce l'hai o non ce l'hai? Castellitto dice deciso: "Non so cosa sia l'altruismo: conosco il valore della generosità in generale. L'altruismo è un sentimento molto legato a un'ideologia religiosa. La generosità non è dare tout court, ma è il senso della giustizia".

Lundini ribatte: "L'altruismo e l'egoismo spesso sono complementari, gemelli. Più volte mi sono chiesto se in realtà uno sia altruista per se stesso o per questi famosi altri".

Giffoni 2023: intervista ad Alessandro Bardani e Brunori Sas

Scontro generazionale, dicevamo. Il regista Alessandro Bardani non voleva banalizzarlo: "La generazione che rappresenta Valerio Lundini, ovvero il personaggio di Giovanni, è una generazione che ha tempo di ragionare. Ha tempo di pensare. La generazione di Gustavo invece ha pensato più a sopravvivere che a vivere, quindi non aveva molto tempo di ragionare: doveva agire. Quindi il loro è un po' un incontro tra pratica e teoria. Abbiamo voluto evitare il cliché del giovane nerd che incontra il vecchietto scorretto. Entrambi sono brillanti, entrambi sono vittime e carnefici. È uno scontro alla pari".

Giffoni 2023, Il più bel secolo della mia vita è il Miglior Film per la sezione Generator +18

Brunori Sas ha scritto il brano portante del film, che per il regista è un elemento fondamentale: "Considero La vita com'è il quarto personaggio del film, insieme a quelli di Sergio Castellitto, Valerio Lundini e Carla Signoris. È talmente cucito sul film che dà vita a delle emozioni che lo rendono un vero e proprio personaggio".