Il dolce profumo dell'amore, la recensione: odore di romanticismo

La recensione de Il dolce profumo dell'amore, film televisivo dove Annie e Matt, migliori amici da quando erano bambini, scoprono di provare qualcosa l'uno per l'altro quando meno se lo aspettavano. Su Rai1 e disponibile su RaiPlay.

Il dolce profumo dell'amore, la recensione: odore di romanticismo

La cittadina di Windward sta affrontando una profonda crisi turistica, con sempre meno visitatori che raggiungono la sparuta isoletta. Anche le imprese familiari lì da generazioni stanno affrontando un periodo di crisi, con il ristorante McBride e il panificio Duval, gestiti rispettivamente dagli eredi Annie e Matt, amici fin da quando erano piccoli. Un'occasione per dare nuovo smalto all'economica locale coincide con l'arrivo in città di una compagnia di balletto, facente capo al noto maestro Philip Chandler.

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Il dolce profumo dell'amore: Brant Daugherty in una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione de Il dolce profumo dell'amore, Matt è un noto dongiovanni e non tarda a mettere gli occhi sulla prima ballerina, la biondissima Nicole, la quale dopo un'iniziale ritrosia sembra ricambiare le sue attenzioni. Allo stesso tempo Annie riceve un invito a cena da parte di Philip, anche se non pienamente convinta: sin dall'infanzia infatti ha compreso di essere innamorata di Matt, il quale anch'esso non ha mai pienamente compreso i propri sentimenti. Una serie di vicissitudini lì farà finalmente (ri)avvicinare, anche se entrambi hanno ancora paura di aprirsi completamente l'uno con l'altra.

Vive l'amour

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Il dolce profumo dell'amore: una scena del film

La citazione in chiusura sostiene come "la conclusione è esattamente come se si fosse in un film francese" e sono ovviamente rimarcati i rimandi al romanticismo d'Oltralpe, sin dall'accompagnamento musicale che permea i titoli di testa. Produzione Hallmark, compagnia specializzata in titoli a tema, Il dolce profumo dell'amore si affida a un sentimentalismo semplice ed elementare, a prova di grande pubblico nel suo arrivare diretto, senza troppe sfumature o contorsioni di sorta. Perché se qui la vicenda è popolata da terzi e quarti incomodi improvvisati è soltanto per allungare il minutaggio, giacché sin dai primi minuti lo spettatore saprà già che l'amore tra i due "migliori amici" è destinato a concludersi nel solo modo possibile, con buona pace degli spoiler.

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Tutti al sicuro

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Il dolce profumo dell'amore: Brant Daugherty in una foto

Una narrazione leggera e prevedibile, familiare nelle sue dinamiche che guardano a un immaginario "rosa" risaputo e rivisitato in molteplici occasioni: gelosie, ammiccamenti, rivelazioni esistenziali e un contorno di personaggi caricaturali a immergere in questo contesto locale, minuto e rassicurante, perfetto teatro degli eventi. Ottanta minuti che tra gag ed emozioni semplici-semplici svolgono il loro compito con compostezza, rivelandosi un intrattenimento ideale per il principale target di riferimento, pronto a non andare troppo per il sottile e a commuoversi facilmente, tra battute politicamente corrette e una logica dei sessi "old-school", come quando si vuole appioppare a tutti i costi una nuova fidanzata al disilluso protagonista.

Questione di naso

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Il dolce profumo dell'amore: Eloise Mumford in una scena del film

Protagonista che infatti ha perso l'ispirazione e non riesce più a realizzare quel pane di tale bontà che aveva fatto diventare famosa l'intera comunità sui telegiornali nazionali, al punto da attirare nuovi fiotti di turisti intenzionati ad assaggiarlo. Questa è la sottotrama accessoria che si mischia - anche qui senza troppi guizzi - a quella primaria, in un incastro più o meno forzato di situazioni che necessitano di una parziale sospensione dell'incredulità nella loro palese inverosimiglianza. D'altronde il regista Mark Jean è un vero e proprio specialista del filone, avendo firmato decine e decine di titoli sulla medesima falsariga, e ormai sembra aver appreso bene la formula, escludendo potenziali rischi di sorta. Discreta anche l'alchimia tra Eloise Mumford e Brant Daugherty, simpatici pur nelle vesti di due figure fin troppo archetipiche e involontariamente "passive".

Conclusioni

Lui lavora in un panificio, lei gestisce il ristorante locale: amici da una vita, scopriranno di essere forse qualcosa di più dopo l'arrivo in città di una compagnia di balletto, che rischia di scombinare le carte e far loro finalmente comprendere dove sia il vero amore. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de Il dolce profumo dell'amore, questa commedia romantica di produzione televisiva segue un canovaccio classico e prevedibile, privo di effettivi colpi di scena in una narrazione telefonata che arriva all'unico epilogo possibile. La simpatia dell'eterogeneo cast e la placidità del contesto immergono in un'atmosfera rassicurante, che anche al netto della succitate banalità immerge il principale target di riferimento nelle giuste atmosfere.

Movieplayer.it
2.5/5

Perché ci piace

  • Protagonisti simpatici e legati da una discreta alchimia.
  • Cast di contorno e ambientazione gradevoli.

Cosa non va

  • Sceneggiatura prevedibile e scontata.
  • Regia e messa in scena che seguono il basso livello delle tipiche produzioni televisive a tema.