Recensione La danza dei morti (2005)

Terzo episodio della serie Masters of Horror, Dance of the Dead di Tobe Hooper si avvale di una messa in scena suggestiva e di immagini forti, che non mancano di suscitare disagio nello spettatore.

Ho danzato con un zombie

Dance of the Dead è il terzo episodio della serie Masters of Horror, la serie horror voluta e messa insieme da Mick Garris. Questo episodio è diretto da Tobe Hooper ed interpretato, tra gli altri, da un personaggio diventato ormai icona del genere: Robert Englund.

La storia, tratta da un racconto di Richard Matheson ed adattata per lo schermo dal figlio dello scrittore, Richard Christian Matheson, è ambientata in un mondo uscito non bene da un'esplosione nucleare, che ha provacato deformità e malattie in molti e una condizione simil-zombie in quelli che non sono sopravvissuti al tragico evento.
In questo mondo apocalittico, cinico e nichilista, fotografato in modo impeccabile da Jon Joffin, Peggy fugge al controllo dell'iperprotettiva madre Kate per seguire il giovane Jak, appena conosciuto, da cui si sente attratta. Insieme a Jak ed i suoi compagni, finisce al Doom Room, un locale che basa la sua fama sullo spettacolo che mette in scena facendo ballare i morti (da cui la danza del titolo) davanti ad una folla acclamante.
Englund interpreta il proprietario del Doom Room, nonchè presentatore del macabro spettacolo, con i suoi modi crudi e teatrali ormai famosi tra il pubblico dell'horror.
Al suo fianco recita un cast di attori alle prime armi o, come nel caso di Jonathan Tucker, visti qua e là in episodi di diverse serie americane o in parti minori di film per il grande schermo. Le loro interpretazioni variano di efficacia, ma rientrano in una sufficienza che non rovina il prodotto finale, anche grazie a dialoghi ben scritti e d'effetto.

E' molto suggestiva la messa in scena che il regista fa della storia, avvalendosi, come già detto, di un'ottima fotografia e un'atmosfera malata e cinica che crea disagio e fastidio nello spettatore, mostrando immagini forti e crude, anche se non sanginose.
Purtroppo tutto l'impianto visivo è rovinato da una abusata scelta di montaggio, un rapido susseguirsi di immagini zoomate e sovraesposte associate ad uno sfasamento/sdoppiamento del quadro che non riesce a comunicare l'effetto desiderato, soprattutto perchè ripetuto troppo e, in molti casi, senza motivo apparente.

Da segnalare le musiche composte dall'ex Smashing Pumpkins Billy Corgan, che accompagnano ed arricchiscono l'atmosfera dell'episodio, con un commento rarefatto ed adeguato.

Nel complesso un buon episodio, che sfrutta le potenzialità ed i tempi del format di cui fa parte, parzialmente rovinato da alcune scelte sbagliate, senza le quali sarebbe potuto essere tra i migliori momenti della serie.

Movieplayer.it

3.0/5