Fear Street Parte 1: 1994, la recensione: il primo film della trilogia tratta dai romanzi horror per teenager

La recensione di Fear Street Parte 1: 1994, il primo capitolo di una serie di tre film tratta dai romanzi horror di R.L. Stine.

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Fear Street Parte 1: 1994, una scena del film

Prima di cominciare questa recensione di Fear Street Parte 1: 1994 è necessaria una breve introduzione sulle radici di questo progetto, concretizzatosi in una serie di tre film distribuiti da Netflix e diretti da Leigh Janiak: oltre a Parte 1: 1994, arriveranno anche Fear Street Parte 2: 1978 e Fear Street Parte 3: 1666. I tre film sono ispirati ad una serie di romanzi per adolescenti scritti dal popolarissimo autore di romanzi horror per ragazzi, R.L. Stine, qui da noi più famoso per la prolifica saga dei Piccoli Brividi. I romanzi di Fear Street ( La strada della paura nella versione nostrana) sono ambientati in una spaventosa cittadina della provincia americana, dove una serie di terribili eventi sovrannaturali disturbano la vita dei suoi abitanti, in particolare dei più giovani: viste le tematiche trattate ed il tono scelto, rispetto ai Piccoli Brividi, questa serie di libri è pensata per lettori di qualche anno in più.

Il target di spettatori adolescenti e giovani adulti è subito evidente anche nell'adattamento di Janik, di cui per ora abbiamo visto solo il primo capitolo: oltre ai temi che fanno da perno alla narrazione - la scoperta di se stessi e della propria sessualità, la necessità di allontanarsi da casa e di iniziare la propria vita... - tipici appunto dei prodotti pensati per questo tipo di pubblico, anche le scelte di cast evidenziano il tentativo di catturare nello specifico i teenager. Da Maya Hawke e Sadie Sink di Stranger Things a Olivia Welch del più recente Panic per Amazon Prime Video, in Fear Street troviamo giovani attori seguiti e molto conosciuti proprio da questa fetta di spettatori.

Il passato oscuro di Shadyside

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Fear Street Parte 1: 1994, una sequenza del film

La storia si apre, come è evidente dal titolo, nella prima metà degli anni Novanta. La cittadina di Shadyside sembra essere maledetta: periodicamente alcuni dei suoi abitanti perdono la testa e sfogano un'inaspettata furia omicida sui loro concittadini. Anche i più onesti e tranquilli di loro potrebbero rivelarsi all'improvviso dei novelli serial killer: dal lattaio che ha ucciso negli anni Sessanta un gruppo di casalinghe locali, al maniaco munito di ascia che ha portato panico e smembramenti in un campeggio poco lontano negli anni Settanta (e che sarà al centro del secondo episodio della saga), l'origine del loro cambiamento potrebbe avere radici addirittura nel diciassettesimo secolo, nella morte (e nella subito precedente maledizione) di una una strega assetata di vendetta, Sarah Fier. Il primo assaggio di come sia pericolosa la vita a Shadyside lo abbiamo fin dalla sequenza di apertura del film, in cui un killer mascherato da scheletro semina terrore nel piccolo centro commerciale della città. Tra le vittime i coetanei dei nostri protagonisti, che incontriamo il giorno dopo il massacro: Deena (Kiana Madeira), disperata per la rottura con la sua ragazza Sam (Olivia Welch), che si è trasferita Sunnyvale, cittadina rivale in cui la qualità della vita è decisamente più alta rispetto alla loro; suo fratello Josh (Benjamin Christopher Flores Jr.), nerd appassionato della storia maledetta di Shadyside; e Kate e Simon, una coppia di amici che hanno deciso di mettere da parte qualche soldo in più vendendo droghe ai loro compagni di scuola.

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Fear Street Parte 1: 1994, Maya Hawke in una scena del film

Durante la veglia organizzata per le vittime, a cui partecipano anche gli studenti di Sunnyvale, tra le due scuole rivali scoppia una rissa, che degenera più tardi in un incidente stradale in cui Sam rimane ferita. Prima di essere soccorsa, la ragazza ha una visione: la strega Sarah Fier è tornata e ci saranno nuove vittime. Poco dopo, infatti, lei, Deena, Josh e gli altri vengono attaccati dallo stesso killer mascherato che aveva massacrato i loro coetanei nel centro commerciale, peccato, però, che fosse stato ucciso dalla polizia accorsa sul posto. Ma non solo lui, anche altri assassini fanno ritorno dal passato, una ragazza che aveva sterminato i suoi amici e poi si era tagliata le vene ed il maniaco del campeggio. Come è possibile che possano seminare ancora morte e distruzione e qual è il loro scopo? Deena e i sono amici dovranno far di tutto per sopravvivere alle incursioni di queste presenze sovrannaturali, che scopriranno però essere particolarmente difficili da eliminare.

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Omaggi ai classici dell'orrore ma pochi brividi

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Fear Street Parte 1: 1994, un'immagine del film

Come avrete immaginato da questa breva premesse, il voluto l'omaggio a numerosi classici del genere horror è evidente in Fear Street: le citazioni più o meno dirette sono numerosissime, e l'appassionato si divertirà a trovarle tutte nel corso della visione. Inoltre la scena iniziale rimanda chiaramente a quella che apre un cult del calibro di Scream e in cui Maya Hawke riprende quello che fu il ruolo di una giovane e all'epoca lanciatissima Drew Barrymore. Anche la vicenda del campeggio - e del killer munito di accetta - che sarà al centro del prossimo film della saga ma a cui si accenna spesso durante Parte 1: 1994 - è un chiaro omaggio a Venerdì 13 e al suo storico e malefico protagonista mascherato, Jason Voorhees.

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Fear Street Parte 1: 1994, Julia Rehwald e Fred Hechinger in una scena del film

Per quanto riguarda i brividi scatenati nello spettatore (visti anche i classici del cinema del terrore che vengono scomodati) ci aspettavamo qualcosina di più, pur trattandosi di un prodotto young adult: la storia è divertente e cattura, ma non riesce quasi mai a creare la giusta atmosfera per inquietare a fondo chi guarda. Anche le creature che perseguitano i nostri protagonisti non hanno nulla di particolarmente memorabile come caratterizzazione e design (altre di quelle che vengono citate ci sono sembrate ben più interessanti e speriamo trovino più spazio nei prossimi film), e anche se a tratti il film può ricordare il recente Scary Stories to Tell in the Dark prodotto da Guillermo del Toro, manca quel quid in più che rendeva i suoi mostri così particolari ed intriganti.

In attesa dei prossimi film

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Fear Street Parte 1: 1994, Kiana Madeira, Fred Hechinger e Benjamin Flores Jr. in una scena del film

Parlando dei personaggi principali - in particolare Deena e Sam - forse un maggiore approfondimento sarebbe stato necessario, ma mancano ancora due film perché i loro archi narrativi vengano sviluppati. Anche se i prossimi capitoli saranno ambientati nel passato, la storia che viene introdotta nel primo film è ancora lontana dall'essere conclusa. Detto questo, però, ci è sembrato che il discorso legato all'omosessualità delle due protagoniste sia stato trattato con un po' di superficialità, mentre a nostro parere, proprio nei prodotti pensati per un pubblico giovane, sarebbe doveroso trovare il giusto spazio e raccontare con la sensibilità necessaria queste tematiche.

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Fear Street Parte 1: 1994, Benjamin Flores Jr. in una scena del film

Fear Street Parte 1: 1994 è comunque capace di catturare ed intrattenere, e ci sembra un prodotto in generale ben pensato per il pubblico a cui è destinato: aspettiamo di proseguire la storia e di vedere come si evolveranno le cose nei prossimi due capitoli. La speranza è che nel secondo e nel terzo film ci sia ad attenderci qualche brivido in più, che da amanti del genere horror non potremo che gradire in un'estate torrida come questa.

Conclusioni

Terminiamo questa recensione di Fear Street Parte 1: 1994 sottolineando come si tratti di un prodotto young adult ben pensato e sviluppato, che intriga e diverte, ma che - pur omaggiando classici del cinema horror - non riesce mai a inquietare davvero.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • La storia intrigante tratta dai romanzi di R.L. Stine.
  • I divertenti omaggi al cinema horror.

Cosa non va

  • I personaggi meritavano un maggiore approfondimento, come alcuni dei temi attorno a cui ruota la trama.
  • Le "creature" mostruose che perseguitano i protagonisti non sono particolarmente memorabili.