Entourage, finale sesta stagione: Scared Straight e Give a Little Bit

L'anno sei di Entourage si conclude con un ottimo finale che almeno in parte riesce a far dimenticare i mezzi passi falsi degli episodi precedenti.

Le premesse per una nuova buonissima stagione c'erano state nel primo episodio Drive, ma come abbiamo già detto più volte nel corso di questi mesi raramente le aspettative sono state mantenute ed è così che questo sesto anno di Entourage difficilmente verrà ricordato come uno dei migliori della serie ideata da Doug Ellin. Nonostante tutto però, non si può dire che siano mancati buoni momenti, anche se spesso dovuti più a singole situazioni (e soprattuto ad alcune straordinarie guest star) che ad una buona gestione dei personaggi e delle loro psicologie: è incredibile come anche dopo aver visto il dodicesimo ed ultimo episodio possiamo dire con certezza che nulla di rilevante è successo a Vince, ovvero quello che di fatto dovrebbe essere il personaggio centrale di tutta la serie. Per quanto riguarda gli altri personaggi - Eric, Drama, Turtle e ovviamente anche Ari e Lloyd - si può dire che gli autori abbiano invece mantenuto fede a quello che avevano promesso, ovvero farli maturare, metterli di fronte a scelte difficili e allontanarli quindi una volta per tutte dall'ombra di Vince.

E se per quasi tutti ci sarà un lieto fine, questo non accadrà per il povero Turtle, colui che invece ad inizio stagione, grazie alla love story con l'attrice Jamie-Lynn Sigler, sembrava avere il futuro più roseo davanti a sé. Già nell'undicesimo episodio Scared Straight capiamo che tra i due le cose non sembrano più andare per il meglio: Jamie ha appena accettato una parte in un'importante serie che la vedrà impegnata per diversi mesi in Nuova Zelanda, e non sembra troppo convinta all'idea di tentare una relazione a distanza. Quando ci si mette anche la nuova amica di Turtle, una affascinante collega di università, prende piede anche la gelosia e la rottura è inevitabile. Nell'episodio successivo Turtle vorrebbe far credere agli amici (e a noi spettatori) di aver già dimenticato Jamie, ma in realtà continua a contattarla senza riuscirci: perfino quando è tra le braccia della bella Brooke (Jana Kramer), situazione che aveva colpevolmente immaginato per lungo tempo, non riesce a dimenticare Jamie ed è così che decide di partire per Auckland abbandonando perfino Vince e gli altri; ma quando ancora il suo aereo non è decollato Jamie si fa finalmente sentire e gli dice chiaramente che è lei a non sentirsela di avere questo tipo di relazione e che non vuole che lui la raggiunga sul set. A Turtle, bloccato a bordo, non resta altro che farsi 14 ore di volo a vuoto per poi ripartire subito per Roma dove ritroverà Vince.
Il giovane attore infatti alla fine dell'ultimo episodio Give a Little Bit è in partenza per l'Italia dove girerà il nuovo film di Frank Darabont, una biopic su Enzo Ferrari. Ad attenderlo all'aeroporto c'è una sorpresa: Matt Damon, in compagnia di un'altra super guest LeBron James, da diversi giorni sta martellando Vince affinché possa contribuire alla sua fondazione a favore dei bambini disagiati nel mondo. L'associazione esiste davvero (OneXOne) così come è reale il contributo di Damon e di altre star (tra cui Bono, che compare brevemente in videoconferenza nell'episodio), mentre è finta ma esilarante la reazione che l'attore di The Informant! ha sui titoli di coda quando scopre che Vince non ha ancora inviato alcun assegno. Ad accompagnare Vince all'aereoporto e poi in Italia c'è anche il fratello Johnny Drama che oltre a farsi insultare e spaventare da Damon (al telefono non riesce a fingere che Vince non sia in casa, "mi dispiace fratellino, ma è Jason Bourne") ha avuto delle sue piccole grandi disavventure: negli episodi precedenti aveva fatto di tutto per cercare di uscire dalla serie Five Towns e cercare di ottenere un posto nel nuovo Melrose Place, così quando arriva il momento dell'audizione è più agitato del solito (anche perchè il regista presente - interpretato dallo stesso Doug Ellin - è colui con cui ha più volte discusso fin dalla prima stagione, uno dei continuity jokes più longevi e divertenti dell'intera serie) tanto da farsi quasi venire un infarto. A quel punto decide che il gioco non vale la candela e risolve di farla finita per sempre con questo mondo in cui deve continuamente dimostrare il suo valore dopo diciotto anni di gavetta e centinaia tra spot e piccoli ruoli. A quel punto il produttore Phil Yagoda (interpretato da William Fichtner) pur non potendogli dare la parte che desiderava, poiché il network preferisce un attore più giovane, gli dice di credere in lui e che a breve sarà realizzato un nuovo progetto fatto su misura per lui.
Anche per Eric è il momento di mettere tutto in discussione: dopo essere stato con una ragazza "molto popolare" (gli dice Drama: "Sono stato con gran parte delle ragazze di questa città, dovevi aspettarti che prima o poi i nostri alberi si sarebbero ritrovati nella stessa foresta"), E teme di essersi preso una brutta malattia venerea, se non qualcosa di peggio; in realtà si tratta solo di un falso allarme, ma questo brutto spavento è quel che basta per fargli capire che la vita del single, del "player" non fa proprio per lui, lui è fatto per essere monogamo e non con una qualsiasi, ma con Sloan. E' solo con la bella ex (interpretata già nelle passate stagioni da Emmanuelle Chriqui) che è stato veramente felice ed è con lei che vuole tornare anche se ormai sono passati quasi tre anni dalla loro rottura. Riesce a convincerla ad incontrarlo per un pranzo e la porta in un posto romantico dove erano soliti andare in passato, ma quando lei capisce le sue vere intenzioni va su tutte le furie e lo accusa di essere solo egoista ed immaturo; ma questa volta Eric fa sul serio e lo dimostra con un anello di findanzamento e la volontà di sposarla all'istante a Las Vegas. Così non accadrà, d'altronde Sloan non è tipo da scappatella a Las Vegas, ma possiamo aspettarci un bel matrimonio per la prossima stagione, perché la coppia finalmente si ricompone e dimostra il rinnovato affiatamento all'aereoporto si reca a salutare Vince e johnny. Qui c'è un ultimo esame da superare per Eric, "Preferisci andare anche tu a Roma con i tuoi amici? Guarda che lo capirei"; Eric per un attimo sembra commettere lo stesso errore passato, ma in realtà dopo un piccolo bluff torna da Sloan e dimostra di essere veramente maturato.
Chiudiamo infine il resoconto di questi due episodi con il pezzo forte, ovvero il solito Jeremy Piven che in questi ultimi episodi ha finalmente la possibilità e la libertà di riportare il suo Ari Gold ai livelli di perfidia e volgarità che ce l'hanno fatto amare. L'occasione è data da una inaspettata proposta di Terrance McQuewick (Malcolm McDowell), ovvero colui che alla fine della seconda stagione l'aveva licenziato dalla sua posizione di agente e l'aveva costretto a creare un'agenzia in compagnia della nuova partner Barbara Miller (Beverly D'Angelo). Adesso Terrance vuole vendere la sua società, ed è un'occasione troppo ghiotta per Ari che non solo potrebbe diventare l'agente più potente di tutta Hollywood, ma può anche cogliere l'occasione per vendicarsi di tanti nemici, come lo stesso Terrance, l'odiato Adam Davies e ovviamente per ultimo anche Lloyd, l'assistente che lo ha lasciato proprio poche settimane addietro per i troppi soprusi subiti. Dopo aver cercato il reale motivo di questa sorta di "resa" da parte di Terrance (ovviamente dietro c'è una donna e un nuovo divorzio in arrivo), dopo essersi consultato con la moglie e la terapista (con un discorso straordinario che mescola rabbia, megalomania e astuzia, peccato che sia difficilmente riportabile senza ovviamente censurarlo in gran parte) e dopo aver sbollito anche le ultime rabbie verso colui che per primo l'ha guidato in questo spregiudicato mondo lavorativo e poi l'ha tradito, Ari acquista la sua vecchia agenzia e armato di paintball gun va a licenziare (in inglese il verbo usato è "to fire", che vuol dire anche sparare) tutti coloro con cui aveva un conto in sospeso. Solo Lloyd non si fa trovare, ma Ari lo minaccia (sempre in modo molto colorito ed esilarante) e gli da 24 ore per arrendersi; Lloyd va ad affrontare il suo ex boss e dimostra finalmente di avere i cojones, che è proprio quello che Ari ha sempre voluto in un agente: anche per Lloyd è tempo di una inaspettata promozione e di un meritato lieto fine.

Si conclude quindi così anche la sesta stagione di Entourage con un ultimo episodio che ricorderemo a lungo (oltre alle "sparate" di Ari, anche le espressioni di Vince davanti alle pressioni di Damon, LeBron e Bono sono memorabili) e che certamente avrà non poche ripercussioni sulla settima stagione che prenderà il via la prossima estate. La nostra speranza è che questi lunghi mesi di attesa possano rivelarsi utili ad Ellin e compagni per delineare delle storyline più compatte per ogni personaggio e per far tornare a splendere nella sua totalità una serie che merita ogni successo.