Emmy Award 2018, la notte magica di Mrs. Maisel e American Crime Story

Agli Emmy Award 2018 Il trono di spade riconquista il titolo di miglior serie drammatica, ma tra i vincitori ci sono anche Mrs. Maisel e American Crime Story.

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È la settima e penultima stagione de Il trono di spade a cantare vittoria al termine della cerimonia per la settantesima edizione degli Emmy Award 2018, i massimi riconoscimenti della TV americana. Nel corso della terza serata degli Emmy, quella dedicata alle categorie più prestigiose, l'epopea fantasy della HBO si è aggiudicata infatti i trofei come miglior serie drammatica (la sua terza vittoria, dopo quelle nel 2015 e nel 2016) e per il miglior attore supporter a Peter Dinklage, vincitore del suo terzo Emmy grazie al ruolo di Tyrion Lannister.

Quest'anno Il trono di spade, la serie più premiata nella storia degli Emmy, ha collezionato in tutto nove statuette su ventidue nomination, avendo già fatto incetta, nove giorni fa, nelle categorie tecniche. I membri dell'Academy of Television Arts & Sciences hanno rinnovato dunque la propria ammirazione per il popolarissimo cult di David Benioff e D.B. Weiss, nonostante l'agguerritissima concorrenza e una settima stagione che, a giudizio della critica, non si è rivelata del tutto all'altezza delle precedenti. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio i risultati degli Emmy Award 2018, tra conferme e sorprese.

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Non solo Il trono di spade: la riscossa di The Crown e The Americans

Claire Foy

Fumata nera per quello che sembrava essere il più temibile contendente de Il trono di spade: dopo il trionfo dell'anno scorso, infatti, The Handmaid's Tale ha visto sfumare tutte le sue candidature nelle categorie principali, finendo per doversi 'accontentare' di tre Emmy Award su venti nomination: miglior montaggio, scenografia e attrice guest star per Samira Wiley. A sorpresa, invece, su The Handmaid's Tale si è imposta la seconda stagione della serie Netflix The Crown: miglior regia per Stephen Daldry (assente dalla cerimonia) e miglior attrice per Claire Foy, interprete della Regina Elisabetta II (dalla prossima stagione lascerà il posto a Olivia Colman), a cui si aggiungono i precedenti premi per la fotografia, i costumi e il casting, per un totale di cinque Emmy su tredici nomination.

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Oltre a The Crown, un'altra serie che ha ottimi motivi per festeggiare è senz'altro The Americans. La sesta e ultima stagione dell'acclamato spy thriller della FX, ambientato durante la Guerra Fredda, conquista due Emmy Award su quattro nomination in categorie importantissime: miglior sceneggiatura e miglior attore per Matthew Rhys, magnifico interprete della spia russa Philip Jennings. Una coppia di riconoscimenti doverosi per celebrare la fine di una delle serie capolavoro del decennio. Intanto, un'incredula Thandie Newton supera le interpreti di The Handmaid's Tale e si porta a casa l'Emmy come miglior attrice supporter per Westworld, che per la sua seconda stagione colleziona in tutto quattro Emmy su ventuno nomination. Nulla di fatto, invece, per le altre serie drammatiche in lizza: su dodici nomination, Stranger Things si ferma a un unico premio per gli effetti sonori, mentre l'attore guest star Ron Cephas Jones segna l'unico punto su otto candidature per This Is Us.

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Valanga di Emmy per The Marvelous Mrs. Maisel

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Se sul versante delle serie drammatiche i premi principali sono stati distribuiti in maniera piuttosto equa, una pioggia di statuette ha accolto invece una delle novità più elogiate del 2017: The Marvelous Mrs. Maisel, ironico ritratto di una giovane moglie borghese che, nella New York di fine anni Cinquanta, si improvvisa stand-up comedian. Un totale di otto Emmy Award su quattordici nomination, incluso il premio come miglior serie comica, i trofei per la regia e la sceneggiatura alla creatrice Amy Sherman-Palladino, miglior attrice per la strepitosa Rachel Brosnahan e miglior attrice supporter per la sua irresistibile 'spalla' Alex Borstein. The Marvelous Mrs. Maisel costituisce un ottimo risultato per Amazon agli Emmy di quest'anno, dopo che la serie aveva già vinto due Golden Globe quasi un anno fa.

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Ed è un'altra novità, Barry della HBO, a mettere a segno gli altri due premi di peso rimasti in palio ieri notte per il settore delle commedie: miglior attore per il simpaticissimo Bill Hader nei panni del sicario Barry Berkman e miglior attore supporter per il veterano Henry Winkler, a cui è stata tributata la prima ovazione della serata (Winkler ha dichiarato scherzosamente di aver aspettato il premio per oltre quarant'anni). Considerando anche le categorie minori, Barry ha totalizzato tre Emmy su tredici nomination; al contrario, la seconda stagione di Atlanta manca il bersaglio nelle categorie principali e rimane con tre Emmy Award (miglior fotografia, effetti sonori e attore guest star a Katt Williams) su sedici nomination.

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Trionfo annunciato per American Crime Story

American Crime Story: Darren Criss in una scena della premiere
American Crime Story: Darren Criss in una scena della premiere

Se fra le serie comiche The Marvelous Mrs. Maisel si è imposto sull'altro grande favorito, Atlanta, si trattava invece di un successo quasi scontato quello raccolto dalla FX con la seconda, inquietante, superba stagione di American Crime Story. Forte di un totale di diciotto nomination, L'assassinio di Gianni Versace ha collezionato in tutto sette Emmy Award: miglior miniserie, miglior regia per Ryan Murphy, miglior attore per Darren Criss, formidabile nei panni del serial killer Andrew Cunanan, e i trofei per il casting, i costumi, il trucco e le acconciature. L'ondata di consensi per American Crime Story, per quanto meritata, ha però impedito che l'Emmy alla regia potesse andare a David Lynch per il ritorno di Twin Peaks: il sequel della serie di culto del 1990 aveva ricevuto nove nomination, ma purtroppo non ha vinto nulla.

Black Mirror: una scena dell'episodio USS Callister
Black Mirror: una scena dell'episodio USS Callister

L'Emmy per il miglior TV movie era già stato assegnato nella cerimonia di nove giorni fa a USS Callister, primo episodio della quarta stagione di Black Mirror, che vince anche i premi per la sceneggiatura, il montaggio e gli effetti sonori. Godless, la serie western targata Netflix, si porta a casa invece tre Emmy Award su dodici nomination, inclusi i trofei per il miglior attore e la miglior attrice supporter in un film o miniserie, ovvero Jeff Daniels e Merritt Wever.

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Le sorprese della serata, da Regina King alla proposta di matrimonio

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Ed è ancora Netflix, con il crime drama Seven Seconds, a portare sul palco degli Emmy un'altra vincitrice, forse la più inaspettata della serata: Regina King, alla sua terza statuetta dopo le due vinte in passato per American Crime. La King, che interpreta l'insegnante Latrice Butler, ha portato all'incasso l'unica candidatura di Seven Seconds, 'soffiando' la statuetta all'indiscussa favorita della vigilia, la Laura Dern di The Tale. E in una cerimonia dalla conduzione non eccessivamente vivace, e nel corso della quale gli Emmy hanno festeggiato i loro primi settant'anni di esistenza e hanno anche reso omaggio alla pimpante novantaseienne Betty White, un'altra sorpresa è arrivata con la consegna dell'Emmy per la miglior regia di un varietà a Glenn Weiss per la scorsa edizione degli Oscar: Weiss, infatti, ha colto l'occasione per una proposta di matrimonio in diretta televisiva alla sua fidanzata, ritrovatasi inconsapevole protagonista di uno dei momenti clou della serata.