Dollhouse - Stagione 2, episodi Stop-Loss e The Attic

Con tre soli episodi al termine Dollhouse dimostra ancora una volte le sue potenzialità con colpi di scena e soprattutto un bellissimo episodio onirico e visionario.

L'avevamo già detto qualche settimana fa; nonostante la precoce cancellazione Dollhouse, la serie di Joss Whedon, ha ormai raggiunto la fase di maturazione e non è quindi un semplice caso che in questa seconda stagione si siano non solo susseguiti diversi episodi di altissimo livello ma che anche quelli minori si portino comunque appresso una continuity che non può che accrescere l'interesse del pubblico in attesa del gran finale atteso per il prossimo 22 gennaio. Ancora una volta ad essere fondamentale è la storyline nata quasi un po' per sbaglio con l'episodio "nascosto" Epitaph One, ma che è stata intelligentemente ripresa in questo secondo anno e resa centrale fin da subito: il tema dell'apocalisse incombente emerge brevemente nell'episodio numero nove Stop-Loss, dove invece a farla da padrone è il passato di Victor e la sua inattesa liberazione dalla Dollhouse, mentre ritorna prepotentemente, e con non poche sorprese, nel decimo The Attic.

Se, come vedremo, The Attic rappresenta la serie in uno dei suoi momenti più alti, Stop-Loss non si può dire altrettanto riuscito, pur partendo da presupposti affascinanti come appunto il passato di uno dei personaggi più amati, Victor, ed un tema sempre attuale come quello della guerra e dei suoi effetti sugli (ex)soldati. Quello che funziona è come sempre Adelle DeWitt (che come sappiamo dalla scorsa stagione aveva un rapporto piuttosto intimo con il suo active) ormai precipitata sempre di più verso un baratro di (apparente) auto-distruzione ma al tempo stesso sempre più sospettosa ed agguerrita nei confronti di Echo, soprattutto dopo che quest'ultima (insieme a Sierra/Priya) si è infiltrata in una base militare per salvare Anthony Ceccoli, il vero io dell'ex doll Victor.
E' qui che le cose cominciano a non funzionare più bene, con un'idea sicuramente intrigante (anche se non certo originalissima) come quella dei soldati fusi in un'unica coscienza ma - probabilmente anche a causa di alcuni cambiamenti dovuta alla precoce chiusura e quindi alla necessità di trasformare un episodio stand alone in uno legato alla continuity - dallo sviluppo che risulta confusionario e frettoloso.
Quello che è importante è comunque il finale in cui Adelle, ormai stufa delle bravate e delle "malfunzioni" di Echo decide di spedirla in Soffitta, ovvero il luogo dove in stato comatoso vengono inviati tutti i nemici della Dollhouse, come per esempio era già successo con l'ex capo della security Laurence Dominic (la guest Reed Diamond) dopo che aveva rivelato la sua vera identità nell'episodio La spia. In questo The Attic (diretto con stile visionario da John Cassaday, celebre fumettista al suo esordio dietro la macchina da presa) lo ritroviamo prigioniero appunto di questa prigione più virtuale che fisica, ma con l'abilità acquisita di poter attraversare agevolmente i ricordi/sogni di tutti gli altri prigionieri, inseguendo un misterioso mostro chiamato "Arcane" che sembra essere intenzionato ad uccidere tutti gli inquilini della Soffitta. Una volta che Dominic incontra Echo, a sua volta imprigionata nei propri ricordi, capisce che qualcosa sta per cambiare per sempre e, messo da parte il suo burrascoso passato con la bella doll, decide di dare la caccia una volta per tutte ad Arcane prima che possa uccidere anche Victor/Anthony e Sierra/Priya, a loro volta rinchiusi in Soffitta dalla perfida Adelle.
Qui le cose si fanno più complicate, perchè la Soffitta letteralmente ospita gli incubi di ciascuno dei suoi abitanti, ed è così che Priya si trova nuovamente costretta a sfuggire al suo stupratore sebbene deceduto (un Vincent Laresca che ritorna in versione zombie e un'unica geniale battuta: "Il rigor mortis è il nuovo viagra") o il soldato Victor costretto all'infinito a combattere un'altra versione di se stesso (interpretato dal vero gemello dell'attore Enver Gjokaj, lo stesso stratagemma già utilizzo in Buffy nell'episodio Due gocce d'acqua). In tutto questo il nuovo gruppo di "ribelli" riesce a catturare Arcane ed è a quel punto che si ritrova catapultato nel futuro apocalittico già presentatoci in Epitaph One. Tutto quello che conosciamo è in realtà solo un sogno? No, perchè pur essendo di fatto l'incubo di un certo Clyde Randolph, uno dei due fondatori della Dollhouse e della Rossum Corporation, si tratta in realtà di una simulazione dell'unico futuro possibile in seguito alle invenzioni della Rossum e dello stesso Clyde. Ma cosa ci fa un uomo così potente dentro la Soffitta? A quanto pare il suo misterioso socio (di cui gli è stato cancellato ogni ricordo) l'ha tradito, conservando prima una copia del "cervello" di Clyde in un nuovo e misterioso Clyde 2.0 e spedendo l'originale in Soffitta dove è impossibilitato a fare nulla se non uccidere (attraverso il mostro Arcane) il maggior numero possibile di prigionieri in modo che la Rossum non possa utilizzarli come cpu umani per il loro supercomputer.
Insomma, chi accusava Dollhouse di essere troppo "lento" e poco avvincente non potrà che ricredersi perché da questo episodio in poi tutto cambia, soprattutto a causa del colpo di scena finale in cui si scopre che in realtà Adelle era fin da subito in combutta con Echo e che l'aveva inviata nella Soffitta proprio scoprire i segreti della Rossum. La cospirazione che all'inizio era solo limitata a Echo, Langton e Ballard (che nel frattempo per uscire dal coma in cui era sprofondato nell'episodio della scorsa settimana è diventato a sua volta un active ad opera di Topher) adesso si è allargata a tutti i protagonisti della Dollhouse di Los Angeles, ed ancora una volta una serie di Whedon, così come Buffy - L'ammazzavampiri, Angel e Firefly, si trova a fare affidamento su una "famiglia" allargata e variegata.

Whedon, grazie anche al suo fedele staff di autori, decide così di tornare alla basi, e fare affidamento su quello che da sempre è il suo punto di forza, l'ironia e l'interazione tra più personaggi e non è un caso che questi due episodi siano quelli con il maggior numero di riferimenti alle opere precidenti. a partire dalla'Hyperion Hotel di Angel in cui soggiorna Victor appena uscito dalla Dollhouse, allo sfuggente Cheese Man che si intravede nei ricordi/incubi di Echo e che non può che richiamare uno dei momenti più folli di Sonni agitati (Restless), l'episodio onirico e lynchiano che chiudeva la quarta stagione di Buffy e di cui questo The Attic è un diretto discendente come stile e impostazione. E per i fan dell'universo whedoniano non finisce certo qui, perchè nel prossimo episodio Getting Closer, atteso per il prossimo 8 gennaio, torneranno sia Summer Glau che Amy Acker e forse iniziaranno ad avere una risposta questi nuovi avvincenti misteri di Dollhouse.

Movieplayer.it

3.0/5