Devilman: 5 cose che forse non sapete sul mondo dell’uomo diavolo

In occasione dell'arrivo su Netflix di Devilman: Crybaby ripercorriamo cinque fatti e curiosità sull'iconico personaggio di Go Nagai e del suo mondo.

Devilman: un'immagine della serie
Devilman: un'immagine della serie

Devilman l'uomo diavolo, come veniva definito nella sigla italiana, che ha inquietato la nostra infanzia torna su Netflix con la nuova serie DEVILMAN: crybaby, ma il mondo del famoso personaggio ideato da Gô Nagai è molto più vasto e complesso di quello che si possa immaginare. Il manga, che ha visto la luce nel lontano 11 giugno 1972 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine di Kōdansha, può essere di sicuro considerato una pietra miliare del fumetto giapponese nonché una delle opere più famose e influenti dell'autore.

Anche se con molte differenze tra anime a manga, la storia narra le vicende di Akira Fudo, un giovane ragazzo che verrà ben presto a conoscenza del più grande pericolo che minaccia la terra: i demoni che una volta dominavano il globo, si stanno risvegliando dai ghiacci con l'intento di eliminare la razza umana. Da qui in poi, come spiegheremo dopo, anime e manga prenderanno strade differenti; vediamo, quindi, cinque cose che forse on sapete su Devilman ma che vi consigliamo di leggere prima di approcciare di nuovo o per la prima volta alla lettura del manga o alla visione dell'anime.

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Le origini

Devilman: una scena della serie di Go Nagai
Devilman: una scena della serie di Go Nagai

L'idea e l'incentivo utili a sviluppare il manga di Devilman vennero a Go Nagai dopo che la Toei Animation lo ebbe contattato perché colpiti da un precedente lavoro dell'autore, da noi poco conosciuto: Mao Dante. Il manga che non ebbe mai una fine a causa della chiusura della rivista su cui veniva pubblicato, narrava le vicende del giovane studente universitario Ryo, al quale il destino riserverà il terribile incontro con il demone Dante che si impossesserà del suo corpo ma non della sua mente, dando così inizio al terribile scontro tra Dio e i demoni. Seppure Devilman prenda in prestito molte delle idee e dei temi apparsi in Mao Dante, non ne risultò un mero rifacimento, anzi, amplierà gli orizzonti e le tematiche dando sfogo all'enorme estro creativo del maestro, dando vita ad un manga maturo e completo sotto molti punti di vista, una pietra miliare dell'universo fumettistico del Sol levante e non solo.

Differenze tra anime e manga

Devilman: Akira Fudo
Devilman: Akira Fudo

Tutti coloro che videro l'anime in tv negli anni '80 avranno sicuramente il ricordo di un diavolo innamorato che decide di lottare contro i malvagi per il bene delle persone che ama. La versione animata è, infatti, una variante piuttosto edulcorata del manga, molto più cruento e per nulla "politicamente corretto". Già dall'incipit riconosciamo le prime sostanziali differenze, lasciati alla versione cartacea droghe e riti satanici Akira Fudo all'incontro con i terrificanti demoni ci arriva un po' per caso perché, partito per una spedizione sull'Himalaya con suo padre, si imbatterà nei terrificanti mostri imprigionati nel ghiaccio. Dopo la sua morte il suo corpo verrà occupato da Devilman, principe dei diavoli intenzionati a confondersi tra gli umani a scopo malvagio, ma che poi, innamoratosi di Miki, deciderà di proteggere dai suoi simili.
Tutt'altro paio di maniche per la versione cartacea che non ci risparmia sangue e violenza ma nemmeno spunti di riflessione duri da digerire ma sicuramente profondi e rappresentativi dell'immaginario costruito da Go Nagai; da evitare solo se siete particolarmente amanti dell'happy end.

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L'universo di Devilman

Cyborg 009 Vs Devilman: un'immagine promozionale
Cyborg 009 Vs Devilman: un'immagine promozionale

Devilman non si limita ai solo anime e manga degli anni '70 ma ha visto nel tempo il suo universo espandersi tra OAV, crossover e spin-off cartacei e animati. Pochi sanno che parallelamente al manga classico ne fu prodotto un altro, disegnato da Mitsuru Hiruta che ricalcava le vicende dell'anime seppur con toni marcatamente dark. Un curioso crossover è, invece, quello dell'OAV Mazinga Z contro Devilman. L'uomo diavolo fa un'apparizione anche in Mazinger Angels, spin-off al femminile del famoso robottone, o nel più recente Cyborg 009 VS Devilman che vede i due celebri personaggi scontrarsi per un non molto riuscito fraintendimento. Tra il 1997 e il 2000 Go Nagai si dedicò anche alla "versione femminile" dell'opera con DevilLady, che comunque si discostava da Devilman per background e personalità della protagonista. Tanto altro è stato scritto e disegnato negli anni fino all'avvento di Devilman: Crybabay su Netflix.

Censura in Italia

Devilman: Una scena della serie
Devilman: Una scena della serie

L'anime di Devilman in Italia non è stato più trasmesso fin dal 1994 dopo le numerose proteste di genitori a causa delle tematiche a tinte horror, il linguaggio e la numerosa violenza presente. L'Italia non è nuova alla censura degli anime e lo sappiamo ma stavolta è stato fatto un ulteriore passo : la RCA, famosa etichetta discografica, ha, sempre a causa delle proteste, bloccato la pubblicazione della sigla cantata da I Cavalieri del Re.

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Devilman: Crybaby. Un'immagine della serie
Devilman: Crybaby. Un'immagine della serie

La vera anima di Devilman

Devilman: un'immagine del manga
Devilman: un'immagine del manga

I temi trattati nel manga Devilman sono tutt'altro che semplici, l'anima del terrificante protagonista è in eterno conflitto, e quel conflitto pian piano si sposterà all'esterno in un mondo in rovina. La dicotomia tra bene e male diviene sempre più labile, a tal punto da non distinguerne più i confini. Ai lettori del manga non sarà sfuggita la feroce critica dell'autore alla società contemporanea, alla sua insensata caparbietà, alla follia generata da odio, paura e sete di potere che spinge a creare armi che dovrebbero difenderci e invece ci uccidono. Non è solo questo, Go Nagai si spinge e ci spinge quasi con violenza più avanti nella riflessione portandoci alla radice di tutto, al principio di ogni cosa: cosa è bene e cosa è male in un mondo in cui abbiamo perso ogni cosa? La risposta non è di certo semplice, ma personale e ognuno, forse, tra le pagine di questo magnifico manga troverà la sua.