Station 19 stagione 7, la recensione: l'inizio della fine? Ricostruzione ed eredità

La recensione del primo episodio della settima e ultima stagione di Station 19: la serie ci riporta pochi istanti dopo la tragedia del precedente finale e apre alla chiusura dello spin-off di Grey's Anatomy. In streaming su Disney+.

Station 19 stagione 7, la recensione: l'inizio della fine? Ricostruzione ed eredità

Il finale della sesta stagione di Station 19 aveva davvero superato se stesso in quanto a pathos drammatico. Un finale che ha coinvolto tutti i personaggi, grazie al big disaster che strizzava l'occhio ai tempi d'oro di Grey's Anatomy durante il ballo dei vigili del fuoco, protagonisti dello spin-off del medical drama più longevo della storia della tv. La settima ed ultima stagione non poteva che riprendere da quei momenti drammatici, come diremo nella recensione del primo episodio, facendo da apripista al canto del cigno dello spin-off più duraturo dopo Private Practice. Nove sono infatti, dopo questa, le puntate che ci separano dal finale di serie.

Dopo il disastro

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Station 19, stagione 7: Jaina Lee Ortiz e Jason George in una scena

Sequenze fortemente concitate sono quelle che aprono la la settima ed ultima stagione di Station 19. Dixon (Pat Healy) è ufficialmente morto, lasciando il nuovo sindaco a dover gestire quanto accaduto e l'operato del capo Natasha Ross (Merle Dandridge), ora che la sua relazione con Sullivan (Boris Kodjoe) è uscita allo scoperto e per la quale hanno trasgredito una delle regole del dipartimento. La vita di Gibson (Grey Damon) è appesa ad un filo, mentre tutti accorrono al Grey Sloan Memorial per vedere come sta. Hughes (Barrett Doss) e Ruiz (Carlos Miranda) si sono lasciati e lui durante la festa l'ha tradita con Kate, ma sono stati visti da Gibson. Carina (Stefania Spampinato) e Maya (Danielle Savre) invece portano in ospedale il bambino nato in extremis, mentre la madre non ce l'ha fatta nella cucina del disastro.

Una nuova leader

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Station 19, stagione 7: una scena

C'è una nuova capo vigile del fuoco in città. O meglio, Andy (Jaina Le Ortiz) finalmente ha ottenuto il posto che fin dal pilot aveva tanto agognato e per il quale ha lavorato duramente, vedendo passarle davanti negli anni uno stuolo di persone, amici e conoscenti. La sua sfida non risiede solo nella prima chiamata a cui rispondere a capo della Caserma 19, che tanto ha significato e simboleggiato nella sua vita, ma come le fa notare Maya, anche nel suo lavoro guardando verso tutte le donne del dipartimento, soprattutto ora che il posto di Ross è in dubbio, altrimenti si tornerà indietro ad un capo uomo facendo semplicemente ripetere la storia. Parallelamente Andy vede il "fantasma" di Jack che la guida, la consiglia e la critica durante queste ore complicate e intense, proprio come era accaduto con il suo ex poliziotto Ryan Tanner. Non vi sveliamo che fine farà Jack se non che anche il suo posto al dipartimento sarà messo in discussione. È una delle tante citazioni presenti in questa ultima season premiere nei confronti della storia dello spin-off, così come i personaggi di Marsha, Joey e Pru e il loro rapporto speciale con Gibson, l'unico senza casa e senza famiglia in caserma.

Relazioni (extra)sentimentali

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Station 19, stagione 7: Jay Hayden in una scena della serie

Le relazioni sono ovviamente il piatto forte per l'inizio della fine di Station 19: Maya e Carina devo capire il prossimo step ora che sono tornate insieme più solide di prima e pensano alla maternità, Ross e Sullivan devono affrontare l'essere usciti allo scoperto ed essere quindi ufficialmente una coppia, mentre Hughes e Ruiz la loro rottura proprio durante un caso dell'unità Crisis One che riguarda una scienziata che si sente tradita da una start-up (strizzando come sempre l'occhio all'attualità). Anche Montgomery (Jay Hayden) deve affrontare la dipartita di Dixon per la quale qualcuno lo incolpa, la nuova relazione con Eli (Rob Heaps) e il ritorno del suo "ex" Emmett (Lachlan Buchanan) per il funerale del padre.

Di genitore in figlio

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Station 19, stagione 7: Danielle Savre e Stefania Spampinato in una scena

Proprio di genitori e figli parla questa premiere stagionale, e parla di eredità - professionale e personale: di che tipo di mondo vogliamo lasciare ai posteri e quanto vogliamo occuparci di loro e proteggerli. Non possono non venire in mente infatti il padre di Andy (Miguel Sandoval) da cui tutto è iniziato e il cui cerchio simbolicamente inizia a chiudersi, oppure l'eredità lasciata da Dean dopo la sua morte con la piccola Pru e l'unità Crisis One, o ancora ciò che le nuove leve sperano di trovare nel dipartimento e nella città di Seattle con il nuovo sindaco. Peccato solo che la prima e anche l'ultima prova di Zoanne Clack e Peter Paige come nuovi showrunner dopo l'addio di Krista Vernoff, sia un ritorno molto canonico, con tutti i crismi al loro posto che però non fanno sobbalzare più di tanto sulla sedia come nei momenti migliori dello show. Una conferma su come sia paradossalmente un bene che lo spin-off chiuda prima della serie madre (a proposito di eredità) perché con le proprie gambe non sarebbe riuscito a camminare. Nonostante negli anni abbia proposto qualche storyline più originale di Grey's Anatomy, manca ancora una volta d'identità.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione del primo episodio della settima ed ultima stagione di Station 19 con la consapevolezza che è il momento giusto per la serie per chiudere i battenti su una nota alta, pur sapendo che non sarebbe sopravvissuta senza il traino dell’universo condiviso di Grey’s Anatomy - ora meno condiviso, con i nuovi showrunner a bordo. Il cerchio inizia a chiudersi per tutti i personaggi, i loro sogni e le loro scelte.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Le conseguenze del big disaster.
  • La storyline di Jack
  • L’inizio della chiusura con Andy capitano e la tematica delle donne nel dipartimento.

Cosa non va

  • È un po’ troppo canonica e ridondante come premiere per i nuovi showrunner.
  • Il caso della settimana poteva essere più interessante, benché legato all’attualità.