Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles, la recensione: Billie Eilish dal vivo

La recensione Billie Eilish: Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles: Robert Rodriguez crea una cornice affascinante, tra animazione e realtà, per un film concerto dove a vincere è la nuova musica dell'artista, in streaming su Disney+.

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Billie Eilish Happier Than Ever: Lettera d'Amore a Los Angeles, Billie Eilish in un'immagine

Billie Eilish esce sulla strada in quello che è un inconfondibile sfondo losangelino e sale su una Posche scintillante. Ma non è la star in carne ed ossa, è un bellissimo disegno animato. La recensione di Billie Eilish: Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles, il film concerto di Robert Rodriguez e Patrick Osborne dedicato a lei e alla sua città, in streaming su Disney+ dal 3 settembre, inizia con questa immagine, ma si sposta presto su un palco, quello dell'Hollywood Bowl di Los Angeles. "È la prima volta che presento il mio nuovo album" annuncia al pubblico. E dà il via alle danze. Billie Eilish: Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles è molto più di un film concerto: è un racconto allo stesso intimo e spettacolare, semplice e scintillante. La visione di Rodriguez calza a pennello per il mondo della popstar, e la messinscena, curata in ogni dettaglio, non sovrasta mai la musica, la vera anima del film.

Live At the Hollywood Bowl

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Billie Eilish Happier Than Ever: Lettera d'Amore a Los Angeles, Billie Eilish in una scena

Billie Eilish: Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles vede Billie Eilish dal vivo, "live at the Hollywood Bowl", la leggendaria location al centro, tra i tanti, di un famoso concerto dei Doors fissato per sempre nella memoria da un album dal vivo che si chiamava proprio così, The Doors Live At The Hollywood Bowl. Quel concerto era stato paradigmatico di quei tempi e di un modo - sfrenato, libero, selvaggio - di intendere la musica, il rock soprattutto. Happier Than Ever, a suo modo, è paradigmatico del modo di intendere la musica oggi, e del modo in cui l'abbiamo concepita in questi ultimi due anni di pandemia. Un concerto senza pubblico, con in fan lontani, perché è questo che impone la situazione. Ma un concerto con cui arrivare a più fan possibile, come abbiamo visto con i tanti concerti in streaming live o con altre esibizioni diventate film da vedere in streaming on demand, che entrano di fatto nel catalogo delle grandi piattaforme. C'è chi, come Bruce Springsteen in Bruce Springsteen's Letter to You, manda in onda un documentario girato in sala di registrazione. Chi, come Pink, crea un film con le immagini del suo ultimo tour, una situazione di concerto negli stadi che oggi è impensabile. E chi, come Billie Eilish, presenta il suo film creando un concerto in un luogo vuoto, ma invitandoci tutti ad ascoltarla.

Nuovi colori per la musica di Billie Eilish

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Billie Eilish Happier Than Ever: Lettera d'Amore a Los Angeles, Billie Eilish in una sequenza

Ogni canzone ha il suo abito, la sua confezione, i suoi colori. Getting Older vede lo sfondo del palco, un arco a cerchi concentrici molto suggestivo che si presta a giochi di chiaroscuri, avvolto di luce blu, mentre per Didn't Change My Mind le luci si fanno di un rosso acceso. Alla terza traccia, ecco la prima sorpresa. Billie Eilish introduce la Los Angeles Philharmonic Orchestra, con cui canta Billie's Bossa Nova e My Future, mentre i colori si fanno caldi, tenui, quasi seppiati, per entrare in un'altra atmosfera, una musica d'altri tempi, con cui Billie Eilish ha dimostrato di saper interpretare con versatilità. Le atmosfere ritornano ipnotiche, stroboscopiche, ritmate e incalzanti con_Oxytocin_, dove la cantante è avvolta da fasci di luce rossa vecchio stile, che sembrano usciti da un club degli anni settanta come lo Studio 54. Siamo nel suo mondo. Dalla notte passiamo al giorno, con un coro di voci femminili e ancora l'orchestra, in Goldwing, che sembra riprendere una certa unione tra arrangiamenti orchestrali e beat elettronici provati da Bjork e i Portishead negli anni Novanta. Ma ovviamente in maniera completamente nuova, alla Billie Eilish. Quello che la accompagna è il coro in cui è cresciuta. All'inizio e alla fine di quei concerti cantavano sempre un brano. Lei lo ha incluso nella sua canzone, e lo ha fatto cantare a quel coro. Un cerchio che si chiude. Lost Cause è introdotto da un basso elettrico tra il funky e il rock, per un'altra canzone sexy e notturna, un altro pezzo che segna un passo avanti nello stile della cantante. Ed è forse il pezzo che ci piace di più. Gli archi tornano a creare un'atmosfera crepuscolare e soffusa per Halley's Comet.

A Popstar is Born: le stelle della musica sul grande schermo

Non è una mia responsabilità

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Billie Eilish Happier Than Ever: Lettera d'Amore a Los Angeles, Billie Eilish in un'immagine del corto

A metà del film un lungo intermezzo d'animazione dallo stile retro, tra il rosso e il nero, vede la Billie animata spogliarsi dei propri abiti e immergersi in un bagno purificatore, e pronunciare uno sfogo, Not My Responsability, che si conclude con "non è una mia responsabilità". E introduce Overheated, una canzone molto personale, e in puro stile Billie Elish. La macchina da presa danza intorno e lei in un girotondo, mentre delle luci dorate sul sfondo creano dei giochi di controluce. Everybody Dies è di nuovo una canzone soffusa, accompagnata dall'orchestra. che potrebbe essere un brando di una colonna sonora di James Bond. Your Power è Billie solo voce e chitarra. La Billie animata arriva su un red carpet, abbagliata dai flash dei fotografi e dalla celebrità e introduce NDA, un'altra tipica canzone alla Eilish. È sola sul palco con due musicisti, tastiere e batteria, e gli effetti di luce sembrano proprio riprodurre i flash. Minimalista e poi enfatica e tambureggiante, uno dei pezzi migliori. Ma funziona anche Therefore I Am, in cui torna l'orchestra, che si fonde alla perfezione con i beat del suono di Billie Eilish e con il suo "recitar cantando", una sorta di rap, ma alla sua maniera. Happier Than Ever è ancora acustica, morbida, soffusa, per poi esplodere in un inno quasi hard rock. Si chiude con l'ultima canzone dell'album, Male Fantasy. Ancora con voce e chitarra acustica. Billie Eilish funziona anche così. E se una canzone funziona voce e chitarra, vuol dire che la stoffa c'è.

Come Jessica Rabbit

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Billie Eilish Happier Than Ever: Lettera d'Amore a Los Angeles, un'immagine del corto

La sua musica, ipnotica, tenebrosa, qui ha assunto altri colori, è stata capace di farsi più soffusa e sognante, più matura, più aperta ad altri stili. La trasformazione di Billie Eilish è evidente. Da ragazzina un po' nerd e street style si è trasformata in quella che sembra una diva del cinema, con lunghi capelli biondi e lisci, un volto più maturo, ed eleganti abiti neri. Somiglia vagamente a Scarlett Johansson o a Emma Stone. La Billie Eilish che invece attraversa una Los Angeles notturna e ammantata di luci al neon su una Porsche dalla carrozzeria scintillante è invece una sorta di Jessica Rabbit, biondissima e dagli occhi azzurro ghiaccio, un cartoon che si muove nel nostro mondo reale. La disegnano così. Ed è bellissima. Ma lo è anche la vera Billie, cresciuta, maturata, consapevole di sé e del suo carisma. Attorno a lei c'è uno scenario degno di La La Land. Perchè Happier Than Ever è anche una lettera d'amore a Los Angeles, una città che ha dato per scontata, come dice lei, e invece ha contribuito a formarla. Ora è arrivato il momento di ringraziarla.

Billie Eilish e il cinema

È un talento, quello di Billie Elish, di cui il cinema si è accorto, e molto prima di questo film. Questo vale sia per le sue prime, fulminanti composizioni, che per la musica originale che le è stata commissionata. Per ricordarne solo alcune, Bad Guy chiudeva, in modo azzeccatissimo, L'angelo del male - BrightBurn, che si chiedeva cosa sarebbe accaduto se un alieno dai superpoteri, insomma un Superman, in realtà fosse stato cattivo. E poi non dimentichiamo che Billie Eilish è stata chiamata anche falla MGM a scrivere e cantare la canzone dei titoli di testa del prossimo film di 007, No Time to Die. Abbiamo ascoltato la canzone un anno fa, ora la ascolteremo finalmente in sala, abbinata ai soliti magici titoli di testa dei film di 007. E, se conosciamo entrambi gli elementi in gioco, sarà un momento di grande effetto.

I film, la realtà aumentata degli album

In chiusura ripetiamo quello che scrivevamo in occasione dei film di Bruce Springsteen. I film oggi sono la realtà aumentata degli album per gli artisti. un corredo importante per aumentare il messaggio dei loro dischi, grazie a immagini e atmosfere evocative. Sono qualcosa che completa il loro messaggio artistico, come una volta facevano le copertine degli album, in tutto e per tutto un lavorò artistico, che oggi, dove tutto è digitale, sono scomparse. In tempo di pandemia, il ruolo di questi film è diventato ancora più importante. Nell'impossibilità di suonare dal vivo, sono diventati un mezzo fondamentale per raggiungere il proprio pubblico.

Conclusioni

Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Billie Eilish: Happier Than Ever - Lettera d'amore a Los Angeles, è molto più di un film concerto: è un racconto allo stesso intimo e spettacolare, semplice e scintillante. La visione di Robert Rodriguez calza a pennello al mondo della popstar, e la messinscena, curata in ogni dettaglio, non sovrasta mai la musica, la vera anima del film.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Le nuove, grandi canzoni, e il carisma di Billie Eilish.
  • Gli arrangiamenti realizzati insieme all'orchestra.
  • La confezione visiva, tra inserti di animazione, giochi di luce, e riprese di Los Angeles.

Cosa non va

  • Anche se non è un film per soli fan della cantante, potrebbe non interessare a chi non ama questo tipo di musica.