Antisocial 1 e 2 in blu-ray: quando l'Apocalisse arriva in chat

Il cofanetto Koch Media a due dischi con Antisocial e Antisocial 2, permette di far riscoprire due horror sulle conseguenze apocalittiche della dipendenza da social network. Il virus micidiale arriva infatti da una chat.

La dipendenza da social, l'ossessione di essere connessi, chattare, condividere, scambiarsi opinioni, saluti e foto. Tutto questo dove può portare? Prima che si raggiungessero gli attuali livelli, già qualche anno fa qualcuno nel mondo del cinema, in particolare il canadese tuttofare Cody Calahan, aveva provato a immaginare una deriva apocalittica del fenomeno. Nel 2013 infatti uscì Antisocial, e visto che un sequel non si nega a nessuno, ecco due anni dopo Antisocial 2. Se adesso i due film possono essere scoperti anche in homevideo, lo si deve a Koch Media e alla sua ricca collana Midnight Factory, che ha sfornato una bellissima slipcase con entrambi i film, anche in blu-ray alta definizione.

Una battagliera Michelle Mylett nel film Antisocial
Una battagliera Michelle Mylett nel film Antisocial

Antisocial: il virus arriva dal social network

Antisocial Cover

Il primo Antisocial parte da un 31 dicembre che sembra normale, come tanti altri, con alcuni universitari che si preparano a far festa. Ma la nottata prende una piega da incubo: prima dall'interno del campus, poi dalla tv cominciano a emergere notizie di omicidi sanguinosi, suicidi e violenze varie che si susseguono un po' ovunque gettando il paese nel caos. Ben presto si scopre che la causa sembra risiedere in un social network di grande successo, denominato Redroom (avete pensato a Shining come assonanza di una certa parola? Inevitabile...), dal quale in modo inspiegabile sembra essersi diffuso un virus, che prima fa impazzire, poi rende violenti, quindi fa morire, ma non del tutto. Il gruppetto di studenti protagonisti si barrica in casa, ma anche uno di loro sembra avere i primi sintomi della malattia. I molti rimandi a film di culto per il genere, non riescono però a risollevare uno script decisamente zoppicante e a tratti superficiale, ma grazie anche ad alcune scelte registiche suggestive, il prodotto può anche affascinare gli amanti del genere.

Cody Thompson in una scena del film Antisocial
Cody Thompson in una scena del film Antisocial

Antisocial 2: post Apocalisse, tra sopravvissuti e scienziati pazzi

Antisocial 2 B
Josette Halpert in una scena di Antisocial 2

Due anni dopo, nel 2015, ecco Antisocial 2, sempre firmato da Cody Calahan. Una storia diversa dai toni differenti, post-apocalittica, in un ambiente ormai anarchico con protagonisti i sopravvissuti al contagio da social, mentre i colpiti sembrano rimanere legati fra loro attraverso una misteriosa connessione. C'è chi si è salvato scoprendo la cura, ovvero estraendo il virus perforando direttamente l'osso frontale, ma questi vengono comunque visti con sospetto, come "difettosi", dai sani che non hanno mai utilizzato il social network Redroom. In questo contesto non può mancare lo scienziato folle, che sfrutta cavie umane per fare macabri esperimenti e capire cosa sta succedendo. Intanto il virus informatico si sta aggiornando, con una nuova misteriosa evoluzione che potrebbe essere quella finale e decisiva per lo sterminio dell'umanità. L'impressione è di un altro film godibile per gli appassionati ma tutto sommato innocuo, che non sfrutta le interessanti premesse delle conseguenze della dipendenza da social network.

Antisocial 2
Michelle Mylett in una scena di Antisocial 2

I Blu-ray: più convincente il video del primo film

In ogni caso, qualità cinematografica a parte, è importante che questi film siano stati riportati a galla dall'iniziativa Koch Media, con un cofanetto contenente entrambi i film. La slicpase è elegante come sempre nella collana Midnight Factory, all'interno dell'amaray i due dischi e un booklet con contributi testuali e foto, che purtroppo resterà l'unico contributo extra oltre al trailer del primo film. Il video più convincente è quello di Antisocial, che sfodera un ottimo dettaglio ma riesce a gestire meglio le scene più scure rispetto ad Antisocial 2. Nel primo film, anche nelle sequenze più critiche c'è un buon senso di profondità della scena, con un croma desaturato aderente alla fotografia e neri profondi, e qualche flessione solo su qualche elemento sui fondali e in alcune sfumature. Nel secondo film il dettaglio resta di buon livello e il croma fedele alle scelte stilistiche, ma la gestione di alcune elementi sui fondali e di alcune sfumature risulta più problematico, dando vita a banding e a diverse sbavature. Tutto fila liscio nel resto delle sequenze.

L'audio lossless regala coinvolgimento e tensione

L'audio invece vanta praticamente la stessa ottima resa per entrambi i film, con la presenza delle tracce DTS HD 5.1 sia in italiano che in inglese. Nei momenti chiave, in quelli di maggior tensione e nei quali le creature rivelano tutte le brutali conseguenze del virus, le tracce si rivelano coinvolgenti e aggressive, con un efficace utilizzo dell'asse posteriore, ottima spazialità generale e buona resa dei bassi. La dinamica è elevata, la direzionalità degli effetti è abbastanza precisa e curata regalando momenti di pathos allo spettatore. A lasciare perplessi in certi frangenti è invece la qualità del doppiaggio, per cui le tracce originali sono sicuramente preferibili per naturalezza ed efficacia dei dialoghi. Come detto, a parte il booklet, come extra c'è solamente il trailer del primo film.