Amici 12: i segreti e i sogni dei finalisti

Chi vincerà l'edizione 2013 di Amici? In attesa di scoprirlo sabato 1 giugno, i finalisti Moreno, Greta, Nicolò e Verdiana si raccontano in una mattinata di confidenze nella sala relax del talent show di Maria De Filippi

Moreno si stropiccia gli occhi perché ha sonno e si è appena svegliato. Niccolò arriva in sala relax in ritardo, trafelato dopo le prove alla sbarra. Verdiana si tortura nervosamente le mani mentre parla. Greta, invece, ti guarda dritta negli occhi senza abbassare mai lo sguardo. Così i quattro finalisti dell'edizione 2013, la dodicesima, di Amici di maria de filippi accolgono la stampa nell'accademia di danza e canto di Maria De Filippi. C'è chi nasconde abilmente la tensione e chi, invece, la sfoga con battute di spirito, ma tutti hanno iniziato il conto alla rovescia per la puntata conclusiva del talent, sabato 1° giugno su Canale 5. Davanti alle tifoserie e agli ospiti a sorpresa si sfideranno fino all'ultimo voto per conquistare i 150 mila euro di montepremi finali. Le squadre dei bianchi e dei blu, capitanate da Emma Marrone e Miguel Bosè/Eleonora Abbagnato, hanno due rappresentanti a testa ma la serata conclusiva vedrà esibizioni singole, uno contro uno. Chi di loro inizierà? Lo scoprirà in diretta quando i tre giudici Luca Argentero, Gabri Ponte e Sabrina Ferilli sveleranno il nome del prescelto, come racconta uno degli autori del programma, Mauro Monaco.

Come stanno reggendo i ragazzi la tensione dell'attesa? Mauro Monaco: Dopo varie vicissitudini e ostacoli, uno step dopo l'altro sono arrivati in finale. Si sono impegnati tanto, sono migliorati, hanno studiato ogni giorno e ultimamente hanno incontrato il pubblico in giro per l'Italia, da Lecce a Catania. E i tre cantanti finalisti sono stati così bravi da guadagnarsi proposte discografiche, un sogno agognato mentre Nicolò si è aggiudicato già i 50,000 euro del premio di categoria, che va all'ultimo rimasto in gara nella propria disciplina. Il resto è tutto nelle mani del televoto: questi allievi si giocano la possibilità di vincere il titolo unico e 150,000 euro. Intanto sono in ritiro, come i calciatori, così si concentrano meglio, senza internet, né cellulare.

Moreno Donadoni: Il percorso è stato lungo, ma sono contento di esserci arrivato.

Paura di affrontare il televoto? Greta Manuzi: Il giudizio del pubblico esprime l'affetto da casa ed è bellissimo, ha un'importanza diversa rispetto a quello dei tre giudici prestigiosi che ci hanno valutato finora.

Mauro Monaco: Il fatto che non ci fosse il televoto i ragazzi l'hanno subito, ma è stata una scelta del programma per creare un prodotto ritmato come le coreografie chiedevano.

Verdiana Zangaro: Accetto le regole del programma, infatti, e sono contenta dei giudici che abbiamo avuto. La finale sarà un salto nel vuoto, ma io nella mia vita ci sono abituata. Se mi schianto poi mi rialzo. E qui il bello sta anche nella sorpresa.

E se non dovessi vincere? Verdiana Zangaro: Comunque sono contenta di avere un disco sul mercato e delle cose che ho imparato qui, perché è stato un viaggio bellissimo. Sono entrata con uno zainetto pieno di piccole zavorre, che man mano ho tolto. Per cinque mesi ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti e di focalizzarmi su quello che mi piace fare.

Moreno, ultimamente hai perso quell'aria da bravo ragazzo optando per un aria più stropicciata, con baffetti. Ti stai calando nella parte del rapper duro? Moreno Donadoni: Bravo ragazzo ero e bravo ragazzo rimango. A dire il vero i baffi sono stati solo il sintomo della pigrizia dell'ultimo periodo: non avevo voglia di fare la barba, tutto qui. Il mio modo di fare rap è più morbido rispetto ai colleghi. Non mi sento così arrabbiato e vedo ancora la vita tutta rose e fiori e non condivido la visione di chi ci dice che non c'è futuro.

La scelta dei finalisti è piuttosto variegata... Verdiana Zangaro: Verissimo: siamo ragazzi molto diversi tra loro!

Inevitabile fare dei paragoni, come quello tra Greta ed Emma, la sua coach. Greta Manuzi: Io mi vedo diversa da lei. Io sono Greta e lei è Emma, anche se è vero che abbiamo caratteri forti e simili. A inizio percorso ad Amici avevamo anche la stessa risata! (Ride) Per me questo paragone non è un vantaggio né uno svantaggio.
Ci sono stati momenti di sconforto? Greta Manuzi: Qui ho perso dodici chili e sono stata a dieta, ma è difficile per una buona romagnola, e quindi una buona forchetta come me. Una volta nonna mi ha mandato i cappelletti e la produzione mi ha detto: "Puoi mangiarne solo uno!". (Ride)

Che rapporto avete con i social network? Verdiana Zangaro: Spero di ricordare ancora come si usano quando torno a casa! Manco da due mesi e mezzo, ma prima ne ero quasi schiavizzata. Spero di mantenere i contatti di prima.

Moreno Donadoni: Anch'io voglio tornarci come prima, ma senza entrarne in fissa. Certo, sapere che esistono fanpage su di me dà soddisfazione e fa piacere, ma per gestirle chiederò aiuto all'etichetta discografica.

Greta Manuzi: Non penso di aver congelato il mio profilo Facebook mentre ero qui ad Amici, comunque sono a favore dei social: più ce n'è e meglio è, li considero una cosa meravigliosa.

A chi dedichereste un'eventuale vittoria e come utilizzerete il premio? Verdiana Zangaro: La dedicherei a me stessa: sono tante le cose che ho fatto da sola negli ultimi anni. Rialzarsi dopo una caduta non è facile, devi cercare la motivazione per cui ti è andata male e se ci ripenso non so dove io abbia preso la forza per proseguire. Ovviamente anche alla mia famiglia: loro ci sono e ci saranno sempre, a prescindere da chi sono e da cosa faccio. E per quanto riguarda il premio, per chi come me di soldi non ne ha mai avuti è una cifra inimmaginabile. Mi piacerebbe partire dalle piccole cose, come pavimentare la scala di casa mia. Da 20 anni i miei zii e mia nonna non si mettono d'accordo per 1,500 euro! E poi vorrei aiutare i miei genitori, come ho sempre fatto negli ultimi dieci anni lavorando.

Moreno Donadoni: Per ragazzi giovani come noi sono davvero tanti soldi, ma comunque oltre a dare una mano in casa vorrei anche sfatare il mito dei genovesi con le braccine corte: offrirò una cena ai miei compagni!

Greta Manuzi: Io farei un viaggio di una settimana in Thailandia e poi aiuterei i miei genitori. Siamo tre fratelli e a tutti loro dedicherei un'eventuale vittoria, per la pazienza nei miei confronti. Sono la pecora nera della famiglia ma mi hanno sempre sostenuta anche se ho fatto loro bruciare tutta l'energia di cui disponevano.

Su chi puntate per la vittoria? Verdiana e Greta indicano col dito Moreno, che a sua volta indirizza le sue attenzioni su Greta. Più diplomatico, invece Nicolò Noto: Siamo quattro talenti diversi. Se perdessi lo avrei fatto contro ragazzi forti. Se invece vincessi andrei a vivere fuori casa, visto che i miei mi hanno pagato i cinque anni di accademia a Genova.

Hai vinto il premio di categoria, Nicolò, ma non sono mancate le critiche riguardo la danza classica e quella contemporanea. Nicolò Noto: Qualsiasi tipo di danza è difficile. La classica ha più ostacoli perché "ti spacchi di più le ossa" e devi anche allontanarti dalla famiglia. Ogni genere ha la sua tecnica, ma saperli fare tutti sarebbe difficile. Se stiamo parlando del confronto in semifinale con Pasquale, posso solo dire che è stato molto educato.

Anche Verdiana ha dovuto dimostrare che l'estensione vocale non è sinonimo di freddezza. Com'è andata? Verdiana Zangaro: Mara Maionchi me lo aveva detto nel pomeridiano, e questa critica mi aveva fatto molto soffrire. Non sono qui per arrivare alla nota impossibile, anche perché ammetto con onestà di non aver mai studiato canto. Mi ero iscritta ad un corso di jazz al conservatorio ma ho frequentato solo tre mesi. Mi trovo ad Amici perché ho voglia di cantare e la musica mi tocca profondamente. Da allora mi sono presa delle belle rivincite, come i cartelloni del pubblico che mi scriveva: "Sei anima e cuore".