American Horror Story - Stagione 2, episodio 10: The Name Game

Musica e paillettes, ma anche due importanti uscite di scena per questo episodio il cui titolo richiama quello di una canzone di Shirley Ellis.

Un colorato e folle numero musical, uno splendido e 'bruciante' finale, due importanti uscite di scena e per non farci mancare nulla, anche una sequenza calda tra il Diavolo e il Monsignore. Dopo la pausa festiva, la seconda stagione di American Horror Story apre il 2013 con un episodio dal titolo The Name Game che ha sollevato numerosi paragoni con l'altra creatura di Ryan Murphy, Glee, sia per la parentesi musicale - che era stata già annunciata prima di Natale - sia per alcuni dei temi trattati nella puntata stessa. The Name Game si prepara a dividere il pubblico, tra coloro che resteranno spiazzati da alcune scelte creative, e chi invece le accoglierà con entusiasmo; quello che è certo è che ci troviamo di fronte ad un episodio qualitativamente superiore rispetto agli ultimi due di questa seconda stagione che ormai volge al termine, un episodio nel quale sono anche inclusi alcuni indizi su quello che sarà la terza stagione del serial, già confermata da tempo.

Eravamo convinti che Monsignor Howard fosse uscito di scena, e invece non è ancora arrivato il suo momento: l'Angelo della Morte (Frances Conroy) gli svela che il Diavolo si trova al Briarcliff sotto le mentite spoglie di Suor Mary Eunice, e che sarà lui a doverlo cacciare e liberare la giovane suora, che intanto continua a tenere saldamente le redini dell'istituto psichiatrico dopo essere riuscita a mettere fuori gioco Suor Jude, e in parte lo stesso monsignore e il dottor Arden.
Con un pretesto banale, Suor Jude viene sottoposta ad un pesante trattamento di elettroshock, e ormai si trascina per i locali del Briarcliff come un cadavere ambulante, senza alcuna forza e in stato confusionale - anche se nelle sue parole, c'è un fondo di lucidità, come se qualcosa dentro di lei tentasse di reagire. Quando incontra Suor Claudia, nella sala comune, Jude biascica alcune frasi senza senso, ma le chiede di liberare Lana, e chissà che la madre superiora non provi a darle ascolto in uno dei prossimi episodi. Per adesso Jude non riesce a ricordare neanche il suo nome, e questo viene usato come pretesto per dar vita al numero musicale del quale abbiamo già accennato, una fantasia delirante sulle note di The Name Game, in cui Jude - completamente trasformata, tra paillette, tacchi e un abito azzurro - coinvolge Kit, Lana e gli altri ospiti del manicomio in una performance assolutamente trascinante, mentre un juke-box di seconda mano suona la canzone di Shirley Ellis.
Monsignor Howard invece, è costretto a letto per riprendersi dalle ferite ai piedi e alle mani, e stringe saldamente un rosario, con la speranza di riuscire a tenere a debita distanza il Diavolo, che lo accudisce. L'entità maligna però si dimostra assolutamente refrattaria alle preghiere recitate da Howard, e in tutta risposta lo costringe ad avere un rapporto sessuale - il primo, per il monsignore - con la suora, che gli sussurra "Siamo come Adamo ed Eva, due innocenti che stanno imparando a scoprire i loro corpi per la prima volta..." Consapevole del fatto che l'unico sistema per liberarsi di un Diavolo così potente è uccidere Suor Mary, che oltretutto è stanca di lottare contro il Maligno per riappropriarsi del proprio corpo, Howard decide di scaraventarla giù dal terzo piano della scala interna del Briarcliff, in modo che l'Angelo della morte possa avvicinarsi a raccogliere le due anime asserragliate nel fragile corpo della suora.

Sul letto che accoglie le sue spoglie mortali, Mary Eunice non ha più l'aspetto della diavolessa sexy e sfrontata che aveva rivoluzionato l'istituto, ma quello di una giovane donna bionda e dall'incarnato esangue che anche da morta esercita il suo fascino sul dottor Arden, che sentendo di non avere più ragioni di proseguire le sue sperimentazioni nel Briarcliff, e sentendosi ormai solo, senza alcuna motivazione, decide di morire insieme alla sua amata, lasciandosi avvolgere insieme a lei dalle fiamme del forno crematorio del Briarcliff, nella splendida sequenza che chiude quest'episodio. Una sequenza sicuramente provocatoria, quella che vede un ex-nazista fare la stessa fine di milioni di ebrei, ma al tempo stesso non priva di un certo romanticismo alla Romeo e Giulietta (rivisitato nello stile del serial, ovviamente) che Ryan Murphy vorrebbe riprendere per la prossima stagione di American Horror Story.

Prima di morire, il dottore conclude l'esperimento con Kit, ma non gli dice di aver visto Grace incinta di lui e accudita da Pepper, che si rivela essere un'altra vittima del Briarcliff, ma soprattutto una "collaboratrice" degli alieni, che hanno il controllo sulla gravidanza di Grace. A far incontrare Kit e Grace, dopo che il bambino sarà nato, sarà il dottor Thredson, che al Briarcliff rivede sia Kit che Lana per chiedergli in tutta tranquillità e seduti attorno ad un tavolo "come persone civili", di dargli i nastri che dimostrano la sua colpevolezza per quanto riguarda i delitti di Bloody Face. Nastri che gli vengono dati da Kit, una volta che questi ritrova Grace e il loro figlio. Per quanto riguarda Lana invece, Thredson ha intenzione di tenerla in vita per tutto il tempo che servirà a portare avanti la sua gravidanza e il successivo allattamento del bambino che aspetta. E chissà che i suoi piani non saranno messi in discussione da Ryan Murphy, che per il prossimo episodio ha già deciso l'uscita di scena di altri due personaggi.