Ricky Gervais, intervistato dal New York Times, ha criticato le celebrità e il loro comportamento durante la quarantena. Il comico inglese, che già a gennaio durante la cerimonia dei Golden Globe aveva messo alla berlina l'egocentrismo e l'ipocrisia di molti divi, ha commentato così la situazione attuale: "Non ho nulla in contrario all'essere famoso. Però penso che la gente si sia stufata delle prediche. Adesso le celebrità pensano 'Il pubblico ha bisogno di vedermi. Non può andare al cinema - devo inventarmi qualcosa'. E quando li guardi negli occhi ti rendi conto che, anche se stanno facendo una buona azione, pensano 'Quanto sono bravo, potrei piangere'."
Nel medesimo contesto, Gervais ha anche chiarito il suo orientamento politico: contrariamente a ciò che potrebbero pensare alcuni dei suoi fan e parte della critica, non si schiera contro le élite: "Cosa c'è di destra nel prendere per i fondelli i più ricchi e le aziende più potenti del pianeta? Se ho dei followers che aderiscono a credi di estrema destra, molto probabilmente non sono atei come me, non apprezzano il mio linguaggio, e non concordano con la mia opposizione alla caccia come divertimento."
Ricky Gervais è stato intervistato in occasione del debutto su Netflix della seconda stagione di After Life, la serie comica in cui lui interpreta un uomo che pensa al suicidio dopo essere rimasto vedovo e successivamente decide di continuare a vivere, dicendo e facendo esattamente ciò che pensa.
Ricky Gervais è anche produttore esecutivo e interprete del film d'animazione La famiglia Willoughbys, sempre su Netflix, dove presta la voce al gatto. Il comico britannico ha in cantiere anche uno spettacolo di stand-up che sarà disponibile prossimamente sulla piattaforma di streaming, intitolato Supernature, ma attualmente non si sa quando sarà pronto dato che la tournée fisica dello speciale è stata sospesa per cause di forza maggiore.