Ancora una volta, la selezione del Festival di Cannes suscita l'entusiasmo degli addetti ai lavori grazie alla massiccia presenza di nomi illustri e di titoli promettenti: come sa chi conosce il festival rivierasco, una delle sue caratteristiche vincenti è proprio la capacità di bilanciare le certezze e le sorprese dell'ultima ora. Delle sorprese e delle novità eccitanti vi parleremo ovviamente durante il festival, man mano che le scopriamo, per il momento possiamo parlare soltanto dei titoli che, sulla carta, hanno le premesse più solide, quelli che ci faranno entrare in sala già con le palpitazioni, anche se ovviamente non è escluso che possano deluderci; se volete scoprire come andrà, seguite i nostri commenti e il nostro Speciale Cannes 2014 giorno per giorno.
Cannes 2014, i 15 film più attesi del Festival (15 foto)
Dragon Trainer 2
Dopo l'exploit del primo Dragon Trainer, divertente, spettacolare e originale, è inevitabile che gli appassionati di cinema d'animazione siano molto curiosi di vedere che cosa Dean DeBlois ci riserva per il sequel ambientanto nell'isola di Berk in cui ormai draghi e vichinghi convivono felicemente.
Sils Maria
Juliette Binoche veste i panni un'attrice che sembra aver lasciato dietro di sé il suo periodo d'oro, e due giovani americane lanciatissime, Kristen Stewart e Chloe Moretz, rispettivamente quelli della fedele assistente e della giovanissima rivale. E a dirigere questo affascinante mondo femminile e mutligenerazionale, un maestro cme Olivier Assayas. Serve dire altro?
The Search
Dopo il piccolo fenomeno premio Oscar The Artist, delizioso omaggio al cinema muto, Michel Hazanavicius si rivolge a un altro genere di classici, e realizza il remake del drammatico ed emozionante Odissea Tragica di Fred Zinneman, tornando a guidare la splendida moglie Bérénice Bejo oltre alla veterana Annette Bening.
Goodbye to Language
Un nome che porta con sé un retaggio di immenso prestigio e fascino, quello di Jean-Luc Godard. Ma l'alfiere della Nouvelle Vague non ha smesso di creare e innovare il linguaggio cinematografico e a Cannes 2014 porta un'altra opera di fiero sperimentalismo: Goodbye to Language è il suo trentanovesimo lungometraggio, ed è stato girato in 3D.
Amour Fou
Non abbiamo certo dimenticato l'eccellente Lourdes, presentato a Venezia nel 2009, diretto, asciutto, coraggioso. Per questo siamo molto curiosi di vedere il nuovo lavoro della giovane regista austriaca Jessica Hausner, ispirato alla storia d'amore tra il poeta e drammaturgo Heinrich Von Kleist ed Henriette Vogel, e al suo tragico epilogo.
Le meraviglie
La nostra portacolori in competizione, Alice Rohrwacher, dirige sua sorella, una delle giovani attrici italiane più talentuose, in un pellicola d'atmosfera in cui compare anche la diva Monica Bellucci. Inevitabile che ci sia grande attesa, soprattutto considerando che Corpo celeste è stato uno dei più interessanti esordi italiani degli ultimi anni.
Deux jours, une nuit
I fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne sono tra i più blasonati della Croisette, con due Palme d'oro - e altri riconoscimenti - al loro attivo: con Deux jours, une nuit, la storia di una donna che lotta contro il tempo per convincere i suoi colleghi a rinunciare ai loro bonus per permetterle di mantenere il suo posto di lavoro, lanciano verso un premio attoriale la loro magnifica protagonista Marion Cotillard.
The Disappearance of Eleanor Rigby
L'intrigante film d'esordio del newyorkese Ned Benson racconta la fine di una storia d'amore, ma da una prospettiva inedita; o meglio, da due, perché si tratta di due film in uno, dedicati rispettivamente al punto di vista di marito e moglie. Che sono i pericolosamente adorabili James McAvoy e Jessica Chastain. I fazzoletti sono pronti.
Maps to the Stars
Inevitabilmente uno dei film più attesi della vigilia, considerati i nomi coinvolti, a cominciare da quello del regista, il vulcanico, imprevedibile canadese David Cronenberg, che dirige un cast da urlo che include Mia Wasikowska, Julianne Moore, Robert Pattinson e John Cusack, immergendolo nell'atmosfera morbosa che è uno dei suoi marchi di fabbrica.
Hibernation
Anche qui, c'è da considerare un precedente colpo di fulmine: quello con lo splendido C'era una volta in Anatolia, il film che Nuri Bilge Ceylan portò in concorso a Cannes tre anni fa, vincendo il Grand Prix du Jury. Con Hibernation, il regista turco ci riporta in quello scenario magico, per raccontarci (speriamo) una storia altrettanto semplice e penetrante.
Mommy
Sensibile, originale, incontenibile, Xavier Dolan arriva dal Quebec, ha solo venticinque anni e centra un film dopo l'altro da quando ne aveva venti. Dopo Tom at the Farm, applaudito a Venezia, torna a Cannes con un film al femminile, e noi non vediamo l'ora di lasciarci incantare ancora una volta.
The Rover
Sono passati quattro anni da quando l'esordio di David Michôd, Animal Kingdom, ci entusiasmò al Festival di Roma, diversi mesi dopo aver spopolato al Sundance. The Rover è un'attesissima opera seconda per chi ha amato quella sanguinosa ed emozionante gangster saga. E' fuori concorso, dite? Beh, l'anno scorso All Is Lost era fuori concorso, quindi...
Lost River
E' difficile non essere positivamente prevenuti nei confronti di una persona come Ryan Gosling, e noi ammettiamo candidamente di esserlo: sembra avere il talento e la sensibilità per diventare uno di quegli attori/ registi che lasciano il segno. Il suo primo film da regista è un thriller con elementi fantastici, "tra i due estremi che più mi hanno influenzato, Derek Cianfrance e Nicolas Winding Refn", ha di chiarato Ryan di recente , alimentando la nostra curiosità.
Foxcatcher
Un altro regista che viene da precedenti notevoli, Bennett Miller torna a ispirarsi ad una vicenda realmente accaduta, come con Truman Capote - A sangue freddo e con Moneyball - L'arte di vincere: stavolta abbiamo la storia di un coppia di fratelli campioni olimpici di lotta, il maggiore dei quali viene assassinato in circostanze enigmatiche. E se tanto non bastasse, Steve Carell interpreta un milionario killer paranoide.
The Homesman
Uno dei più grandi attori della sua generazione, Tommy Lee Jones ha già dimostrato di avere anche la stoffa del regista col bellissimo Le tre sepolture: ecco, a prima vista, il nuovo The Homesman sembrerebbe altrettanto potente e altrettanto coraggioso, ma meno contemplativo e più impetuoso. Insomma, fantastico.