Nato a Roma, di famiglia originaria di Campobasso, Sergio Castellitto frequenta l'Accademia di Arte Drammatica senza portarla a termine e ben presto inizia a lavorare in teatro con registi importanti come Squarzina, Trionfo e Muzi. Dall'81 inizia a lavorare anche nel mondo del cinema - con una comparsata nella cine-sceneggiata partenopea Carcerato (dove è un detenuto, in compagnia di Mario Merola). Dopo altre piccole partecipazioni (La famiglia di Ettore Scola, La parete della stanza accanto) riuscirà ad imporsi all'attenzione di pubblico solo nel 1989 con i ruoli brillanti nelle commedie Piccoli equivoci di Ricky Tognazzi, e Stasera a casa di Alice di Carlo Verdone. Parallelamente, grazie al successo ottenuto in Francia dal film Sembra morto...ma è solo svenuto di Felice Farina, in cui ricopre una parte di rilievo e partecipa anche alla sceneggiatura, Castellitto intraprende anche la carriera d'attore all'estero, ottenendo le prime partecipazioni in Paura e amore con Fanny Ardant e Valeria Golino e Le Grand Bleu di Luc Besson.
In seguito è il protagonista del controverso La carne di Marco Ferreri, dove intreccia una torbida relazione con Francesca Dellera. Dopo la collaborazione con Mario Monicelli in Rossini! Rossini! segue il delicato Il grande cocomero di Francesca Archibugi, dove interpreta, in maniera misurata eppure toccante, un giovane psichiatra che si affeziona a una bambina vittima di disturbi mentali, vincendo un Nastro d'argento. Il rapporto professionale con la Archibugi prosegue anche con il successivo Con gli occhi chiusi.
Castellitto si impone però all'attenzione del pubblico con la parte del cialtronesco impresario che regala sogni di celluloide in L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, per il quale vince di nuovo il Nastro d'Argento. Il successo innesca un intenso periodo di attività lavorativa, tanto in Italia (il fallimentare Silenzio...si nasce con Paolo Rossi, l'interessante Hotel paura), quanto all'estero (Que la lumière soit di Arthur Joffé, À vendre - In vendita di Luc Besson).
Ormai divenuto interprete maturo e acclamato, nel 1999 decide di esordire anche dietro la macchina da presa con l'esperimento grottesco Libero Burro, dove impersona anche il protagonista e recita accanto alla moglie, la scrittrice Margaret Mazzantini.
Il suo esordio come regista, tuttavia, non riscuote gli apprezzamenti sperati, e Castellitto decide di dedicarsi con fervore al lavoro d'attore. Nel nuovo millennio inanella così una serie di interessanti interpretazioni in film di rilievo nel panorama italiano, tra cui Il partigiano Johnny di Guido Chiesa, Concorrenza sleale di Ettore Scola (dove durante il fascismo impersona un commerciante ebreo in lotta con il cattolico Diego Abatantuono), L'ultimo bacio di Gabriele Muccino (nel ruolo del professore di Martina Stella), e Caterina va in città di Paolo Virzì (dove è un papà idealista e inconcludente). Intensa l'attività anche all'estero: lo troviamo, tra l'altro, nella commedia Chi lo sa? di Jacques Rivette (con cui inizierà una proficua collaborazione) e nel clamoroso successo Ricette d'amore della tedesca Sandra Nettelbeck, da cui sarà tratto anche un remake americano.
Di certo, però, il sodalizio più importante lo intreccia con il maestro Marco Bellocchio, cui Castellitto dona due delle sue interpretazioni più memorabili: ne L'ora di religione incarna lo scettico e tormentato protagonista, che si oppone alla canonizzazione della madre; mentre ne Il regista di matrimoni è uno sconclusionato regista al lavoro su un adattamento dei Promessi Sposi. Altro ruolo acclamato è quello del manutentore di un'acciaieria che intraprende un viaggio chiarificatore in Cina, ne La stella che non c'è di Gianni Amelio. Non contento, però, torna anche alla regia con il discusso Non ti muovere, trasposizione del romanzo della Mazzantini, dove recita al fianco di Penélope Cruz e Claudia Gerini, presentato a Un Certain Regard di Cannes 2004.
L'attore continua a dividersi tra produzioni internazionali (tra cui una partecipazione nel fantasy Le cronache di Narnia: Il principe Caspian, e il ritorno alla commedia di Rivette con Questione di punti di vista) e lavori italiani, passando dal commerciale Italians di Giovanni Veronesi, alle opere indipendenti Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano e Alza la testa di Alessandro Angelini, dove si cimenta in un intenso ruolo di "padre padrone", applaudito al Festival di Roma.
Torna alla regia con La bellezza del somaro, scritto assieme a Margaret Mazzantini, dove tenta la carta della pochade alla francese, e con Venuto al mondo, ennesima trasposizione di un libro della moglie.
Sergio Castellitto ha però, parallelamente, intrapreso anche una fortunata carriera in ambito televisivo, distinguendosi in particolare nelle interpretazioni di fiction biografiche, dove ha compiuto un meticoloso lavoro di studio sul personaggio, caratterizzato da una profonda immedesimazione, da Don Milani il priore di Barbiana a Il Grande Fausto, da Padre Pio a Ferrari.
2013 Candidatura David giovani per Venuto al mondo
2013 Candidatura Miglior attore protagonista per Una famiglia perfetta
2004 Premio Miglior attore protagonista per Non ti muovere
2004 Candidatura Miglior film per Non ti muovere
2004 Candidatura Miglior regista per Non ti muovere
2004 Candidatura Miglior sceneggiatura per Non ti muovere
2003 Candidatura Miglior attore protagonista per L'ora di religione - Il sorriso di mia madre
1996 Candidatura Miglior attore protagonista per L'uomo delle stelle
1993 Premio Miglior attore protagonista per Il grande cocomero
1991 Candidatura Miglior attore non protagonista per Stasera a casa di Alice
2024 Recitazione
2023 Recitazione
2022 Recitazione
2021 Recitazione, Regia, Sceneggiatura, Soggetto
FILM 2008
Recitazione
Genere: Avventura, Ragazzi, Fantastico
Sergio Castellitto è un pò il Pedro Almodòvar italiano! (Penelope Cruz - 2012)
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