Venezia 2018: Suspiria, Roma e i fratelli Coen in concorso

A fianco di Guadagnino, gli altri italiani in concorso sono Martone con Capri - Revolution e Minervini con What You Gonna Do When the World's on Fire. In cartellone a Venezia 2018 anche La profezia dell'armadillo e il film su Stefano Cucchi.

Sorprese, impegno, cinema di genere e d'autore, glamour e grandi nomi nel programma di Venezia 2018 appena annunciato dal direttore Alberto Barbera. L'antipasto di star era stato già servito con l'annuncio de Il primo uomo come film d'apertura, che riporterà al Lido la coppia formata da Ryan Gosling e dal regista Damien Chazelle, e da A Star is Born (Fuori Concorso) che vede l'arrivo della popstar Lady Gaga, qui nelle vesti di una giovane promessa musicale lanciata dal pigmalione Bradley Cooper, al debutto dietro la macchina da presa.

Tra i titoli più attesi del concorso ci sarà Suspiria, remake del cult horror firmato da Luca Guadagnino targato Amazon che, a quanto pare, farà tremare i polsi per il contenuto terrificante. Altri due italiani in concorso, Capri - Revolution di Mario Martone, che racconta la storia di una comune del 1914 formata da artisti nordeuropei espatriati sull'isola di Capri, e What You Gonna Do When the World's on Fire di Roberto Minervini, documentario sul razzismo nel Sud degli USA, dove Minervini vive.

A star is born: Lady Gaga e Bradley Cooper in una scena
A star is born: Lady Gaga e Bradley Cooper in una scena

Confermati anche i rumor diffusi da Variety nei giorni scorsi che preannunciavano l'arrivo in concorso dell'opera seconda di Brady Corbet, Vox Lux, interpretata da Natalie Portman, di At Eternity's Gate di Julian Schnabel, del period drama di Rick Alverson The Mountain, che vede Jeff Goldblum nei panni del pioniere della lobotomia, e - a sorpresa in concorso - il film dei fratelli Coen The Ballad of Buster Scruggs che va a fare il paio con l'altro evento speciale televisivo, la proiezione in anteprima dei primi due episodi della serie HBO L'amica geniale, serie ispirata ai romanzi di Elena Ferrante.

L'amica geniale: Elisa Del Genio e Ludovica Nasti
L'amica geniale: Elisa Del Genio e Ludovica Nasti

In competizione anche The Sisters Brothers di Jacques Audiard, il discusso Roma, diretto da Alfonso Cuarón; sempre prodotto da Netflix è il nuovo lavoro di Paul Greengrass, Norway, che ricostruisce l'attentato terroristico subito dalla Norvegia nel 2011, mentre il francese Olivier Assayas mirerà al palmares con il nuovo Non Fiction. Atteso anche il nuovo lavoro del provocatorio Yorgos Lanthimos col period movie The Favourite, con Emma Stone e Rachel Weisz; confermato anche il dramma in costume politico di Mike Leigh Peterloo; mentre grande è la curiosità per vedere il nuovo lavoro della regista di Babadook, The Nightingale, e dell'ungherese László Nemes, Sunset, ambientato nella Budapest del 1913, all'epoca capitale culturale d'Europa.

Fuori concorso Una storia senza nome, mistery politico di Roberto Andò e Les Estivants di Valeria Bruni Tedeschi. A sorpresa escluso dal concorso anche il nuovo lavoro di Pablo Trapero, La quietud, storia di un clan familiare argentino durante la dittatura.

Barbera annuncia con orgoglio l'evento speciale in anteprima mondiale di L'altra faccia del vento di Orson Welles, film del 1972 ultimato grazie ai finanziamenti di Netflix che avrebbe dovuto debuttare a Cannes prima che il festival si scontrasse con la piattaforma streaming escludendo da regolamento le pellicole che non hanno release ufficiale nelle sale francesi. Ad accompagnare il film il documentario sulla tormentata realizzazione They'll Love Me When I'm Dead di Morgan Neville. Il fuori concorso sarà impreziosito anche dai documentari di Errol Morris,Emir Kusturica, Frederick Wiseman e Sergei Loznitsa oltre all'ultimo lavoro di Tsai Ming-Liang, Your Face, e a A Tramway in Jerusalem di Amos Gitai.

Attesa per la performance di Alessandro Borghi nel film di apertura di Orizzonti, Sulla mia pelle, dedicato alla storia di Stefano Cucchi. Nel cast anche Jasmine Trinca. Il film su Cucchi farà senza dubbio discutere e altrettanto controverso si profila Charlie Says di Mary Harron, dedicato a Charles Manson. Riflettori puntati su La profezia dell'armadillo, adattamento del fumetto di culto di Zerocalcare, da anni in preparazione.

Cambia nome al sezione più libera della Mostra, Sconfini (ex Cinema nel Giardino), che vede la presenza dell'opera seconda da regista di Gianni Pacinotti, Il ragazzo più felice del mondo, e l'esordio alla Mostra di Venezia di Giulio Base con Il banchiere anarchico, ma anche del documentario di Wilma Labate Arrivederci Saigon, dedicato a una band toscana finita in tour in Vietnam. Ma a dominare la sezione sarà l'extendend cut del capolavoro di Terrence Malick The Tree of Life, che a Venezia probabilmente vedrà l'unica proiezione pubblica per poi essere distribuito in home video da Criterion.

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