Storia di una ladra di libri: i collegamenti e le differenze tra il libro e il film

Tra il film Storia di una ladra di libri e l'omonimo romanzo da cui è tratto ci sono una serie di collegamenti ma anche profonde divergenze, vediamo quali.

Storia di una ladra di libri, tratto da un omonimo romanzo del 2005, scritto da Markus Zusak è stato un grande successo commerciale. Il film, infatti, ha avuto la sua trasposizione nel 2013, per mano di Brian Percival e al suo interno contiene diversi collegamenti con il libro e non mancano le differenze tra film e romanzo, vediamo quali.

In una scena di Storia di una ladra di libri, uno dei libri che Liesel legge a Max quando è malato è in realtà il libro stesso da cui è tratta la pellicola contenente la frase: "ciò che le è venuto in mente era la polverosità del pavimento, la sensazione che i suoi vestiti fossero più vicini a lei che indosso a lei, e l'improvvisa consapevolezza che tutto ciò sarebbe stato inutile."

Nel film Rudy scopre per caso l'esistenza di Max quando vede il suo nome scritto a mano in un libro di Liesel. Far scoprire al ragazzo questo mentre Max sta ancora vivendo nel seminterrato aggiunge tensione alla storia e dimostra ancora una volta quel è la vera portata degli oneri emotivi causati dalla guerra. Inoltre questo aspetto lega le due giovani anime di Rudy e Liesel, rendendo il finale del film semplicemente sconvolgente.

I due figli adulti di Hans e Rosa Hubermann sono stati eliminati dalla storia. Nel libro, Hans, Jr. discute con suo padre della sua incapacità di aderire al partito nazista e suggerisce che Liesel dovrebbe leggere Mein Kamph. Questi personaggi periferici sono presenti anche nel film, tuttavia, altri personaggi nazisti che servono a costruire la tensione che alla fine costringe Hans, Sr. ad unirsi ai nazisti non sono presenti nella pellicola.