Oscar e polemiche

Le nuove regole per la selezione del candidato italiano agli Academy Awards hanno sollevato non poche polemiche, tra le personalità del cinema

Le nuove regole per la selezione del candidato italiano agli Academy Awards hanno sollevato non poche polemiche, tra le personalità del cinema: se prima infatti, il compito di scegliere il film che avrebbe rappresentato il nostro paese negli States era riservato alla giuria dei David di Donatello, da quest'anno la scelta è stata affidata ad una commissione di quindici membri nominati dall'Anica, dall'Api e dall'Umpf. In particolare è stata contestata una cospicua presenza di produttori nell'organico dei quindici giurati. Oltre al critico Fabio Ferzetti, allo sceneggiatore Vincenzo Cerami, lo scenografo Dante Ferretti - che quest'anno è stato presidente della giuria alla 62esima edizione del Festival di Venezia - il regista Bernardo Bertolucci e l'esperta in vendite all'estero Paola Corvino, il comitato dei selezionatori è costituito principalmente da produttori come Pio Angeletti, Tilde Corsi, Aurelio De Laurentiis, Riccardo Tozzi, Domenico Procacci, Roberto Cicutto, Angelo Barbagallo, Lionello Cerri, Andrea Occhipinti e Sandro Silvestri.

Tra i film che hanno più possibilità di essere scelti dalla commissione appena nominata, Cuore sacro di Ferzan Ozpetek, La bestia nel cuore di Cristina Comencini - che ha ottenuto il consenso della critica e del pubblico all'ultimo Festival di Venezia - il pluripremiato Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino e la commedia Manuale d'amore di Giovanni Veronesi.
Il film scelto dalla commissione, che si riunirà tra il 28 e il 29 settembre - verrà annunciato il prossimo 3 ottobre. L'ultimo film italiano che è riuscito ad entrare nella cinquina dei film candidati all'Oscar per il Miglior film straniero è stato La vita è bella di Roberto Benigni, che nel 1998 vinse tre Oscar.