Lucca Film Festival: oggi il premio alla carriera a William Friedkin

Il regista americano premio Oscar al cinema Moderno di Lucca, alle ore 21, presenterà Il salario della paura.

Sarà il regista americano premio Oscar William Friedkin a inaugurare l'edizione 2016 del Lucca Film Festival e Europa Cinema, domenica 3 aprile, al cinema Moderno di Lucca, alle ore 21. Il regista riceverà il premio alla carriera da parte del festival e l'onorificenza della Fondazione Giacomo Puccini. A seguire il premio Oscar, registra tra i maggiori innovatori dei generi horror e poliziesco introdurrà il suo film Il salario della paura del 1977.

Al cinema Centrale di Lucca, la prima giornata, inizia alle ore 15.00 con la proiezione de Il braccio violento della legge (del 1971) interpretato da Gene Hackman, Roy Scheider e Fernando Rey. La pellicola riscosse gran successo, ottenendo vari premi internazionali, tra cui 5 premi Oscar e tre Golden Globe. Alle ore 17.00 esordisce l'omaggio cinematografico a George A. Romero, altro ospite del festival che sarà presente dall'8 aprile, con la proiezione de "La notte dei morti viventi" del 1968 (in bianco e nero), film cult e di successo che ha incassato 18 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film segue i personaggi Ben e Barbra Huss insieme ad altre cinque persone intrappolate in una casa colonica di un cimitero della Pennsylvania, che pullula di "morti viventi". E' stato il primo film della tetralogia dei morti viventi diretta da Romero.

Al cinema Centrale di Viareggio si parte alle ore 15 con la proiezione de Camino a La Paz di Francesco Varone (Argentina, 2015). Il film è in prima italiana e concorre per il premio "miglior film" del concorso lungometraggi, la sezione novità di quest'anno. Nel film si racconta la straordinaria storia di un viaggio lungo più di tremila chilometri, da Buenos Aires alla Bolivia.

Alle 17 Chiara Rapaccini presenterà L'armata Brancaleone di Mario Monicelli del 1966. Il film vinse tre nastri d'argento e fu presentato in concorso al 19esimo Festival di Cannes. È considerato uno dei capolavori del regista, grazie anche alle scenografie e ai costumi di Piero Gherardi.