Il viaggio di Francesca Mazzalai nel capoluogo umbro inizia dal primo hotel al mondo interamente dedicato al cibo degli dei: l'Etruscan Chocohotel, 94 camere distribuite su tre piani dai nomi insoliti come piano al latte, piano gianduia e piano fondente.
Tappa successiva è la pasticceria Sandri su Corso Vannucci, la via principale della città, la pasticceria artigiana più antica dell'Umbria. Ha da poco festeggiato i suoi 150 anni di attività ed è stata inserita nei "Locali storici d'Italia" e nella classifica dei World's Best Bars del Newsweek.
All'interno dei locali di un vecchio laboratorio di riparazione di bilance si trova il ristorante l'Officina, dove ambienti, arredi e piatti creativi dello chef Ada Stifani coniugano alla perfezione tradizione locale e contaminazioni internazionali. Il Giò Hotel invece è il primo albergo che unisce l'amore per il buon vino all'amore per la musica jazz. Una galleria, in parte a tema musicale e in parte cantina, collega le due aree: una dedicata al vino, con 130 camere le cui "scrivinie" custodiscono selezionate bottiglie; l'altra dedicata al jazz, con 76 camere dotate di lettore cd e decorate con motivi musicali.
Per lo shopping Francesca è a caccia di piccoli e grandi tesori di artigianato e design: Anna Fornari nel suo laboratorio produce straordinari gioielli artistici, mentre nella bottega artigiana Mastri Cartai oggetti di design coloratissimi, complementi d'arredo, sculture luminose, borse e capi d'abbigliamento sono realizzati con la carta, la più pregiata, proveniente dalle migliori cartiere del mondo. Il viaggio di Francesca a Perugia termina al laboratorio di Sandro Gonnella, giovane designer che con il marchio Ozona crea montature per occhiali su misura. Proprio come farebbe il sarto di un atelier di moda con il vestito dei sogni.