"Homeland è razzista": sabotaggio creativo sul set della serie

Clamoroso autogol per la produzione della serie targata Showtime, incassato con eleganza dal creatore Alex Gansa.

I produttori di Homeland, la cui 5 stagione è al momento in onda negli States, avevano assunto degli artisti per disegnare graffiti sul set di un campo rifugiati siriano ricreato fuori Berlino, graffiti che fossero pro-Assad. Invece gli artisti hanno sfruttato l'occasione per denunciare il ritratto della cultura musulmana offerto dalla serie stessa.

Infatti nel secondo episodio della quinta stagione, The Tradition of Hospitality, il personaggio di Claire Danes, Carrie Mathison, cammina per il campo le cui pareti recano scritte frasi come "Homeland è razzista", "Homeland è una barzelletta e non ci ha fatto ridere", "#blacklivesmatter". Gli autori del sabotaggio (Heba Amin, Caram Kapp e Stone) hanno anche avvisato gli spettatori con un annuncio online, affinché non si perdessero la chicca.

Homeland, scritte sul set
Homeland, scritte sul set

Il creatore e produttore esecutivo Alex Gansa ha commentato l'accaduto così: "Ci saremmo augurati di notare queste immagini prima della messa in onda. Ad ogni modo, visto che Homeland cerca sempre di essere sovversivo e di stimolare un dibattito, non possiamo far altro che ammirare questo atto di sabotaggio artistico".

La serie è stata più volte tacciata di razzismo, anche da testate come il Washington Post e funzionari pakistani. In effetti è difficile negare che la questione politica dipinta dallo show non mostri altro che il punto di vista americano, che poi questo sia dovuto solo all'economia della trama (che funziona molto bene, in tal senso) o lo si debba ascrivere ad intenzioni propagandistiche ben più radicate, è ancora da accertare.