La Hollywood Foreign Press Association accusata di essere un cartello illegale

Una giornalista norvegese ha denunciato alla corte federale di Los Angeles i comportamenti protezionistici della Hollywood Foreign Press Association accusandola di essere un cartello illegale.

La Hollywood Foreign Press Association è stata accusata di essere un cartello illegale da una giornalista norvegese che si occupa di spettacolo. Kjersti Flaa ha denunciato la HFPA, che ogni anno tributa i Golden Globes, di alimentare la "cultura della corruzione" attraverso cui i giornalisti che fanno parte dell'associazione abusano del proprio potere per reprimere la competizione.

Kjersti Flaa ha presentato regolare denuncia presso la corte federale di Los Angeles sostenendo che la HFPA opererebbe come un cartello in aperta violazione della legge di antitrust. La Hollywood Foreign Press Association conta 87 membri la cui principale funzione è votare ogni anno i Golden Globe Awards.

Secondo la denuncia di Flaa, l'organizzazione ha respinto ripetutamente la sua richiesta di entrare a far parte dei membri. Per la giornalista, i membri dell'HFPA userebbero il loro potere per ottenere la partecipazione alle attività stampa esclusive e monopolizzerebbero il mercato giornalistico per la copertura di Hollywood in vari paesi:

"L'HFPA è talmente focalizzata nel proteggere la sua posizione di monopolio e benefici fiscali che ha adottato alcune disposizioni per escludere dalla membership tutti i giornalisti che potrebbero entrare in competizione con un membro dell'organizzazione".

Kjersti Flaa lavora come corrispondente video per vari outlet in Scandinavia, e ha un canale YouTube dedicato alle interviste alle celebrità chiamato "Flaawsome Talk." La reporter ha fatto richiesta per entrare nell'organizzazione nel 2018 e 2019, ma pur essendo sponsorizzata da alcuni membri la sua richiesta è stata respinta entrambe le volte.

Secondo la sua denuncia, due membri concorrenti, Aud Berggren Morisse e Tina Johnk Christensen, si sarebbero opposti al suo ingresso per timore che lei avrebbe perturbato il loro monopolio sulla copertura degli eventi di Hollywood in Scandinavia, il tutto nonostante un precedente accordo tra i tre giornalisti per cui la Flaa si sarebbe occupata solo di televisione evitando di fare concorrenza sulla carta stampata. La giornalista ha, inoltre, reso noto che un PR di Disney avrebbe offerto a sei membri della HFPA un pernottamento di due notti in un hotel di lusso a Singapore, con volo pagato, senza che questo viaggio fosse collegato ad alcun impegno lavorativo.

La HFPA si difende dalle accuse in un comunicato stampa in cui dichiara di non avere intenzione di cedere alle intimidazioni: "Sembra chiara l'intenzione della Signora Flaa' di turbare le procedure della HFPA chiedendo di essere ammessa senza sottoporsi all'annuale processo di elezione applicato a tutti gli altri candidati. L'HFPA si è rifiutata di pagare il riscatto dicendo alla Signora Flaa che l'ingresso nell'organizzazione non si ottiene tramite intimidazione. La Signora Flaa e il suo avvocato hanno chiesto l'intervento della legge affinché venga ammessa e retribuita. L'HFPA affronta seriamente i suoi obblighi come organizzazione e la sua dedizione al giornalismo e alla filantropia e si difenderà con vigore contro queste accuse prive di fondamento."