El Santo: svelato il mistero

Ecco cosa si nasconde dietro il misteroso video virale diffuso la scorsa settimana con la complicità di Maurizio Nichetti e altri volti noti. La band milanese celebra l'uscita di Il topo che stava nel mio muro.

Dopo la diffusione del video virale che aveva generato grande curiosità nel pubblico (QUI trovate la nostra notizia), finalmente è stata chiarita l'identità di El SANTO (www.elsanto.it). Ruvidità elettriche, asperità analogiche, atmosfere da cinema western di seconda mano. È questo l'universo sonoro della band milanese. Un universo fatto da un lato di sonorità grezze e forma canzone, di aggressioni elettriche e suoni lo-fi, che la band esplora nel tentativo di non allinearsi a scene o maniere. Senza fronzoli né pose. Dall'altro, i testi, sarcastici e disincantati, attingono dall'immaginario delle arti visive e della letteratura e sono ora sussurrati, ora declamati e distorti nell'incedere dei brani. El Santo è un progetto musicale che, dal 2011, unisce Giorgio Scorza, Daniele Mantegazza e Lorenzo Borroni, tre ex componenti de La Stasi a Pasquale Defina (saggiamente definito da MTV un personaggio iperattivo del panorama rock d'autore italiano, grazie ai suoi progetti come Volwo e Atleticodefina, ma anche alle eccelse collaborazioni con Afterhours, Manuel Agnelli e Emidio Clementi, Sainkho Namtchylak, Steve Piccolo, Cristina Donà...), quest'ultimo in qualità di produttore artistico prima e di membro aggiunto della band poi.

Il passaggio dalla sala prove alla registrazione dell'album Il topo che stava nel mio muro è stato naturale e automatico: il disco è stato realizzato - live - presso le Officine Meccaniche di Mauro Pagani in soli due giorni. In quest'occasione, la band si è avvalsa della partecipazione di Pancho Ragonese al pianoforte, Fender Rhodes e Wurlitzer, di Roberto Romano (già Rossomaltese, poi Volwo, ora Baustelle) al sax e clarino, di Stefano Mazzucchelli al basso e della voce di Federica Vino. Al banco, Antonio "Cooper" Cupertino (audio engineer per, tra gli altri, Teatro degli Orrori, Verdena, Vinicio Capossela e Moltheni), che ha collaborato alla stesura delle parti elettroniche dei rec. Il mix è stato affidato a Gianluca Mancini. El Santo, come il misterioso lottatore di lucha libre degli anni '60, celandosi dietro alla sua "maschera" rivendica una propria identità. E proprio in questa direzione si orienta anche la preparazione del live che vedrà il contributo e la forza espressiva delle videoproiezioni a cura di Giorgio Scorza, cantante e autore testi della band, nonché regista e produttore di cortometraggi e videoclip in animazione.