Reign: quando I Tudors incontrano Gossip Girl

A dispetto dell'ambientazione storica, Reign, in anteprima mondiale al Roma Fiction Fest, assomiglia più a Gossip Girl che a I Tudors.

Conoscere il finale (in questo caso tragico) di una storia non impedisce al pubblico di amarla. In TV, poi, tutto può succedere e se Da Vinci's Demons trasforma Leonardo in un novello Batman allora the CW può dare una seconda vita a Maria Stuarda grazie a Reign, in onda negli States il 17 ottobre e in anteprima mondiale al RomaFictionFest 2013.
Il cocktail di questo teen drama prevede una maggiore assonanza con Gossip Girl rispetto ad I Tudors - Scandali a corte, ma prima di assaggiarlo va brevemente ricordata la vita della sfortunata regina di Scozia, promessa sposa fin da piccola all'erede al trono di Francia, che a soli 15 anni è stato incoronato Francesco II per poi morire l'anno successivo. Hanno trascorso insieme meno di 17 mesi di matrimonio ma senza avere figli.
Queste premesse tragiche sconsiglierebbero la visione agli amanti dell'happy ending, invece Reign potrebbe sorprendervi perché il dramma cede spesso il passo al romanticismo. I due protagonisti sembrano usciti dalla collezione autunno-inverno di Burberry: lei, l'australiana Adelaide Kane (Cora in Teen Wolf), sorride con gli occhi e incanta con i lineamenti mediterranei, mentre lui, il britannico Toby Regbo (i più attenti lo ricordano nella saga di Harry Potter nei panni del giovane Albus Silente) vanta un fascino efebico ed etereo capace di attrarre a sé tutte le fantasie adolescenziali. Tra loro s'insinua presto il bad guy Sebastian (il canadese Torrance Coombs, già visto ne I Tudors), insolitamente protettivo nei confronti della promessa sposa del fratellastro.

Il network a stelle e strisce ha preferito questo triangolo al più fiabesco The Selection, ispirato alla trilogia omonima (pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer) e per la seconda volta in lizza per il pick up ma senza successo. Ha puntato sul fascino dell'amore imposto dal destino eppure tormentato da intrighi e cospirazioni di corte, ma soprattutto su una rivisitazione glam e pop della storia. Le quattro dame di compagnia di Maria alla corte di Francia sembrano un mix tra Sex and the City e 90210: vanitose, smaliziate, amanti del gossip e con un guardaroba da capogiro. A differenza della futura sovrana, sanno bene come muoversi a palazzo, conoscono alla perfezione il cerimoniale e sfruttano ogni debolezza altrui per raggiungere i propri scopi. Ovviamente non perdono occasione di mettersi in mostra, con un senso di rivalsa e arroganza nei confronti della futura regina. Forse assumono un atteggiamento poco credibile per l'epoca ma servono a dare spessore ad una ragazza impaurita che ha una nazione da guidare anche se non è la sua. "Non so se sono pronta", ammette prima di lasciare la Scozia, ma non si tira indietro, anzi sfodera spesso un ammirevole istinto di sopravvivenza capace di compensare l'ingenuità propria dell'età.
D'altronde neppure la cortigiana più esperta riuscirebbe a schivare i colpi bassi che sono riservati a Maria: la regina Caterina de' Medici (Megan Follows), istigata dalle profezie di Nostradamus (Rossif Sutherland), prova con ogni mezzo ad impedire il fatidico sì.
Lo spirito ribelle della protagonista però calamita immediatamente l'attenzione di Francesco e la tensione tra i due è palpabili. Lui, però, mette al primo posto il Paese, mentre lei vive di fantasie tutte coccole e cuoricini.
Anche se lo scenario è meno rock di quello a cui ci hanno abituato Jonathan Rhys Meyers ed Henry Cavill alla corte TV di Enrico VIII, va riconosciuto a Reign un gusto estetico impeccabile, che mescola tradizione e modernità con una punta di trasgressione che non guasta. Bando agli anacronismi: l'anima del tempo rivive nello spirito dei personaggi e si rispecchia nelle meravigliose ambientazioni che la incorniciano. Una fotografia patinata e un montaggio raffinato infiocchettano le vicende alla perfezione, purché ovviamente vengano guardate con una massiccia dose di sospensione dell'incredulità.
Lo scenario socio-politico è solo un espediente narrativo: la storia potrebbe essere quella di una teenager al primo giorno nel nuovo liceo circondata da mean girls e non farebbe granché differenza.
Una parentesi rinascimentale nel palinsesto fantasy di The CW non guasta affatto: è tempo di godersi una pausa, anche se breve, da vampiri, bestie, eroi e spie.