Quando il gioco si fa duro

Con la terza stagione 'La nuova squadra Spaccanapoli' dimostra un'ottima attitudine all'attesa evoluzione, avvalorandosi con tematiche scottanti e riflettendo i cambiamenti degli ultimi tempi. Molte novità anche tra i personaggi con interessanti nuove entrate e dolorosi addii a protagonisti storici.

Sono passati undici anni da quando Massimo Bonetti era diventato il volto popolare de La squadra, seconda serie televisiva, dopo la prima soap italiana Un posto al sole, a inorgoglire la fiction di Rai 3 e buona parte degli spettatori partenopei ma non solo. Da allora il poliziesco made in Naples ne ha passate tante, tra polemiche e querelle in fondo sterili che si concentravano sui contenuti, troppo realistici perfino per la patria del lontanissimo Neorealismo e troppo negativi anche per lo stato libero del Bunga Bunga. La serie ha subito delle trasformazioni notevoli, ha visto non pochi passaggi di consegne fra cast tecnico e artistico, reinventato le sue regole con ambientazioni ancora più rischiose e rigenerato il modello produttivo adeguandosi ai budget ridotti, compatibili con l'età del precariato e il declino della cultura italiana. Quello che non è cambiato con lo spin-off La nuova squadra Spaccanapoli, e ne rappresenta probabilmente la lama a doppio taglio, è il desiderio di guardare alla realtà, di immergersi e immergere il pubblico tra i vicoli più diffamati, dove non batte il sole ma in compenso pulsa sempre più forte il cuore della criminalità organizzata.
Se alla terza stagione il poliziesco ideato dall'autore televisivo Claudio Corbucci riesce ancora a fare agili slalom tra i compromessi di una maggiore azione e quelli di una minore investigazione, che avevano portato alla chiusura del prequel originario, e a catapultarci nella dura lotta all'illegalità e all'illecito della malavita locale, allora vuol dire che a fare il gioco duro almeno in tv ci sia rimasto qualcuno. Che a pagare poi sia la qualità, necessariamente lontana dai prodotti analoghi firmati Sky, è l'ingiusto prezzo di un azzardo e di un'ambizione che i fan dei Sorrentino e dei Garrone faranno volentieri a meno di additare.

La nuova squadra Spaccanapoli non solo non si è fermata, ma si è evoluta avvalorandosi con l'impegno ad affrontare tematiche scottanti e a riflettere ulteriormente i cambiamenti degli ultimi tempi: il "Male" si è pericolosamente imborghesito e si mimetizza tra i cittadini perbene camuffandosi tra griffe e monovolume. In questo modo si potenzia sottobanco accattivandosi la mentalità della tolleranza difficile da debellare e destando meno sospetti agli organi dello Stato, ai quali si affianca in oscure e inquietanti zone grigie inghiottendo i quartieri tradizionalmente malfamati e trascinando le sue braccia lunghe tra narcotraffico, traffico di organi e altre attività illecite. A lottare ogni giorno nel piccolo commissariato Spaccanapoli, uno dei centri più assediati della città, un manipolo di agguerriti poliziotti e falchi prova a contrastare il crimine con fierezza e con un onesto pragmatismo da strada.
Tra loro ritroviamo i piccoli eroi della vecchia stagione come Vitale (l'impeccabile Rolando Ravello), che persegue in prima linea i suoi obiettivi etici non più solo nel lavoro ma anche all'interno del suo nuovo nucleo familiare (la moglie separata e la figlia), minacciato dall'ombra del boss Malinconico (Antonio Gerardi), imprenditore scorretto e benefattore di via Petrarca che metterà ancora più alle strette il suo senso della giustizia con ogni mezzo. Parallela all'evoluzione dell'ispettore quella della collega Bianca (Irene Ferri) la cui serenità sarà minata fin dalla premiere. A lasciarla infatti saranno il fratello Lele (Gabriele Manetti), uscito di scena per entrare nei Nocs, e il vicequestore Lopez, che perde la vita nel raggiungimento della sua vendetta personale e professionale con l'arresto del nemico storico Facchini. A sostituire l'eclettico Marco Giallini, passato con abilità estrema dall'attore grottesco in Boris 3 al vile 'Il Terribile' in Romanzo criminale - La serie, sarà proprio l'ex collega di Boris, Francesco Pannofino, che nei panni di Guido Lamberti si metterà sulle tracce dei responsabili dello smercio di droga proveniente dalla Colombia, al centro della storia dei nuovi 9 episodi.
A colmare invece il vuoto che Lopez lascerà nella vita sentimentale di Bianca ci penserà un nuovo personaggio, il falco Matteo Costa che ha la mente brillante di un investigatore sopraffino ma soprattutto il volto e il corpo da modello di Flavio Montrucchio. Nuove leve anche sul versante femminile, dove a dirigere l'Antidroga e a precedere l'ingresso di Pannofino ci sarà Ambra Angiolini.
Fra i personaggi minori una svolta attesa coinvolgerà l'agente Coppola (Ciro Esposito): suo fratello Gabriele uscirà finalmente dal carcere ma riprendendo la strada sbagliata, alleandosi con Benni Malinconico (la new entry tra i cattivi Corrado Fortuna), fratello minore del boss, e finendo per innamorarsi, ricambiato, dell'avveduta agente Vicky (la sensuale Elaine Bonsangue). Piccole rivoluzioni gerarchiche, dopo la scomparsa di Lopez e l'addio di Lele, toccheranno personaggi come Ciccone (il genuino Antonio Milo), che rinuncerà responsabilmente al comando cedendolo a Battiston (Federico Tocci), e Alessia (Teresa Saponangelo) che affronterà in maniera imprevista una crisi lavorativa. A fare da collante all'interno della squadra e del cast la presenza ferma di Tony Sperandeo che accompagnerà il suo filosofico Sciacca lungo un percorso inaspettato che potrebbe deludere i suoi fan.
Molte quindi le novità e interessanti le numerose evoluzioni dei personaggi non solo principali che permettono alla nuova stagione della serie di apparire rafforzata dall'intesa tra gli attori storici e dall'inserimento dei nuovi interpreti, ai quali si affidano con scaltrezza i produttori della serie. Con un impressionante entusiasmo La nuova squadra Spaccanapoli sa reinventarsi senza paure ed è pronta a raccogliere i consensi degli spettatori fidelizzati, ma anche a conquistare con i suoi notevoli progressi narrativi un più ampio pubblico in prima serata. Noi ci auguriamo che il successo arrivi a ringraziare il meritevole impegno di uno staff tanto tenace e a rinverdire nei campicelli locali le speranze di trovare maggiori finanziamenti e più fiducia in modo da poter elevare la qualità di un prodotto come questo, degno figlio della generazione di Saviano che sa denunciare e fare più rumore.