Pan Am: Gli anni '60 visti dalla ABC

Arriva anche in Italia la serie ABC che racconta le gesta del personale di volo della celebre compagnia aerea americana. Dal 9 Gennaio su Fox Life.

Che Mad Men abbia lasciato il segno nella televisione degli ultimi anni è evidente a tutti quelli che seguono questo mondo con interesse e curiosità, tra premi vinti e giudizi entusiasticamente unanimi della critica. Un segno che nell'ultima stagione televisiva USA si è visto riflesso il alcune delle serie dei network principali, che hanno cercato per quanto possibile di realizzare il proprio Mad Men, guardando al passato per alcune delle nuove produzioni realizzate. Se il risultato di casa NBC è stato un totale fallimento, con The Playboy Club, la serie che ruotava intorno ai dipendenti dello storico locale, cancellata dopo solo tre episodi trasmessi, migliore si è rivelato il tentativo della ABC. Si tratta di Pan Am, creata da Jack Orman, scrittore televisivo con grande esperienza in E.R. - Medici in prima linea, ed incentrata sul personale di volo della Pan American World Airways nei primi anni '60.
Si è nel 1963, per la precisione, e la compagnia domina i cieli di un mondo che guarda con speranza al futuro. Un periodo in cui il viaggio in aereo è ancora un lusso, i piloti sono ancora eroi e le hostess rappresentano ancora un sogno proibito per gli uomini degli Stati Uniti.

E' il background in cui si muovono i protagonisti della serie, che apre con un episodio pilota (dal costo approssimativo di dieci milioni di dollari) che presenta i personaggi principali nel giorno dell'inaugurazione dell'aereo all'avanguardia Boeing 707 Clipper Majestic: il carismatico capitano Dean Lowery (Mike Vogel), uno dei giovani piloti che a differenza del passato si sono formati in scuole di volo e non in guerra, un uomo che dalla cittadina di provincia da cui proviene si ritrova in un ruolo di comando; al suo fianco il primo ufficiale Ted Vanderway (Michael Mosley), ricco di famiglia ma non senza qualche segreto nascosto nel passato. Ma sono soprattutto le hostess a catalizzare l'attenzione dei passeggeri e degli spettatori, da Christina Ricci nei panni della esuberante Maggie, spinta dalla voglia di viaggiare e vedere il mondo, a Karine Vanasse nei panni della francese Colette, e Kelli Garner e Margot Robbie nei ruoli delle due sorelle Kate e Laura.
E' a una delle due, l'avventurosa Kate, che fa capo una delle porzioni della storia di Pan Am: la sua intraprendenza attira l'attenzione della CIA, che la recluta per operazioni di spionaggio internazionale, che dovrà portare a termine nel corso dei suoi viaggi con la compagnia.
Parallelamente alla sottotrama spionistica ed all'intreccio di relazioni, sentimentali e non, si cerca di tratteggiare un periodo e le sue caratteristiche, concentrandosi sulla visione della donna e delle ingiustizie sociali a cui doveva sottostare per portare avanti la sua carriera (la regola del non potersi sposare, controlli al peso, sessismo, tanto per citare alcune discriminazioni comuni).
Più anime per una serie che cerca di fondere atmosfere variegate per creare un prodotto vivace ed interessante, ma si tratta di un equilibrio che non sempre è facile da ottenere ed è proprio in questo che risiede uno dei principali difetti dello show ABC.
Se da una parte la ricostruzione degli anni '60 è solo superficiale, senza l'analisi e la profondità che ha reso unico il già citato Mad Men, ma anche senza alcuni dettagli che aggiungono credibilità al background, dall'altra la parte più propriamente spionistica non ha lo spazio sufficiente per catturare l'attenzione degli spettatori e risultare credibile. E' forse il motivo del rapido calo di ascolti che in patria ha colpito Pan Am, dagli undici milioni di spettatori della premiere agli scarsi cinque su cui si è stabilizzata dopo un paio di episodi. Ma la serie ha ancora strada da fare prima del finale di stagione, e chissà che non riesca a trovare la miscela giusta per andare avanti con sicurezza, trovando una sua dimensione ed ottenere il rinnovo per una seconda tornata.