Operazione Speciale: Lioness, la recensione: un thriller spionistico al femminile

L'ultima fatica seriale di Taylor Sheridan su Paramount+ è Operazione Speciale: Lioness, che racconta le gesta dei Marine dell'esercito americano da un inedito punto di vista femminile. Ogni domenica sulla piattaforma.

Operazione Speciale: Lioness, la recensione: un thriller spionistico al femminile

Taylor Sheridan oramai è di casa su Paramount+, avendo creato gran parte dell'offerta seriale originale attualmente presente sulla piattaforma. Eccezion fatta per Yellowstone, da cui tutto è partito e che da noi è disponibile in esclusiva su Sky e NOW per una questione di diritti, i suoi spin-off 1883 e 1923 e le serie separate da quell'universo, Mayor of Kingstown e Tulsa King, costituiscono l'ossatura del recente servizio streaming. Ora ne abbiamo accolta un'altra, Operazione Speciale: Lioness, ogni domenica su Paramount+ con un nuovo episodio, e dalle prime puntate viste possiamo dire che il prolifico autore abbia scelto di cambiare un po' le carte in tavola, almeno in apparenza, per raccontare la sua America, quella dei western, dei soldati e dei fuorilegge. Ad aiutarlo un cast a dir poco stellare, come spiegheremo nella nostra recensione.

Punto di vista inedito?

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Operazione Speciale Lioness: Zoe Saldana in una scena

Questo nuovo thriller spionistico, che conferma la capacità di Taylor Sheridan di maneggiare il genere e la materia, inizia quasi come la miniserie Maid, ovvero con una giovane donna, Cruz (Laysla De Oliveira) che prova a fuggire dal fidanzato violento in un quartiere degradato, per poi diventare qualcos'altro, quando lei si ritrova in un avamposto dei Marine, che potrebbe mostrarle una nuova strada dove incanalare tutta la sua rabbia e che potrebbe "salvarla". A quel punto arriva il reclutamento nel programma militare americano Lioness, realmente esistente, che addestra giovani donne non solo ad essere spietati soldati ma soprattutto a mascherarsi nella folla sotto copertura per entrare in contatto con possibili fonti in Medio Oriente nella lotta al terrorismo. Le fonti sono donne anche loro: figlie, sorelle, mogli, madri che potrebbero aiutare l'esercito statunitense ad arrivare ai loro figli, fratelli, mariti, padri per fermarli.

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Propaganda militare?

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Operazione Speciale Lioness: una scena

Il punto di vista sembra quindi inedito per la solita storia di lotta al terrorismo raccontata oggigiorno, soprattutto alla serialità che a Homeland deve molto se non tutto, ma la serie è stata tacciata di propaganda guerrafondaia che ha in fondo sempre caratterizzato la serialità di Sheridan. Anche qui, pensandoci, c'è una distinzione fin troppo netta tra buoni e cattivi, tra amici e nemici, almeno dai primi episodi visti. Allo stesso tempo però risulta interessante vedere la messa in atto di quest'operazione sui generis, tra gite al mercato e incontri in gioielleria piuttosto che tra le dune di sabbia nel deserto o in covi in edifici segreti (che magari arriveranno più in là).

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Operazione Speciale Lioness: un'immagine della serie

Il bilanciamento tra vita privata e professionale è sicuramente il core di Operazione speciale: Lioness, come dimostrano anche gli altri personaggi. Sheridan ha messo in piedi un cast stellare ancora una volta, dopo la coppia Ford-Mirren in 1923 e Renner e Stallone protagonisti di Mayor e Tulsa: Zoe Saldana, reduce dai successi delle saghe di Guardiani della Galassia e Avatar, imbraccia le vesti di Joe, un'agente della CIA che fatica a mantenere in piedi il proprio matrimonio con Neil (Dave Annable), un oncologo pediatrico molto paziente e amorevole, e il proprio rapporto con le loro due figlie. C'è molta onestà in questa relazione, bisogna ammetterlo, dato che la coppia parla con disinvoltura di relazioni casuali extraconiugali rispettive per poter sopravvivere e "sentire qualcosa", quando si ritrovano dopo mesi sotto lo stesso tetto.

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Cast stellare

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Operazione Speciale Lioness: un momento della serie

Creata da Sheridan insieme a Jill Wagner, che nella serie interpreta la leader della squadra, Bobby, la serie ha come fiore all'occhiello sicuramente la caratteristica di poter vantare nel proprio arsenale anche Michael Kelly (reduce dal successo di un'altra serie spionistica, Tom Clancy's Jack Ryan) nei panni del supervisore della CIA Byron Westfield e Nicole Kidman in quelli del supervisore di Joe, Kaitlyn Meade, e infine Morgan Freeman nel ruolo di Edwin Mullis.

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Operazione Speciale Lioness: una scena della serie

Quello che viene messo in piedi è quasi un passaggio di testimone generazionale tra le donne dello show, che nei rari momenti di quiete possono condividere e confrontare le proprie esperienze sul campo e nella vita. Non è detto che la guerra là fuori sia l'unica che queste donne vivono e non è detto nemmeno che sia la più pericolosa. In questo ricorda quasi un Army Wives - Conflitti del cuore al contrario. In attesa di due ulteriori nuove creature di Taylor Sheridan in arrivo sulla piattaforma, Lawmen: Bass Reeves e Land Man, Operazione speciale: Lioness è la serie che fa al caso vostro se volete un intrattenimento complesso ma non troppo, che guarda fuori dalla finestra per raccontare lo spionaggio oggi, soprattutto quello relativo al fermare un eventuale prossimo 11 settembre e le conseguenze che ciò comporta sulle famiglie dei soldati che decidono di arruolarsi.

Conclusioni

Nella nostra recensione di Operazione Speciale: Lioness abbiamo spiegato come l’ennesima serie di Taylor Sheridan per Paramount+ si muova pericolosamente tra l’innovativo e il vecchio stampo, proponendo un intrattenimento non troppo impegnato che guarda all’attualità e ai delicati rapporti tanto dentro casa quanto sul campo di battaglia, e non è detto che questi ultimi siano i più difficili da gestire.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Il punto di vista inedito femminile sia per quanto riguarda i Marine che le fonti che queste devono avvicinare.
  • Il cast stellare coinvolto.
  • La messa in scena e i dialoghi asciutti ad alta tensione.

Cosa non va

  • Il rischio di propaganda militare, di cui è stata tacciata la serie, c’è.