Da Sanremo a Fabio Fazio: il meglio della tv generalista del 2023

Da Sanremo a Fabio Fazio, da Fiorello a Non sono una signora: cosa ci resterà di questo 2023 catodico? Facciamo zapping tra i migliori programma televisivi dell'anno.

Da Sanremo a Fabio Fazio: il meglio della tv generalista del 2023

Ci risiamo. Un altro anno è passato, anche sul fronte televisivo, con Rai e Mediaset a sgomitare per un punto di share in più, mentre canali come La7 e Nove acquisiscono telespettatori, intanto che l'universo delle piattaforme streaming si fa sempre più ricco, competitivo e agguerrito. Ma che anno è stato, il 2023, da un punto di vista generalista? Tra esperimenti (flop), certezze e (contestati) ritorni, cosa ci portiamo dietro, allora, di questo anno appena trascorso? Dunque, andiamo a ripercorrere l'annata, facendo zapping da un programma all'altro. A cominciare dalla settimana più attesa di tutte: quella di Sanremo...

1. Sanremo 2023

Sanremo 2023
Il selfie del 2023!

Impossibile non partire da lui, il "Re" Amadeus, che ha letteralmente ipnotizzato l'Italia intera per una settimana. Per il 4° anno consecutivo il direttore artistico/conduttore ha compiuto il suo miracolo, battendo sé stesso. Sanremo 2023 ha avuto una media del 62,96% di share. Non si vedeva niente di simile dal lontano 1995, con Pippo Baudo mattatore. Preistoria della tv. Due Vite di Marco Mengoni, brano trionfatore, ha dominato le classifiche di vendita, così come la stragrande maggioranza dei brani presentati. Sui social, neanche a dirlo, Sanremo ha spopolato, annientando qualsivoglia forma di concorrenza. Per cinque serata abbiamo tirato fino a notte inoltrata, lamentandocene rumorosamente ma senza mai staccarci dalla tv. Una maratona musicale e televisiva che è un unicum internazionale, perché il Festival di Sanremo ce l'abbiamo solo noi. Teniamocelo stretto. E siamo già pronti per Sanremo 2024.

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2. Non sono una Signora

Non Sono Una Signora
Non sono una signora

Adattamento italiano del talent show olandese Make Up Your Mind, Non sono una Signora con Alba Parietti è stato il programma più osteggiato dell'attuale governo. Rinviato per nove mesi, solo e soltanto perché "drag show" in prime time su Rai2. Sacrilegio. Posticipato non si sa quante volte, è stato alla fine mandato in onda in piena estate, tra fine giugno e fine luglio, senza neanche uno straccio di conferenza stampa di presentazione, lanci promozionali. Niente di niente. Eppure si è portato a casa una media del 6,91% di share, con un milione di telespettatori a puntata. Per Rai2, che colleziona disastri da infinito tempo, un trionfo che avrebbe immediatamente dovuto partorire una riconferma. E invece Non sono una Signora 2 non si farà probabilmente mai, almeno non sulla tv pubblica a trazione meloniana e salviniana, pur avendo intrattenuto splendidamente, cavalcando messaggi di inclusione, accettazione e libertà che dovrebbero essere nel DNA del servizio pubblico.

3. Splendida Cornice

Splendida Cornice
Geppi in Splendida Cornice

Geppi Cucciari è una gemma di così rara intelligenza e ironia, che qualunque discorso legato all'Auditel per lei non dovrebbe valere, mai. Il 2023 ci ha regalato due edizioni di Splendida Cornice, programma non a caso firmato Rai Cultura che ha illuminato Rai3 per 21 puntate. Uno show in cui la padrona di casa ha saputo fare satira e divulgazione, contaminando alto e basso, umorismo e conoscenza, cultura e incultura, tra citazioni, autoironia e autocitazioni. Semplicemente irresistibile.

4. Viaggi Pazzeschi

Victoria Cabello  Viaggi Pazzeschi 2
Victoria Cabello – Viaggi Pazzeschi: una foto del programma TV

Quanto era mancata Victoria Cabello alla tv nazionale? Enormemente. Da lei ideato per Tv8, Viaggi Pazzeschi ci ha portato in giro per l'Europa (e il Marocco) regalandoci non solo un'enormità di curiosità ma soprattutto straordinari sorrisi, con il sorprendente Paride Vitale al suo fianco. Una coppia perfettamente assortita, un Buddy Docu-Reality in cui conoscere città straniere attraverso gli italiani che le vivono, cavalcando con sapienza la rinomata ironia dell'ex Vj, troppo a lungo rimasta in naftalina. Mai più stagioni tv senza Victoria Cabello, grazie.

5. Gialappa's Show

Gialappas Show
GialappaShow

Tornare in onda con la loro inconfondibile impronta comica, lanciando nuovi personaggi e tormentoni, cavalcando ancora una volta il non-sense, ridando spazio alla parodia, tra Sensualità a Corte e l'ipnotica Annalisa interpretata da Brenda Lodigiani. La rinascita della Gialappa's Band su Tv8 è stata fragorosa e meritata, con il Mago Forrest autentica punta di diamante di uno Show che ha saputo con intelligenza andare a riempire un vuoto televisivo. Da tempo si chiedeva un ritorno a quel tipo di comicità, ma chi li aveva in casa, vedi Mediaset, non aveva evidentemente colto. E ora è lì, a mangiarsi le mani, perché Tv8 ha dato loro carta bianca e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

6. Viva Rai2

Viva Rai2
Viva Rai2

Da via Asiago al Foro Italico, è cambiata la location ma non il contenuto. Perché dove lo metti lo metti, Fiorello sta che è una meraviglia. Viva Rai2 è ripartita a novembre con una seconda stagione ancor più clamorosa e rumorosa della prima, e non solo sul fronte Auditel che ogni mattina vede Rai2 fare numeri mai visti prima. Il "format" del semaforo all'ombra dell'obelisco di Mussolini che deve molto se non tutto a James Corden, che per anni ha dato vita a musical sulle strisce pedonali di Los Angeles tra automobilisti increduli, meriterebbe quasi una trasmissione tutta sua, mentre Rosario & Co. seminano ad ampio raggio colpi di genio, tra interviste, live danzanti e canori, battute a raffica in totale cazzeggio. Che sia l'antipasto per un più che doveroso ritorno di Fiorello in prime time, con un one man show su Rai1?

7. Belve

Belve Poster
Locandina di Belve

Per anni è stato il programma della "bolla social". Se ne parlava quasi esclusivamente su X, tra pochi fortunati utenti. Francesca Fagnani era diventata una sorta di oracolo Twitter, fino alla meritata promozione in prime time. Ed è qui che Belve è diventato mainstream, con medie da oltre un milione di telespettatori a puntata e il 7% di share. Solo in questo 2023 sono andate in onda ben 30 interviste, molte delle quali hanno lasciato il segno, tra rivelazioni e polemiche. Da Ignazio La Russa a Concita De Gregorio, passando per Arisa e Stefania Nobile, con sua Regina del Cinismo Fagnani a tramutare tutto in meme, più che potenziale notizia. Diventando, di fatto, appuntamento fisso.

8. Amici di Maria

Amici Di Maria
Amici di Maria

23 edizioni, 3777 puntate del day-time, e incredibilmente non sentirli. Amici di Maria De Filippi è un caso più unico che raro a livello mondiale. Dal lontanissimo 2001 ad oggi, ogni anno riesce sempre e comunque a calamitare interesse, a plasmare talenti più o meno visibili, a costruire narrazioni in grado di resistere a mesi e mesi di messa in onda quotidiana. Eppure, il suo pubblico cresce, matura, invecchia e inevitabilmente dovrebbe abbandonare lei e i suoi giovanissimi allievi, ma così non è perché il ricambio è continuo, come se la Sanguinaria avesse il tocco magico, la capacità continua, indiscutibile, di cogliere cambiamenti, mode, e farli suoi. A Sanremo 2024 su 30 Big in gara ben otto sono nati ad Amici di Maria. Non c'è altro da dire.

9. Casa a Prima Vista

Casa A Prima Vista
Casa a prima vista

Nato in primavera e subito esploso, tanto da meritarsi due stagioni da 70 episodi nel giro di otto mesi. Format francese, Casa a Prima Vista ha saputo rendere divertente l'incubo chiamato mercato immobiliare, con Real Time riuscito per l'ennesima volta a fare centro con un reality che in poco tempo è diventato appuntamento imprescindibili per gli appassionati del genere.

10. Che Tempo che Fa

Che Tempo Che Fa
Che Tempo Che Fa

Costretto a fare le valigie e ad abbandonare mamma Rai causa mancato rinnovo contrattuale, Fabio Fazio non ha cambiato neanche una virgola del suo Che Tempo che Fa catapultandolo direttamente su Nove. Stesso giorno di messa in onda, stessa scenografia, stesse co-conduttrici, stesso garbo nel trattare qualsivoglia tema, stessa travolgente ironia nell'andare a briglie sciolte con il tradizionale tavolo finale, stessi incredibili ospiti internazionali, stessa libertà nel trattare argomenti anche scomodi, smaccatamente politici, che altrove avrebbero scatenato vigilanze e interpellanze parlamentari. E il pubblico l'ha seguito, in massa. Da Rai3 a Nove, forse per la prima volta la fedeltà ad un programma, al suo conduttore, ha avuto la meglio sull'appartenenza ad una rete. Nove giustamente gongola, mentre la Rai si lecca le ferite. Perché Fabio Fazio era servizio pubblico e continua ad esserlo. Ma altrove.