Matthew Macfadyen racconta la Londra vittoriana di Ripper Street

L'attore britannico è stato uno degli ospiti del BBC Day per presentare l'anteprima mondiale di Ripper Street, nuova serie inglese che vedremo prossimamente in Italia.

E' stata una delle due anteprime mondiali della giornata dedicata alla BBC dalla VI Edizione del RomaFictionFest, Ripper Street, serie in otto episodi ambientata nel periodo successivo a quello segnato da Jack lo squartatore per seguire le indagini di una polizia non ancora munita dei mezzi di quella contemporanea, in una Londra vittoriana sporca ben ricostruita per rendere realistica la messinscena. Per presentare questa nuova produzione alla kermesse romana dedicata alla televisione, è intervenuto uno dei protagonisti, Matthew Macfadyen, che dà corpo all'ispettore Edmund Reid. Un personaggio del quale il primo episodio, così come capita per gli altri comprimari Bennet Drake ed il capitano Homer Jackson, evidenzia solo un accenno della complessa costruizione narrativa fatta dall'autore Richard Warlow.

La trama del pilot di Ripper Street è molto articolata ed introduce subito diversi spunti che possono essere sviluppati negli episodi successivi. Ci saranno ulteriori dettagli riguardo i singoli personaggi? Verremo a sapere qualcosa del loro background?

Credo che la serie sia scritta in maniera eccellente, l'autore ha avuto a disposizione otto episodi, ma già nel primo ha presentato questi personaggi stupendi ed introdotto i loro fantastici story arc, specie per il mio personaggio e per quello di mia moglie. Ma questo vale anche per gli altri, per esempio anche per la donna che incontrerò nel secondo episodio. In più ha descritto benissimo i tre uomini, Jackson, Drake e Reid, la cui storia viene sviluppata nell'arco di tutta la serie. C'è la mitologia, ma allo stesso tempo ogni episodio è un installment singolo, a sé stante, e funziona benissimo in entrambi i modi. Soprattutto il rapporto tra i tre ragazzi è illustrato davvero bene e il fatto che si tratti di un trio crea delle dinamiche interessanti.

La appassiona questo periodo storico di Londra?

C'è sempre un enorme fascino quando si ha a che fare con la Londra vittoriana, con quel periodo storico durante il quale sono accaduti numerosi avvenimenti, i cittadini si sentivano all'avanguardia anche se ad esempio il lavoro della polizia era ostacolato da grosse lacune, non c'erano le impronte digitali, si muovevano un po' a tentoni. Era un lavoro che si basava su pochi elementi investigativi e quindi l'impegno era davvero enorme, è stato molto interessante calarsi nel ruolo di detective con questi presupposti.

C'è una differenza sostanziale tra il lavorare in costume per la televisione e al cinema, come ad esempio ne I tre moschettieri in 3D?

No... se hai un buon designer per la produzione e per i costumi ti aiuta molto come attore e per Ripper Street è stato fatto un lavoro brillante, tanto che come attore ti senti davvero come se fossi lì sul posto, in quel periodo. Ogni set era davvero perfetto, il produttore è stato meraviglioso.

In quale ruolo si è trovato più a suo agio? Ne I tre moschettieri, Orgoglio e pregiudizio o Ripper Street?

Non saprei, sono tutti molto differenti... ogni ruolo è costruito, ti fanno indossare un determinato costume, ti dicono come muoverti. Ma ad esempio non mi piacevano gli stivali che avevo ne I moschettieri, perchè avevano dei tacchi molto alti e dovevamo sfidarci in battaglia su strade pavimentate in pietra, un sacco di attori si lamentavano per il dolore ai piedi (ride, n.d.r.).

Lei ha delle radici interessanti: gallesi, scozzesi... ci dica qual è il posto migliore per bere e rilassarsi in Gran Bretagna, tra l'Inghilterra, il Galles e la Scozia.

Oh wow, molte persone della famiglia di mia madre sono gallesi mentre dal lato di mio padre sono scozzesi e abbiamo scoperto anche delle origini nord irlandesi, quindi ho un po' di tutto. Il posto migliore per bere... non saprei, c'è da scegliere! Ho bevuto molta Guinness mentre mi trovavo a Dublino per girare Ripper Street.

E parla gallesse o celtico?

No, niente del genere.

Lei ha una voce molto bella e profonda, un tratto importante per un attore. Per quanto riguarda il doppiaggio, pensa che il personaggio perda qualcosa quando un altro attore ne prende in consegna la voce? Ci ha mai pensato?

Per prima cosa penso sia una cosa fantastica che ci sia la possibilità di arrivare anche in altri paesi e certo, devi sperare per il meglio. Mi è capitato di incontrare un mio doppiatore: mi trovavo in Francia e ho incontrato la mia voce francese, abbiamo bevuto un drink insieme... no, in sostanza non mi preoccupo, anzi, sono grato per il lavoro che fanno.

La televisione britannica è piena di serie televisive di qualità, sia miniserie che serie di lunga durata. La segue, c'è qualche produzione che apprezza in particolare o con cui le piacerebbe collaborare?

Non guardo molta TV e do la colpa ai miei figli per questo. O forse sono solo pigro. Quando sono lontano da casa, mi capita di procurarmi i box set di serie per intero, come ad esempio The Killing o Breaking Bad e li guardo tutto d'un fiato. Non saprei cosa stanno trasmettendo adesso in Gran Bretagna, anche se la TV è davvero fantastica. Qual è stata l'ultima cosa che ho guardato? Non ricordo, il fatto è che mia moglie ed io, dopo che abbiamo messo i bambini a letto, non guardiamo la TV, ceniamo, chiacchieriamo. Ma comunque penso che la nostra TV sia incredibile.

Anche il cinema inglese è davvero interessante, come ad esempio La Talpa che è considerato la risposta al filone action americano. Le piace questo tipo di ritmo, o preferisce di più i film d'azione come ad esempio la saga di Bourne?

Mi piacciono entrambe, c'è spazio per tutte e due. Adoro la saga di Bourne, perchè hanno piena coscienza del tipo di film che fanno, che creano. Ma mi piace moltissimo anche il genere de La talpa, ad esempio adoro la serie TV omonima con Alec Guinness, che è lentissima, ci sono scene di sei minuti, cosa che oggi è abbastanza rara. I produttori si spaventano "devi tagliare, devi tenere il pubblico incollato alla sedia, farlo divertire".

Quando era uno studente era un nerd, tutto studio e lettura, o era un ribelle?

Un po' di entrambe le cose, sono sempre stato un avido lettore e a scuola recitavo in molte produzioni teatrali, ma facevo anche sport, come tennis, rugby, squash...

Niente calcio?

No, non sono un grande appassionato di calcio.

Quale era il poster sul muro nella sua stanza da ragazzo?

Bella domanda! Avevo un poster di Jim Morrison.