Marco Bellocchio a Ravenna Nightmare: “Esterno, notte capovolge il punto di vista di Buongiorno, notte”

Marco Bellocchio ha presentato Sangue del mio sangue al Ravenna Nightmare Film Fest, dove gli è stato conferito il premio "Anello d'Oro Special Edition", e dove ha parlato della nuova serie tv, Esterno, notte.

Marco Bellocchio al lavoro sul set di Sangue del mio sangue
Marco Bellocchio al lavoro sul set di Sangue del mio sangue

Si muove tra passato e presente - tra il Seicento e giorni nostri - Sangue del mio sangue, il film del 2015 che Marco Bellocchio ha presentato al Ravenna Nightmare Film Fest, dove gli è stato conferito il premio "Anello d'Oro Special Edition" del Maestro Orafo Marco Gerbella. E si è mossa tra passato e presente, anzi futuro, l'intervista che la programmer Mariangela Sansone ha realizzato con il maestro prima della proiezione (su mymovies.it) del film. Inevitabile che si parli di Sangue del mio sangue, film perfetto per il Ravenna Nightmare, il suo più enigmatico e misterioso, visionario e surreale, e dei fili conduttori che lo legano ad altri film del regista. Lo sguardo sul presente, anzi sul futuro prossimo, è quello che ci porta a Esterno, notte, la serie tv in sei puntate che il Maestro inizierà a girare a novembre e che vedremo il prossimo anno sulla Rai.

Esterno, notte: le riprese iniziano a novembre

Sangue del mio sangue: Marco Bellocchio e Roberto Herlitzka sul set del film
Sangue del mio sangue: Marco Bellocchio e Roberto Herlitzka sul set del film

Esterno, notte è una serie tv in sei puntate con cui il Marco Bellocchio, reduce dal successo de Il traditore, torna a raccontare il caso Moro anni dopo averlo fatto con Buongiorno, notte. "Siamo in una triplice incertezza" ironizza Marco Bellocchio intervistato da Mariangela Sansone. "Una generale, una legata alla mia età, perché ho 81 anni, una legata anche alla situazione del Covid. Se tutto va bene, a metà novembre dovremmo iniziare le riprese di questa breve serie in sei episodi". "Esterno, notte capovolge il punto di vista di Buongiorno, notte" ci racconta il regista. "Mentre quello era tutto girato all'interno della prigione di Aldo Moro, Esterno, notte inizia con il sequestro di Moro ma si svolge all'esterno. Racconta la vita di altri personaggio durante il sequestro: il Papa (Paolo VI, ndr), Cossiga, Andreotti, Zaccagnini e la famiglia Moro, che è rimasta senza il suo capo. È la loro vita, il loro movimento all'esterno. Senza alcun intento dietrologico andremo a vedere questi personaggi, le loro infelicità, le loro disperazioni, le loro passioni". Uno dei punti di vista, è stato annunciato tempo fa, dovrebbe essere quello della brigatista Adriana Faranda. Si tratta di un'opera complementare alla prima, quasi del suo "negativo". "È come se ci occupassimo di quello che era stato trascurato in Buongiorno, notte" spiega il regista.

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Sangue del mio sangue

Pier Giorgio Bellocchio in una scena di Sangue del mio sangue
Pier Giorgio Bellocchio in una scena di Sangue del mio sangue

Sangue del mio sangue, il film che Il Maestro Marco Bellocchio ha presentato a Ravenna, è molto particolare. Nella prima parte assistiamo alla storia di Benedetta (Lidiya Liberman), una monaca - ispirata alla famosa monaca di Monza - che è imputata di aver corrotto un prete, facendolo innamorare e poi suicidare, così da dover essere seppellito in terra sconsacrata. Siamo nel Seicento, e il fratello del prete, Federico Mai (Pier Giorgio Bellocchio), arriva al convento per assistere alle prove - l'acqua, poi il fuoco - a cui viene sottoposta Benedetta in modo che possa confessare un patto con il Diavolo e scagionare il prete. La seconda parte del film, ambientata ai giorni nostri, vede un ispettore della Regione (sempre Pier Giorgio Bellocchio) che vuole acquistare le prigioni di Bobbio, che poi sono il convento della prima parte, per conto di un miliardario russo. Solo che all'interno ci vive un misterioso conte, il conte Basta (Roberto Herlitzka) che forse è un vampiro... Sangue del mio sangue è un'opera libera e ispirata, allo stesso tempo carica di toni cupi e oscuri (l'inquisizione, la corruzione) ma anche ricca di ironia e di elementi sorprendenti. Bellocchio riesce - con un'operazione di quelle che piacerebbero a David Lynch - a fare di due film, nati dalla sua scuola di cinema a Bobbio, un film unico, a suo modo coerente, con un finale sorprendente che ritorna al punto di partenza.

Sangue del mio sangue: una bella immagine subacquea del film di Marco Bellocchio
Sangue del mio sangue: una bella immagine subacquea del film di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio: non c'è un film dove non sia presente quello che sono io

Venezia 2015: Marco Bellocchio e Alba Rohrwacher al photocall di Sangue del mio sangue
Venezia 2015: Marco Bellocchio e Alba Rohrwacher al photocall di Sangue del mio sangue

Come spesso accade nel cinema di Bellocchio, una serie di spunti personali si fondono a una storia collettiva, la dimensione privata si mescola a quella storica. "In sangue del mio sangue tende a prevalere non tanto l'autobiografia, ma la mia storia personale trasfigurata in una storia fantastica, la storia di due gemelli la morte dell'uno e il cambiamento dell'altro" ha raccontato Marco Bellocchio. "Ma se pensiamo a Buongiorno, notte anche lì la dedica a mio padre è significativa. In quella casa dei brigatisti, in quella famiglia, in quei ritmi di vita della carcerazione c'è qualcosa che è molto vicino alla mia esperienza di vita". "Adesso che sto preparando uno sviluppo dello stesso tema in questa serie, Esterno, notte, anche lì parlo di vicende private, sia della famiglia Moro che degli altri personaggi attorno al sequestro: tutti in qualche modo vivono più intimamente questa tragedia. Mi interessa più questo che un discorso storico, politico, dietrologico. È una costante ritrovabile sempre, non c'è un film dove non sia presente quello che sono io. È naturale, noi raccontiamo le nostre esperienze. Il problema è come le sai elaborare, arricchire, universalizzare. Se ci riesci fai qualcosa che è importante non solo per te".

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Da I pugni in tasca a L'ora di religione

Sangue del mio sangue: una suggestiva immagine del film
Sangue del mio sangue: una suggestiva immagine del film

In ogni film di Bellocchio c'è un personaggio che va controcorrente, che non vuole accettare le regole. "Il Conte Basta a suo modo non vuole farsi ragione del suo scorrere del tempo" riflette Bellocchio. "Sangue del mio sangue, nella sua parte iniziale, è ispirato all'episodio della Monaca di Monza, che è stato falsificato e piegato alla storia vera. La Monaca di Monza si ribellò anche in maniera atroce commettendo dei delitti e fu recuperata dal Cardinal Federigo e morì in uno stato di santità. Qui c'è una ragazza obbligata al Chiostro ma che si ribella per amore. L'ultimo vampiro, quello era uno dei titoli prima di quello definitivo, si ribella alla mediocrità del borgo, del paese, in una forma più che negativa, mortuaria. Si trova nel mondo di oggi in cui l'esperienza che non è eterna, è finita, solo il sorriso di una ragazza lo vivifica per un momento". "C'è sempre il principio del contrasto, in ogni drammaturgia, in ogni storia avviene la crisi, ci sono elementi che si contrappongono allo status quo" continua Bellocchio. "È un anarchismo che nel corso del tempo si è modificato da politico all'esigenza di un cambiamento interiore. Di un non essere soddisfatti di se stessi, prendere dei rischi per trovare un'umanità propria più ricca, generosa e quindi ribelle, senza la necessità, come nei primi film, di uccidere. Da I pugni in tasca a L'ora di religione c'è l'artista che guarda al proprio passato e in qualche modo se ne separa".

Sangue del mio sangue: Alba Rohrwacher e Pier Giorgio Bellocchio in un'immagine del film
Sangue del mio sangue: Alba Rohrwacher e Pier Giorgio Bellocchio in un'immagine del film

La forma dell'acqua

Sangue del mio sangue: Roberto Herlitzka in un momento del film
Sangue del mio sangue: Roberto Herlitzka in un momento del film

In Sangue del mio sangue ricorre spesso l'immagine dell'acqua che scorre. "L'acqua è sempre stato l'elemento che ha contraddetto le mura e la fissità dei campanili di Bobbio, quest'acqua corrente si è contrapposta all'immobilità molto democristiana" spiega Bellocchio. "Bobbio era piena di preti c'era il seminario. Ma, quando noi eravamo lì in queste lunghe vacanze, il fiume era la nostra libertà, lo scorrere continuo di quest'acqua limpida per me, rispetto alla vita di Bobbio, ha una grande importanza".

La casa come formazione della sensibilità

Sangue del mio sangue: Pier Giorgio Bellocchio e Alba Rohrwacher in una scena del film
Sangue del mio sangue: Pier Giorgio Bellocchio e Alba Rohrwacher in una scena del film

Così come molto spesso nel cinema di Bellocchio è importante la casa. "Anche adesso che stiamo lavorando a Esterno, notte mi sono reso conto che nella scrittura della sceneggiatura la casa di Aldo Moro, la famiglia, i figli acquistano molta importanza. Le mie esperienze, che poi sono quelle che rimangono tutta la vita, di quando ero bambino erano la parrocchia, la scuola e la casa" spiega Bellocchio. "Pur vivendo in questa casa anche esperienze angosciose e infelici, la casa è stata il punto di partenza di formazione della mia sensibilità. La mia famiglia era numerosa, e la casa, e tutti questi esseri umani che la abitavano, erano come un cosmo a se stante, una società con i suoi orari, il ritorno del babbo, la scuola" ricorda il regista de Il traditore. "Anche se era una famiglia dove la sessualità era bandita, proibita, taciuta, anche a livello di cinema e letteratura. Non c'era nessuna situazione che potesse favorire, sollecitare la sessualità giovanile: è fuori che abbiamo fatto delle scoperte per contro nostro c'era una educazione cattolica molto forte, e mia madre taceva. Nel vivere in famiglia si è formata la mia sensibilità".

Maya Sansa in una scena di Buongiorno, notte
Maya Sansa in una scena di Buongiorno, notte

Dai Pink Floyd ai Metallica

Wallpaper del film Buongiorno, notte
Wallpaper del film Buongiorno, notte

Sin dalla prima volta che abbiamo visto Sangue del mio sangue ci è rimasta impressa una di quelle perle musical che Marco Bellocchio sa spesso regalarci nei suoi film. Se ricordiamo tutti i Pink Floyd (Shine On You Crazy Diamond e The Great Gig In The Sky) di Buongiorno, notte, in Sangue del mio sangue sentiamo una sorprendente versione di Nothing Else Matters dei Metallica in versione corale (è degli Scala & Kolacny Brothers). "Mi piace combinare musiche molto diverse" spiega Bellocchio. "Con Francesca Calvelli si cercano e si trovano anche musiche moderne che sono estremamente preziose al montaggio. Più che comporre della musica dopo, spesso si va a cercare nel repertorio prima per mescolare questi suoni con le immagini durante il montaggio".