In arrivo Crimini Bianchi, la nuova fiction di Canale 5

In onda in sei puntate doppie da mercoledì 24 settembre in prima serata su Canale 5 Crimini Bianchi, la nuova fiction destinata a sollevare polemiche e dibattiti perché incentrata sui tanti casi di malasanità e sulla difesa dei diritti del malato. Protagonisti Daniele Pecci, Ricky Memphis, e Christiane Filangieri.

La malasanità domina le pagine dei nostri quotidiani, è al centro di ogni edizione del telegiornale con casi di grande clamore ed ora sta per entrare anche nel mondo della fiction tv grazie al coraggio e alla voglia di innovazione della Taodue di Pietro Valsecchi.
"Crimini Bianchi non è il solito medical e neanche una fiction contro la categoria dei medici, anzi il contrario perché racconta di tutti quei professionisti capaci e dediti ai loro pazienti che sono messi ogni giorno in condizione di non lavorare al meglio" - così ha aperto la conferenza stampa di presentazione di Crimini Bianchi il regista Alberto Ferrari che accompagnato dal cast al completo e dai produttori ha spiegato nel dettaglio ai giornalisti cosa il pubblico vedrà in questa nuova fiction di Mediaset, una grossa novità per la televisione, italiana e non solo, visto che già diversi paesi europei hanno mostrato grande interesse nell'acquisto del format.

Non è una serie ambientata come tutte le altre in un ospedale, bensì nella sede di un'associazione no profit che difende i diritti dei malati vittime di errori medici fuori e dentro la sala operatoria: "Inizialmente avevamo pensato di ambientarlo in un ospedale come tutte le fiction di questo genere, poi abbiamo pensato che dovesse distinguersi da tutti gli altri medical che ci sono in giro e abbiamo scelto di ambientarlo esternamente tra ospedali, asl, tribunali e ovviamente nella sede dell'associazione dei diritti del malato" - ha dichiarato Dante Palladino, co-sceneggiatore della serie insieme a Giorgia Mariani. L'originalità a livello di sceneggiatura sta proprio nello sguardo dall'esterno che si è voluto dare a tutto l'ambiente, nel modo di andare dritti al punto dolente senza vie di mezzo, il tutto con un tono giallistico orientato ad attirare il grande pubblico appassionato di investigazioni: "Si parla di trapianti, di farmaci sbagliati, dello scambio di tubi per errore, di inquinamento ambientale, tutti argomenti che prendono ispirazione da recenti casi di malasanità" - ha continuato lo sceneggiatore - "lo definirei un medical investigation se proprio dovessi trovargli una collocazione".
Ogni caso viene seguito a partire dalla denuncia della parte lesa e le indagini svolte da questo gruppo di giovani medici che lavorano in ospedali diversi e che dopo la scomparsa di un loro amico e collega si ritrovano a combattere a favore della verità, al fianco dei più deboli e contro l'omertà e il clientelismo che circonda il disastrato e malfamato sistema sanitario italiano. Protagonisti di questa nuova scommessa televisiva di Mediaset Ricky Memphis, nei panni di un avvocato che decide di mettere la professione a disposizione dei pazienti vittime di casi di malasanità e la bionda e bravissima Christiane Filangieri - già protagonista insieme a Flavio Insinna della fiction Rai Ho sposato uno sbirro - nei panni di un medico d'urgenza del pronto soccorso.

Non solo casi di sanità pubblica ma anche privata e la malasanità non vista solo sotto un unico aspetto perché la disorganizzazione e i malfunzionamenti hanno radici profonde da ogni parte, dalla gestione degli ospedali al governo, da chi lavora in ambito medico a chi costruisce gli ospedali fino ad arrivare a chi si arricchisce alle spalle di chi ha subito un torto e cerca in ogni modo di avere giustizia. C'era bisogno di un linguaggio schietto, vero e ritmato, che non annoiasse il pubblico, insomma qualcosa che non usasse i soliti filtri edulcoranti nei confronti degli spettatori: "Ho accettato il ruolo a patto che mi fosse garantita la realisticità del contesto, sarebbe stata inutile a mio avviso l'ennesima fiction in cui si sa già come vanno a finire le cose e in cui tutto è sempre a lieto fine" - ha dichiarato Daniele Pecci. "Non sono storie consolatorie bensì brutte storie che qualcuno ha vissuto in prima persona sulla sua pelle - ha continuato l'attore - per questo ho voluto prepararmi al meglio per rendere credibile il mio personaggio parlando con veri cardiochirurghi".
Gli attori hanno confessato di aver imparato a fare le suture con ago e filo e di aver persino assistito a diverse autopsie per riuscire a donare alle immagini quel senso di veridicità che in certi casi era irrinunciabile: "E' la prima volta che la tv cosiddetta generalista affronta un problema sociale vero, reale e grave come questo - ha continuato l'attore protagonista di Orgoglio e de L'ultimo padrino - "è sicuramente la cosa più importante e più interessante che ho fatto fino ad ora, un'esperienza a metà tra l'intrattenimento e la denuncia, spero sinceramente che susciti quanto più scalpore possibile".

Attraverso un linguaggio più orientato alla docu-fiction più che alla semplice fiction, Crimini Bianchi andrà in onda senza bollino rosso decisa ad avere un impatto di 'estrema verità' sullo schermo, senza risparmiare immagini crude ma mai esagerando: "Non ci siamo accontentati delle solite immagini patinate, volevamo far sentire lo spettatore in corsia - ha dichiarato il regista - abbiamo cercato estrema verità anche utilizzando la macchina a mano".
La qualità del prodotto è ottima, le aspettative in termini di audience sono altissime da parte dei realizzatori, ci sono già diversi 'offesi', su tutti l'ordine dei medici, ancor prima dell'inizio della messa in onda: che la discussione abbia inizio così come anche una presa di coscienza da parte di chi ha in mano la vita degli altri.